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SEMPLICEMENTE ANDREA… - Comune di Parma

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- Ragazzo, il tuo racconto è raccapricciante, non si può giocare<br />

con i sentimenti delle persone. La mia fede è forte, sono<br />

impaziente <strong>di</strong> scoprire la motivazione della tua presenza.<br />

- A <strong>di</strong>re il vero un sospetto ce l’ho, ma no! Non può essere per<br />

quello, il mistero si fa fitto, eh? Oltre a giocare con i suoi<br />

sentimenti, baravo con i miei. Mi avevano servito una mano <strong>di</strong><br />

carte sbagliata, e invece <strong>di</strong> andare a monte ho tirato fuori l’asso<br />

dalla manica… ma avevo fatto i conti senza l’oste: l’amore vero.<br />

Alle 10.00 della domenica mattina composi il numero, fu come bere<br />

un bicchiere d’acqua, forse più facile come gustarsi un buon<br />

bicchiere <strong>di</strong> Morellino <strong>di</strong> Scansano davanti ad un bel piatto <strong>di</strong> tortelli<br />

<strong>di</strong> patate.<br />

Uscii la sera stessa, sicuro <strong>di</strong> essere il più furbo, <strong>di</strong> aver scoperto<br />

finalmente la ricetta che trasformava il piombo in oro, il Cagliostro<br />

della situazione. Pamela, mi dava sicurezza, certezze per il futuro e<br />

tutto il suo amore, pensai <strong>di</strong> aver fatto tombola. Mentre nella cartella<br />

vuota erano cerchiati solo due numeri.<br />

Non riuscivo più a gestire la situazione: Laura era <strong>di</strong>ventata<br />

pressante, nonostante il nostro rapporto fosse finito da tempo,<br />

Francesca con mio grande stupore continuava a chiamarmi, Pamela<br />

dopo la terza uscita insieme mi chiedeva <strong>di</strong> avere un bambino con<br />

lei, ed avevo ancora in tasca il numero della serafina Elena.<br />

Troppa gente, troppi sentimenti e nessuno veramente profondo.<br />

Avevo accantonato gli amici, mi ero chiuso in me stesso, convinto <strong>di</strong><br />

formare una famiglia ed essere felice. Mi accorsi che così non<br />

funzionava, il cuore deve impazzire, lo stomaco chiudersi e la mente<br />

pensare a lei… respirare lo stesso momento con una creatura<br />

meravigliosa, senza domande e senza pretese, deve essere così e<br />

basta!<br />

Decisi <strong>di</strong> provare una vacanza riparatrice con Pamela, forse una<br />

settimana passata insieme mi avrebbe aperto gli occhi, sul suo<br />

spessore… illusione? Cercai <strong>di</strong> scoprirlo.<br />

Prenotai un last minute alle Mal<strong>di</strong>ve, un angolo <strong>di</strong> para<strong>di</strong>so per<br />

l’inizio <strong>di</strong> una fiaba. Arrivati alle 19.00 in aeroporto Milano Malpensa,<br />

fummo informati del cambio del velivolo messo a nostra<br />

<strong>di</strong>sposizione. Invece del canonico Boeing, fermo causa rottura, era in<br />

partenza da Lisbona il sostitutivo. Si trattava <strong>di</strong> un non meglio<br />

identificato Tristar, a detta <strong>di</strong> improvvisati esperti viaggiatori, fuori<br />

produzione da almeno una trentina <strong>di</strong> anni.<br />

Pamela fu presa da un attacco <strong>di</strong> panico. Sentendo i <strong>di</strong>scorsi <strong>di</strong><br />

se<strong>di</strong>centi ingegneri aeronautici, sparì fra la folla dei viaggiatori in<br />

rivolta, riapparve dopo pochi minuti sorridente. Il sorriso lasciava<br />

presagire, alla calma dopo la tempesta, la verità era un’altra, l’ansia<br />

era stata spazzata via, come il mio sogno <strong>di</strong> “vissero felici e<br />

contenti”. Sfruttando un mio attimo <strong>di</strong> <strong>di</strong>strazione, con un abile gioco<br />

<strong>di</strong> gambe, alla chetichella si era rivolta al check-in per riconsegnare il<br />

suo biglietto aereo e rinunciare al viaggio. Esterrefatto fui investito da<br />

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