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SEMPLICEMENTE ANDREA… - Comune di Parma

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CAPITOLO 6<br />

Mi tolsi le infra<strong>di</strong>to, non era certo la calzatura adatta alla corsa,<br />

arrivai sul pontile con un bongos al posto del cuore: troppo tar<strong>di</strong>! La<br />

ban<strong>di</strong>era mal<strong>di</strong>viana appesa al pennone della barca era ormai un<br />

puntino all'orizzonte. Ero bloccato, in un para<strong>di</strong>so ma in trappola, in<br />

preda all'animazione. No, non poteva finire a ballare lo stacchetto<br />

musicale del villaggio ed a fare giochi da deficiente, voce dotta:<br />

mancare, in questo caso del cervello. Sarei stato in balia delle onde<br />

della mia mente, un leone in gabbia. Occorreva un domatore…<br />

- A volte basta solo chiamare, forse qualcuno quassù mi voleva<br />

bene.<br />

- Ragazzo, le vie del signore sono infinite, tutti abbiamo un angelo<br />

custode, che ci protegge e ci guida.<br />

- Immaginavo, e mi piacerebbe incontrarlo, quando morì, si spense<br />

dentro <strong>di</strong> me una stella maestra <strong>di</strong> vita. Mi feci crescere la barba,<br />

mi <strong>di</strong>ssi, fino a che il dolore non fosse passato. Ed innaffiata da<br />

profonde lacrime, cresceva nera e ispida... la tagliai dopo alcuni<br />

mesi, ma il dolore rimase. L’ultimo tassello <strong>di</strong> una generazione <strong>di</strong><br />

nonni, svanita, un mondo perduto.<br />

- Ragazzo, non riesco a capirti, profondo nei sentimenti ma<br />

sbandato nella vita…<br />

- Hai perso il treno? E’ inutile che continui a seguire quel legno<br />

all’orizzonte, tanto non torna a prenderti.<br />

No, non ci potevo credere, era un incubo: Monica. Inchiodato al mio<br />

destino <strong>di</strong> villaggio vacanze ed in più in compagnia <strong>di</strong> Monica. Era<br />

troppo, cercai <strong>di</strong> allontanarmi furtivo, <strong>di</strong>menticando che il giorno<br />

prima mi aveva salvato la vita. Forse, dovevo avercela con lei proprio<br />

per questo! Non riuscivo a lasciare questo sporco mondo in pace, la<br />

vita iniziava ad essere troppo lunga.<br />

- Scusa la maleducazione, non ti ho neanche ringraziato per<br />

l’intervento da crocerossina <strong>di</strong> ieri. Grazie Monica, ho rischiato <strong>di</strong><br />

lasciarci il cotto ed il crudo…anche la cena è stato un pensiero<br />

carino.<br />

- Di niente, sono abituata, avrei voluto fare <strong>di</strong> più, ma essendoci il<br />

me<strong>di</strong>co ho preferito chiamare lui.<br />

- Sei del settore?<br />

- Sì, sono infermiera…<br />

- Ok, il me<strong>di</strong>co è il me<strong>di</strong>co… ma l’hai visto e soprattutto provato!<br />

Nel caso, la prossima volta ti autorizzo ad intervenire. Mi ispiri<br />

molta più fiducia tu <strong>di</strong> Cirio.<br />

- Cirio…<br />

- Sì, “pelati Cirio”… anche se ho poco da prendere in giro, visto il<br />

mio caso, ormai chiuso.<br />

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