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- Ragazzo, il tuo racconto è raccapricciante, non si può giocare<br />
con i sentimenti delle persone. La mia fede è forte, sono<br />
impaziente <strong>di</strong> scoprire la motivazione della tua presenza.<br />
- A <strong>di</strong>re il vero un sospetto ce l’ho, ma no! Non può essere per<br />
quello, il mistero si fa fitto, eh? Oltre a giocare con i suoi<br />
sentimenti, baravo con i miei. Mi avevano servito una mano <strong>di</strong><br />
carte sbagliata, e invece <strong>di</strong> andare a monte ho tirato fuori l’asso<br />
dalla manica… ma avevo fatto i conti senza l’oste: l’amore vero.<br />
Alle 10.00 della domenica mattina composi il numero, fu come bere<br />
un bicchiere d’acqua, forse più facile come gustarsi un buon<br />
bicchiere <strong>di</strong> Morellino <strong>di</strong> Scansano davanti ad un bel piatto <strong>di</strong> tortelli<br />
<strong>di</strong> patate.<br />
Uscii la sera stessa, sicuro <strong>di</strong> essere il più furbo, <strong>di</strong> aver scoperto<br />
finalmente la ricetta che trasformava il piombo in oro, il Cagliostro<br />
della situazione. Pamela, mi dava sicurezza, certezze per il futuro e<br />
tutto il suo amore, pensai <strong>di</strong> aver fatto tombola. Mentre nella cartella<br />
vuota erano cerchiati solo due numeri.<br />
Non riuscivo più a gestire la situazione: Laura era <strong>di</strong>ventata<br />
pressante, nonostante il nostro rapporto fosse finito da tempo,<br />
Francesca con mio grande stupore continuava a chiamarmi, Pamela<br />
dopo la terza uscita insieme mi chiedeva <strong>di</strong> avere un bambino con<br />
lei, ed avevo ancora in tasca il numero della serafina Elena.<br />
Troppa gente, troppi sentimenti e nessuno veramente profondo.<br />
Avevo accantonato gli amici, mi ero chiuso in me stesso, convinto <strong>di</strong><br />
formare una famiglia ed essere felice. Mi accorsi che così non<br />
funzionava, il cuore deve impazzire, lo stomaco chiudersi e la mente<br />
pensare a lei… respirare lo stesso momento con una creatura<br />
meravigliosa, senza domande e senza pretese, deve essere così e<br />
basta!<br />
Decisi <strong>di</strong> provare una vacanza riparatrice con Pamela, forse una<br />
settimana passata insieme mi avrebbe aperto gli occhi, sul suo<br />
spessore… illusione? Cercai <strong>di</strong> scoprirlo.<br />
Prenotai un last minute alle Mal<strong>di</strong>ve, un angolo <strong>di</strong> para<strong>di</strong>so per<br />
l’inizio <strong>di</strong> una fiaba. Arrivati alle 19.00 in aeroporto Milano Malpensa,<br />
fummo informati del cambio del velivolo messo a nostra<br />
<strong>di</strong>sposizione. Invece del canonico Boeing, fermo causa rottura, era in<br />
partenza da Lisbona il sostitutivo. Si trattava <strong>di</strong> un non meglio<br />
identificato Tristar, a detta <strong>di</strong> improvvisati esperti viaggiatori, fuori<br />
produzione da almeno una trentina <strong>di</strong> anni.<br />
Pamela fu presa da un attacco <strong>di</strong> panico. Sentendo i <strong>di</strong>scorsi <strong>di</strong><br />
se<strong>di</strong>centi ingegneri aeronautici, sparì fra la folla dei viaggiatori in<br />
rivolta, riapparve dopo pochi minuti sorridente. Il sorriso lasciava<br />
presagire, alla calma dopo la tempesta, la verità era un’altra, l’ansia<br />
era stata spazzata via, come il mio sogno <strong>di</strong> “vissero felici e<br />
contenti”. Sfruttando un mio attimo <strong>di</strong> <strong>di</strong>strazione, con un abile gioco<br />
<strong>di</strong> gambe, alla chetichella si era rivolta al check-in per riconsegnare il<br />
suo biglietto aereo e rinunciare al viaggio. Esterrefatto fui investito da<br />
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