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30<br />

UOMINI & MARE<br />

Crollo degli stock di pesce azzurro<br />

L’allarme di Greenpeace<br />

“Acciughe e sardine al<br />

collasso per l’eccessivo<br />

prelievo. Quarant’anni<br />

di declino. Urge<br />

diminuire la flotta dei<br />

pescherecci”<br />

Greenpeace punta gli occhi sull’Adriatico<br />

e lancia l’allarme: <strong>il</strong> pesce azzurro<br />

è al collasso. Lo stock delle specie<br />

più caratteristiche del mare che<br />

bagna le nostre coste è drasticamente<br />

diminuito. L’associazione ambientalista<br />

ha svolto un’inchiesta inchiesta<br />

denominata “Blu gold in Italy” e nel<br />

rapporto che ne è scaturito si parla di<br />

un crollo della quantità di acciughe e<br />

sardine in Adriatico. L’inchiesta si è<br />

focalizzata su Chioggia che, insieme<br />

al vicino porto di P<strong>il</strong>a di Porto Tolle, è<br />

uno dei porti più importanti in Italia<br />

e tra i primi in Mediterraneo per la<br />

pesca di pesce azzurro, con una notevole<br />

quota della produzione nazionale<br />

immessa sul mercato italiano ma<br />

anche, in parte, esportata.<br />

Il principale metodo di cattura ut<strong>il</strong>izzato,<br />

la “volante a coppia”, consiste in<br />

una rete sospesa a mezz’acqua trainata<br />

contemporaneamente da due<br />

imbarcazioni “gemelle”. Negli ultimi<br />

anni questo sistema di pesca sta tendendo<br />

a soppiantare <strong>il</strong> più tradizionale<br />

sistema della “lampara”, dove una<br />

forte luce concentra i banchi di<br />

pesce azzurro che sono catturati da<br />

una rete che circonda <strong>il</strong> banco.<br />

Greenpeace ha raccolto e confrontato<br />

i dati scientifici degli ultimi 40 anni<br />

che mostrano un declino delle popolazioni<br />

di acciughe e sardine in Adriatico.<br />

Primo imputato è <strong>il</strong> Governo italiano;<br />

<strong>il</strong> rapporto degli ambientalisti<br />

evidenzia che nel corso degli anni è<br />

stato di fatto promosso un incremento<br />

della pressione di pesca sul pesce<br />

azzurro permettendo un aumento del<br />

numero e della stazza delle imbarcazioni<br />

autorizzate.<br />

L’incremento dello sforzo di pesca ha<br />

messo a rischio la salvaguardia dei<br />

popolamenti ittici e la redditività del<br />

settore, mentre <strong>il</strong> sovrasfruttamento<br />

di alici e sardine ha innescato un circolo<br />

vizioso: la diminuzione del prodotto,<br />

scrive Greenpeace, ha causato<br />

un aumento dei prezzi di mercato stimolando<br />

l’incremento della pressione<br />

di pesca.<br />

Lo stesso problema si registra nel canale<br />

di Sic<strong>il</strong>ia, dove pure operano “volanti<br />

a coppia” che, secondo l’Organizzazione<br />

dei Produttori della Pesca<br />

Sono a rischio<br />

le specie e la<br />

redditività del<br />

settore<br />

della Sic<strong>il</strong>ia Occidentale, godono di<br />

un’autorizzazione sperimentale rinnovata<br />

ormai da venti anni pescando<br />

praticamente tutto l’anno acciughe<br />

sotto taglia e compromettendo quindi<br />

la capacità riproduttiva della specie.<br />

Greenpeace ha documentato anche<br />

<strong>il</strong> rigetto in mare di acciughe e sardine,<br />

soprattutto durante <strong>il</strong> periodo estivo<br />

quando <strong>il</strong> prezzo di mercato delle<br />

specie non è conveniente. L’Italia,<br />

a fronte di una flotta di pesca tra le<br />

maggiori in Europa, è nota per la sua<br />

r<strong>il</strong>uttanza ad applicare i regolamenti<br />

di pesca dell’UE. La storia delle reti<br />

pelagiche derivanti d’altura, le cosiddette<br />

“spadare”, lo dimostra: per tale<br />

vicenda l’Italia condivide con Panama<br />

<strong>il</strong> poco onorevole primato di essere elencata<br />

nei rapporti del Dipartimento<br />

del Commercio USA tra gli Stati i cui<br />

pescherecci esercitano pesca “pirata”.<br />

“Problemi come questi non sono limitati<br />

all’Italia e devono essere risolti<br />

dalla riforma, in corso, della politica<br />

comune della pesca. Per questo<br />

Greenpeace chiede ai governi dell’UE<br />

e al Parlamento Europeo di concordare<br />

nuove leggi per arrivare a una<br />

pesca sostenib<strong>il</strong>e”, afferma Alessandro<br />

Giannì, direttore delle campagne<br />

di Greenpeace. “In particolare - prosegue<br />

- è urgente che la Commissione<br />

chiarisca qual è <strong>il</strong> ruolo della “pesca<br />

sperimentale” nel nostro e negli altri<br />

Paesi comunitari, perché si tratta di<br />

un vero e proprio “sommerso” delle<br />

attività di pesca, che mina ogni piano<br />

