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- Immagina il tuo orgasmo migliore, moltiplicalo per 10 e nemmeno<br />
così riuscirai a capire cosa provai in quel momento... oh, ca…<br />
sono uscito dal seminato…<br />
- Andrea, stai passando la linea <strong>di</strong> non ritorno. Ho sbagliato a<br />
lasciarti spazio… o forse no! Questo è il tuo essere, la tua anima<br />
e se sei qui, la ragione va ricercata in te… tutto è parte <strong>di</strong> te,<br />
anche i dettagli. Ricorda, le sfumature identificano una persona.<br />
- Ho sempre pensato che mi innamoravo proprio <strong>di</strong> quella<br />
ragazza, per le sue sfumature, le cose che solo io riuscivo a<br />
conoscere. Erano proprio quelle a rendere la mia donna la<br />
migliore.<br />
- Continua… forse prima <strong>di</strong> un lustro avrai terminato il tuo<br />
racconto…<br />
Vi<strong>di</strong> i pesci da un’angolazione sconosciuta: dal basso verso l’alto! Mi<br />
sentivo parte del loro mondo, respiravo con loro. Ammiravo la magia<br />
dei fondali, un susseguirsi <strong>di</strong> colori e <strong>di</strong> forme da togliere il fiato. E la<br />
mia asma? Dimenticata, ero in pace con me stesso: niente rumori e<br />
nessun pensiero oscuro.<br />
Emerso come Venere dalle acque, ero in estasi… iniziò a girarmi<br />
tutto: le palme, le persone, la spiaggia, il mare… mi congedai<br />
velocemente, corsi in camera. Mi spogliai velocemente e mi buttai<br />
nel letto. Molto probabilmente ebbi uno svenimento. Monica<br />
passando davanti la mia casetta notò la porta aperta, si avvicinò e mi<br />
vide nudo riverso sul letto. Ritornò accompagnata dal dottore, che a<br />
suon <strong>di</strong> ceffoni mi fece riprendere conoscenza.<br />
- Come va, stai bene?<br />
Aprii gli occhi, ero appeso alla giostra a catene, tutto continuava a<br />
volteggiare, stavo malissimo.<br />
- No, sto malissimo, mi gira la testa e ho il vomito…<br />
- Hai preso il sole oggi?<br />
- No, ho fatto un’immersione… con le bombole.<br />
- Hai bevuto?<br />
- Sì, due birre – mentii sul numero.<br />
Il dottore scoppiò a ridere e fece la sua <strong>di</strong>agnosi: labirintite<br />
fulminante, il primo caso nella sua carriera <strong>di</strong> me<strong>di</strong>co.<br />
Messo a fuoco il dottore, ebbi subito qualche dubbio sulla sua lunga<br />
carriera, anche se completamente pelato non raggiungeva la<br />
trentina. Mi <strong>di</strong>ede due pillole, le uniche che aveva a <strong>di</strong>sposizione, le<br />
ingurgitai dubbioso.<br />
Passai il resto del pomeriggio solo ed agonizzante sul letto. Sentii<br />
bussare alla porta. Mi alzai, a quattro zampe, nudo come un verme,<br />
riuscii ad arrivare alla porta ed aprii. Sfuocata ma era lei, proprio lei,<br />
ancora lei: Monica. Aveva un vassoio in mano: riso ed acqua. Mi<br />
chiese delle mie con<strong>di</strong>zioni fisiche e scappò via… non ero<br />
sicuramente un bel vedere.<br />
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