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CAPITOLO 1<br />
Era una tranquilla mattina <strong>di</strong> Aprile inoltrato, quando uscii dal<br />
concessionario BMW, con una luccicante BMW, la cappotta<br />
rigorosamente abbassata, e i pochi capelli rimasti sul mio cuoio<br />
capelluto al vento.<br />
Occhiali da sole, abbronzato dai vari 100 euro spesi a farmi delle<br />
lampade, pizzo scolpito sul viso ovale, abito antracite con<br />
un’elegante sciarpa annodata alla vip penzolante dal collo.<br />
Mancava qualcosa, ah sì, eccolo il cellulare, presi con la mano<br />
destra l’oggetto del potere, e composi il numero.<br />
- Laura, sono uscito ora, è fantastica, rossa fuoco… sì, un po’ da<br />
tamarro, ma una volta tanto nella vita si deve sbragare!<br />
- Ora sarai finalmente contento... passi a prendermi... non vedo l’ora<br />
<strong>di</strong> farci un giro.<br />
Avevo tutto, una donna fantastica, una villettina in collina, e un<br />
lavoro stimolante: il pubblicitario. Mancava all’appello la sensazione<br />
più importante, un’emozione troppo labile per resistere alle<br />
tempeste: la felicità.<br />
- Ragazzo, non sei male, anche da mortale un filo <strong>di</strong> moralità non<br />
ti mancava... - subentrò nel <strong>di</strong>scorso il santone.<br />
- Caro il mio S. Pietro... o no... magari l’avessi capito prima, ‘sta<br />
moralità come la chiami tu... non l’ho mai avuta, è una frase che<br />
mi è venuta in mente, qua così a caso...<br />
- Ma che Santi o Pietri vari... non preoccuparti <strong>di</strong> me, vedo che<br />
stai già migliorando, ma il cammino è ancora lungo.<br />
- No mi <strong>di</strong>spiace tesoro, ti devo lasciare ci sentiamo dopo cena, ciao<br />
bella ciao.<br />
Passai subito dal solito bar, per mettere in mostra il mio ultimo<br />
acquisto, comprato con gli ultimi successi lavorativi.<br />
Come ogni Sabato la compagnia, o meglio i pochi elementi ancora<br />
un po' sbandati del gruppo, erano riuniti intorno ad uno dei tavolini<br />
del nostro solito bar Cristallino, a gustare un aperitivo contornato dai<br />
vari salatini.<br />
Arrivai lanciatissimo, modello Sputnik, quasi da entrare nella vetrina<br />
del locale, dentro ci voglio andare. La frenata possente annunciò il<br />
mio arrivo. Posteggiai, come da copione, <strong>di</strong> rimpetto al tavolino dei<br />
ragazzi, senza aprire lo sportello con un abile balzo, eccomi fuori<br />
dall’abitacolo.<br />
- Però, non male - mi accolse calorosamente il vecchio Rod - ottimo<br />
acquisto, con quel trabiccolo è impossibile non beccare!<br />
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