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SEMPLICEMENTE ANDREA… - Comune di Parma

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- Non hai nessuno?<br />

- Sì e no, comunque in qualche modo farò. Grazie ancora, mio<br />

angelo custode…<br />

Tutti i giorni Monica mi teneva monitorato, e non mancava <strong>di</strong> farmi<br />

compagnia, tenendo alto il mio morale. Quella stessa sera mi<br />

sintonizzai su rai tre, con mia grande delusione nessuno mi cercava.<br />

Mi feci prestare il cellulare <strong>di</strong> Monica e avvisai i miei genitori, il lavoro<br />

richiedeva la mia presenza in loco ancora per qualche settimana.<br />

Non sapevo ancora come risolvere il problema della convalescenza,<br />

l’unica soluzione possibile: presentarmi a casa Poletti senior con il<br />

piedone. Ed affidarmi alle amorevoli cure della mamma.<br />

Gli occhi <strong>di</strong> Monica, fred<strong>di</strong> e trasparenti come il ghiaccio, non<br />

lasciavano carpire neanche una goccia <strong>di</strong> sentimenti. I miei erano<br />

implosi, e me ne rendevo conto.<br />

- Stai meglio senza barba?<br />

- Si vede che dovevo rompermi una gamba per capirlo.<br />

- Ti propongo una soluzione.<br />

La proposta era molto allettante: vitto, alloggio e assistenza per tutto<br />

il periodo della convalescenza in cambio della mia consulenza. La<br />

sua migliore amica stava per aprire un nuovo locale in centro ed<br />

aveva bisogno <strong>di</strong> una campagna pubblicitaria per il lancio.<br />

Era la cosa che sapevo fare meglio, oltre che il pesce al bar, come<br />

aprivo io le scatolette <strong>di</strong> tonno non le apriva nessuno. Accettai,<br />

abitare per una ventina <strong>di</strong> giorni con Monica, era la situazione<br />

migliore che mi potesse capitare.<br />

Tracciai una linea sopra un foglio bianco, mi domandai se quello<br />

fosse stato il mio destino, in che punto mi sarei dovuto collocare.<br />

Feci un puntino enorme all’inizio della retta. Galleggiavo nel brodo<br />

grasso.<br />

La mia paura era che la routine della convivenza, logorasse e<br />

spezzasse le colonne dell’amore, mi sbagliavo e <strong>di</strong> grosso. Tutte le<br />

mattine abbracciavo Monica, come una gru sopra un piede solo,<br />

leggevo amore nei suoi occhi, lo stesso amore che trasudava da<br />

ogni poro della mia pelle. Lo pensai piano sotto voce, ma lo pensai:<br />

non ero mai stato così bene. La notte non riuscivo a dormire dalla<br />

felicità.<br />

L’inaugurazione del locale: Amnesia, fu un enorme successo, tutti si<br />

stupirono <strong>di</strong> una campagna pubblicitaria così capillare e mirata. E lo<br />

slogan scritto sui biglietti, fu il vero tocco <strong>di</strong> genio.<br />

Finalmente arrivò l’appuntamento con l’ortope<strong>di</strong>co, tagliato il gesso,<br />

non mi restava che fare i conti con la riabilitazione. Uscimmo a cena<br />

per festeggiare. Tutto alla fine si era sistemato, la mia vita aveva<br />

preso la giusta <strong>di</strong>rezione, ero sereno con me stesso e avevo trovato<br />

la samaritana.<br />

Certezze, una parola <strong>di</strong> cui avevo bisogno, ma sempre ostacolato<br />

dalla precarietà avevo vissuto tra dune <strong>di</strong> angoscia alla ricerca della<br />

sorgente per placare la mia sete, tutto lasciava presagire che il mio<br />

peregrinare fosse finito.<br />

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