di recupero degli stock”.<br />

Secondo Greenpeace l’Italia dovrebbe<br />

ridurre sovraccapacità della flotta,sottolineando<br />

la necessità smantellare i<br />

pescherecci piuttosto che spostare <strong>il</strong><br />

problema in una nuova attività di pesca.<br />

RINNOVO CARICHE<br />

Greenpeace ha<br />

raccolto e<br />

confrontato i dati<br />

scientifici degli<br />

ultimi 40 anni che<br />

mostrano un declino<br />

delle popolazioni di<br />

acciughe e sardine<br />

in Adriatico.<br />

Secondo<br />

Greenpeace l’Italia<br />

dovrebbe ridurre la<br />

sovraccapacità della<br />

flotta<br />

Il Circolo Velico Riminese ha eletto<br />

<strong>il</strong> nuovo presidente: è Romano Albani<br />

Romano Albani è <strong>il</strong> nuovo presidente<br />

del Circolo Velico Riminese<br />

che ha proceduto al rinnovo che di<br />

tutte le cariche sociali. Un nuovo<br />

gruppo di lavoro <strong>il</strong> cui principale obiettivo<br />

è e resta la diusione della<br />

cultura dell’ “andar per mare”, in<br />

tutte le sue sfaccettature e implicazioni.<br />

Il nuovo presidente avrà come<br />

vice Piergiorgio Zamagni; nello<br />

sta anche S<strong>il</strong>via Marzaloni, Segretario,<br />

e Oscar Semprini, Tesoriere<br />

Il nuovo organico comprende Mario Benzi responsab<strong>il</strong>e dell’Attività agonistica e<br />

sportiva, Edo Stramazzo della scuola vela, Ercole Bonfini della sede, Fernando<br />

Falcinelli della banchina, Gian Francesco Zannoni delle attività sociali<br />

CRONACHE DAL FONDALE I sub della Gian Neri scoprono tanti esemplari di Okenia zoobotryon, <strong>il</strong> nuovo “alieno” nelle acque di Romagna<br />

E’ arrivato in Bajona <strong>il</strong> nudibranco dei Caraibi<br />

Un settembre non troppo clemente ci riserva<br />

un mare spesso agitato, ma i ragazzi<br />

della Gian Neri non rinunciano mai, e<br />

dato che durante lo scorso fine settimana<br />

non era possib<strong>il</strong>e prendere <strong>il</strong> largo in<br />

mare, hanno deciso di mettere in programma<br />

un’uscita ai canali della Piallassa<br />

Baiona, dietro <strong>il</strong> porto di Ravenna. Le<br />

maree sono favorevoli, con una stanca<br />

di alta proprio domenica mattina, e allora,<br />

caricate le macchine, si parte; unico<br />

problema saranno forse le zanzare.<br />

Arrivati siamo accolti da una nuvola<br />

di insetti famelici, quindi vestizione veloce<br />

e subito in acqua.<br />

L’ immersione è molto semplice: la<br />

profondità non supera mai i cinque metri<br />

e, se si calcolano bene i tempi della<br />

stanca di marea, la corrente è lieve.<br />

Di solito frequentiamo quelle acque<br />

E’ arrivata con le acque di zavorra l’Okenia zoobotryon fotografata da F<strong>il</strong>ippo Ioni<br />

per cercare i piccoli nudibranchi, gasteropodi<br />

colorati oggetto di maniacale ricerca<br />

da parte di tutti i subacquei, però<br />

in questo periodo la temperature dell’acqua<br />

è troppo alta e pensiamo che ci dovremo<br />

accontentare di crostacei e forse<br />

di cavallucci.<br />

E invece... mai dare nulla per scontato,<br />

specialmente in Adriatico. Passano solo<br />

pochi minuti e ci imbattiamo in un minuscolo<br />

nudibranco, poi un altro e un<br />

altro ancora, tutti molto piccoli e di una<br />

forma inconsueta. Non mi faccio sfuggire<br />

l’occasione e scatto un servizio fotografico<br />

completo. Un’alga ramificata<br />

ci è rimasta particolarmente impressa;<br />

praticamente in ogni rametto c’era uno<br />

di questi piccoli gasteropodi intento a<br />

deporre le uova.<br />

A fine immersione usciamo con un e-<br />

MARTEDÌ<br />

2. OTTOBRE 2012<br />

nigma: chi sarà <strong>il</strong> nuovo alieno comparso<br />

in Bajona e ora da identificare?<br />

Arrivato a casa cominciò a sfogliare i<br />

libri, poi un aiuto dell’esperto Egidio<br />

Trainito e finalmente arrivo a un nome:<br />

Okenia zoobotryon. Si tratta di una specie<br />

appartenente alla famiglia dei Goniodorididae,<br />

secondo alcuni autori sinonimo<br />

di Okenia evelinae, un nudibranco<br />

tipico dell’oceano Atlantico, Bras<strong>il</strong>e e zona<br />

Caraibica. La dimensione che può<br />

raggiungere in genere non supera <strong>il</strong> centimetro<br />

ma la è forma particolare.<br />

Probab<strong>il</strong>mente è arrivato da noi trasportato<br />

nelle acque di zavorra delle navi<br />

mercant<strong>il</strong>i che regolarmente attraccano<br />

a Ravenna. Un’altra scoperta che rafforza<br />

la nostra convinzione sulla straordinarietà<br />

e unicità del nostro mare.<br />

F<strong>il</strong>ippo Ioni

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