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- Non hai nessuno?<br />
- Sì e no, comunque in qualche modo farò. Grazie ancora, mio<br />
angelo custode…<br />
Tutti i giorni Monica mi teneva monitorato, e non mancava <strong>di</strong> farmi<br />
compagnia, tenendo alto il mio morale. Quella stessa sera mi<br />
sintonizzai su rai tre, con mia grande delusione nessuno mi cercava.<br />
Mi feci prestare il cellulare <strong>di</strong> Monica e avvisai i miei genitori, il lavoro<br />
richiedeva la mia presenza in loco ancora per qualche settimana.<br />
Non sapevo ancora come risolvere il problema della convalescenza,<br />
l’unica soluzione possibile: presentarmi a casa Poletti senior con il<br />
piedone. Ed affidarmi alle amorevoli cure della mamma.<br />
Gli occhi <strong>di</strong> Monica, fred<strong>di</strong> e trasparenti come il ghiaccio, non<br />
lasciavano carpire neanche una goccia <strong>di</strong> sentimenti. I miei erano<br />
implosi, e me ne rendevo conto.<br />
- Stai meglio senza barba?<br />
- Si vede che dovevo rompermi una gamba per capirlo.<br />
- Ti propongo una soluzione.<br />
La proposta era molto allettante: vitto, alloggio e assistenza per tutto<br />
il periodo della convalescenza in cambio della mia consulenza. La<br />
sua migliore amica stava per aprire un nuovo locale in centro ed<br />
aveva bisogno <strong>di</strong> una campagna pubblicitaria per il lancio.<br />
Era la cosa che sapevo fare meglio, oltre che il pesce al bar, come<br />
aprivo io le scatolette <strong>di</strong> tonno non le apriva nessuno. Accettai,<br />
abitare per una ventina <strong>di</strong> giorni con Monica, era la situazione<br />
migliore che mi potesse capitare.<br />
Tracciai una linea sopra un foglio bianco, mi domandai se quello<br />
fosse stato il mio destino, in che punto mi sarei dovuto collocare.<br />
Feci un puntino enorme all’inizio della retta. Galleggiavo nel brodo<br />
grasso.<br />
La mia paura era che la routine della convivenza, logorasse e<br />
spezzasse le colonne dell’amore, mi sbagliavo e <strong>di</strong> grosso. Tutte le<br />
mattine abbracciavo Monica, come una gru sopra un piede solo,<br />
leggevo amore nei suoi occhi, lo stesso amore che trasudava da<br />
ogni poro della mia pelle. Lo pensai piano sotto voce, ma lo pensai:<br />
non ero mai stato così bene. La notte non riuscivo a dormire dalla<br />
felicità.<br />
L’inaugurazione del locale: Amnesia, fu un enorme successo, tutti si<br />
stupirono <strong>di</strong> una campagna pubblicitaria così capillare e mirata. E lo<br />
slogan scritto sui biglietti, fu il vero tocco <strong>di</strong> genio.<br />
Finalmente arrivò l’appuntamento con l’ortope<strong>di</strong>co, tagliato il gesso,<br />
non mi restava che fare i conti con la riabilitazione. Uscimmo a cena<br />
per festeggiare. Tutto alla fine si era sistemato, la mia vita aveva<br />
preso la giusta <strong>di</strong>rezione, ero sereno con me stesso e avevo trovato<br />
la samaritana.<br />
Certezze, una parola <strong>di</strong> cui avevo bisogno, ma sempre ostacolato<br />
dalla precarietà avevo vissuto tra dune <strong>di</strong> angoscia alla ricerca della<br />
sorgente per placare la mia sete, tutto lasciava presagire che il mio<br />
peregrinare fosse finito.<br />
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