[PDF] Atti del convegno - Regione Emilia-Romagna
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Premessa<br />
È storia presente la firma di una Costituzione Europea da parte di 25 paesi, quanti sono<br />
diventati dopo l'allargamento ad est di pochi mesi fa. Cambiamenti profondi che però non<br />
possono distogliere la nostra attenzione da ciò che non è cambiato affatto.<br />
Le condizioni economiche, sociali, culturali e politiche che dagli inizi degli anni '90 hanno<br />
prodotto il forte incremento nell'afflusso di donne dai paesi <strong>del</strong>l'est, sfruttate sessualmente<br />
da parte di spietate organizzazioni criminali, non sono oggi particolarmente cambiate.<br />
Assistiamo a quegli stessi squilibri, alla medesima povertà e mancanza di prospettive per il<br />
futuro in cui milioni di donne e di uomini continuano a vivere.<br />
Ieri forse prevalevano i rapimenti, l'inganno mentre oggi sono sempre più le donne che<br />
vengono nei nostri paesi sapendo di prostituirsi, talvolta con una sorta di contrattazione con le<br />
organizzazioni criminali, perché questo rappresenta un modo per fuggire da quella condizione<br />
di miseria, di incertezza per sé e per la propria famiglia. Ed ecco che il confine tra libertà e<br />
necessità si è fatto pressoché inafferrabile.<br />
Ciò che è cambiato, invece, sono le organizzazioni criminali che oggi, a fianco <strong>del</strong> traffico di<br />
droga e di armi, hanno preso il sopravvento anche sulla gestione dei flussi migratori e,<br />
all'interno di questo, sulla tratta. Le organizzazioni hanno imparato a cooperare, spesso anche<br />
tra etnie normalmente in guerra tra loro (kosovari, serbi, albanesi, macedoni), a dividersi il<br />
lavoro e le fasi <strong>del</strong> traffico, a cooperare, a sfruttare la transnazionalità, a “fare rete”.<br />
Questo impone agli Stati di accelerare per superare le differenze di impostazione giuridica,<br />
così come tracciato dalla decisione quadro <strong>del</strong> Consiglio <strong>del</strong> 19 luglio 2002 sulla lotta alla<br />
tratta degli esseri umani. Occorre armonizzare le disposizioni legislative e regolamentari,<br />
occorre sostenere e rafforzare la cooperazione giudiziaria e di polizia, occorre una<br />
impostazione comune su cosa si intende per tratta di esseri umani e sulle sanzioni penali che<br />
ne devono conseguire. Gli Stati si devono dotare urgentemente di questi strumenti e devono<br />
imparare, magari dalle organizzazioni criminali, a “fare rete”.<br />
Oltre a questo occorre lavorare parallelamente per rimuovere le cause <strong>del</strong> fenomeno, odioso,<br />
<strong>del</strong>la tratta: la povertà, la femminilizzazione <strong>del</strong>la povertà, la discriminazione contro le donne,<br />
la disoccupazione, il mancato accesso alle risorse economiche, sociali e di conoscenza fanno<br />
<strong>del</strong>le donne – e dei minori – le principali vittime. Occorre continuare ad investire quindi sulla<br />
cooperazione internazionale e occorre, sempre più, assumere una prospettiva di genere<br />
nell'elaborazione <strong>del</strong>le strategie e <strong>del</strong>le politiche di programmazione e di intervento <strong>del</strong><br />
prossimo futuro.<br />
L'impegno a contrastare la logica <strong>del</strong>lo sfruttamento e <strong>del</strong>l'abuso deve coinvolgere tutti,<br />
singoli cittadini, forze organizzate, pubbliche amministrazioni. Un impegno che la <strong>Regione</strong><br />
<strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> porta avanti da anni attraverso il progetto regionale Oltre la Strada e che,<br />
proprio a partire da questa esperienza unica di lavoro di rete è sfociata nel progetto W.E.S.T.<br />
Un progetto complesso, articolato, talvolta “difficile” che però ha avuto tra le risorse più<br />
preziose una partnership qualificata ed estremamente determinata a realizzare tutte le azioni<br />
previste. È questa una direzione in cui la <strong>Regione</strong> <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> intende continuare ad<br />
operare e ad investire dando continuità alle indicazioni preziosissime che stanno emergendo<br />
da questo grande laboratorio che è rappresentato da W.E.S.T., di cui la presente ricerca è una<br />
testimonianza.<br />
Gianluca Borghi<br />
Assessore alle Politiche Sociali <strong>Regione</strong> <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>