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- E’ inutile non guardarmi, non sono io!<br />
Non fece parola del messaggio inviato giorni prima rimase il mistero,<br />
certo fra una vomitata e l’altra chi se lo ricordava. Del resto quando<br />
uno è il migliore lo è in tutte le situazioni.<br />
Il mio amico Gla<strong>di</strong>atore, attirato come l’ape al miele, si tuffò in una<br />
cascata <strong>di</strong> parole con l’amica <strong>di</strong> Francesca, sparendo poco dopo nei<br />
meandri della <strong>di</strong>sco.<br />
Tagliai corto, avevo il caricatore scarico, e l’occhio appannato dai<br />
superbi alcolici bevuti, <strong>di</strong>fficile prendere la mira, meglio usare le<br />
parole:<br />
- Usciamo domani sera?<br />
Incrociai persino i pochi capelli rimasti, trattati ormai da anni a base<br />
<strong>di</strong> soluzioni contenenti minoxi<strong>di</strong>l, chiusi le orecchie in attesa del<br />
fati<strong>di</strong>co: no! Non ero degno <strong>di</strong> allacciarle neanche le... il reggiseno,<br />
era troppo perfetta, in quel mini abito nero.<br />
- Ok, dove mi porti?<br />
Fui bagnato da una pioggia d’emozioni, avrei risposto urlando: ma<br />
chi se ne frega del posto! Mi feci coraggio, e con fermezza proposi<br />
un ristorante pizzeria, naturalmente alla moda.<br />
Non rimaneva che una strategica ritirata, ma il capitano non<br />
rispondeva alla ra<strong>di</strong>o, avevo chiuso il cancello dell’asilo, quando i<br />
bambini erano già scappati alla gelateria vicino: <strong>di</strong> Beppe nessuna<br />
traccia.<br />
Vagai per minuti interminabili, con il viso <strong>di</strong> Laura appiccicato a modo<br />
francobollo in fronte, per gli stretti corridoi nebbiosi del locale, eccolo<br />
spuntare con la camicia stropicciata, faccia sporca da meccanico,<br />
non <strong>di</strong> morchia bensì da un colore molto più chiaro: già proprio<br />
rossetto!<br />
- Mi hanno violentato, chiama il 113! - furono le sole parole che<br />
uscirono dalla sua bocca quella sera, la sua espressione da goduto<br />
lasciava intuire il resto: l’atomica era scoppiata.<br />
Dopo la sana vomitata mattutina, un buon caffè bollente, ero pronto<br />
per stu<strong>di</strong>are a tavolino la tattica, solo due coman<strong>di</strong>: scaricare Laura,<br />
uscire Francesca. Pensai ad una sana doccia bollente, dopo aver<br />
sfruttato tutta l’acqua calda <strong>di</strong>sponibile, mi inserì a baccello nel<br />
morbido accappatoio dal sapore <strong>di</strong> bucato, mi accorsi <strong>di</strong> essermi<br />
“lavato” senza sapone!<br />
Il mio cervello messo alla gogna, dall’alcool e da svariate gocce <strong>di</strong><br />
Lexotan, evidenziava i primi segni <strong>di</strong> ce<strong>di</strong>mento.<br />
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