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SEMPLICEMENTE ANDREA… - Comune di Parma

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PREAMBOLO<br />

Mi chiamo Andrea Poletti, o meglio mi chiamavo così, perchè questo<br />

cambio improvviso del verbo, semplice sono morto!<br />

Ora mi trovo a venti centimetri, da quello che dovrebbe essere il<br />

suolo, fluttuo nell’aria, con intorno una fitta nebbia, qua e là spuntano<br />

dei raggi <strong>di</strong> una luce violetta.<br />

Il terreno impervio e <strong>di</strong>fficilmente calpestabile, è visibile nella foschia<br />

generale, assomiglia a quello <strong>di</strong> Marte, visto più volte alla televisione<br />

negli ultimi tempi da vivo, forse è proprio per questo susseguirsi <strong>di</strong><br />

dossi e <strong>di</strong> dune, che mi ritrovo a galleggiare in questo grigio mare,<br />

come a quegli spettacoli <strong>di</strong> magia <strong>di</strong> serie B.<br />

Sono solo in questo paesaggio post atomico, con i miei pensieri<br />

ancora terreni, per niente proiettati verso la pace e la serenità, tanto<br />

promessi nella nostra vita da terrestri. In più per <strong>di</strong>rla tutta, oltre alle<br />

mie paranoie da mortale, si aggiunge al mio turbine <strong>di</strong> sballate idee e<br />

problemi, una nuova domanda, per il resto del tutto sensata:<br />

- Ma che cazzo ci faccio qui? Oh mamma, forse in questo posto, le<br />

parolacce saranno ban<strong>di</strong>te, ormai è fatta.<br />

Tra l’altro mi ritrovo addosso una magliettina e un paio <strong>di</strong> boxer da<br />

mare, certo non adatti a questo clima da Pianura Padana ad inizio<br />

Dicembre, il freddo inizia a penetrarmi nelle ossa.<br />

- Non capisco, ma se sono uno spirito, o almeno dovrei esserlo visto<br />

che mi ritrovo qui, come posso avere ‘sto freddo del <strong>di</strong>avolo? Ho<br />

detto <strong>di</strong>avolo…<br />

- Ve<strong>di</strong> ragazzo, se ti lasciassi spazio, avresti mille domande da<br />

fare, ma per capire bisogna cominciare dall’inizio.<br />

Mi volto <strong>di</strong> scatto alla mia sinistra, quella voce prende forma, in<br />

mezzo a quel pulviscolo bianco, un’ombra si sta avvicinando, eccola<br />

qui in un attimo <strong>di</strong> fronte ai miei occhi smarriti, un brivido mi scorre<br />

lungo la schiena, non riesco che a <strong>di</strong>re:<br />

- Ma tu chi sei?<br />

- Questo non ha importanza, per il momento ti basti sapere una<br />

cosa sola, da qui comincia qualcosa <strong>di</strong> nuovo.<br />

- Su questo non ho dubbi, ma cosa?<br />

- Ma perchè, voi nuovi correte così tanto, mi piace fare quattro<br />

chiacchiere con i nuovi arrivati, le tue domande con il tempo<br />

avranno una risposta, ma ti ripeto, per capire bisogna cominciare<br />

dall’inizio, il resto verrà da solo.<br />

- Ho capito, devo farti un reportage completo sulla mia vita?<br />

Ascolta, io avrei una domanda…<br />

- Le domande dopo, sono così noiose, sono millenni che le fate, e<br />

sempre con le stesse risposte, mi interessa conoscere l’evento,<br />

che ti ha portato qui.<br />

4

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