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parte 1 - Comunità Montana dei Monti Dauni meridionali

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PIT 10 SUB APPENNINO DAUNO Pagina 11 di 179<br />

L’ambiente o il paesaggio naturale e le sue valenze eventuali vengono sovente incluse nelle<br />

aree agricole, come sottinsiemi del paesaggio agrario complessivo, situazioni spesso considerate<br />

come puntuali e circoscritte all’immediata area da tutelare, quasi mai riconosciute come componenti<br />

territoriali da privilegiare anche in termini di investimenti e risorse.<br />

Lo sfondo teorico che regge questo approccio comporta la concezione del territorio come un<br />

insieme di relazioni complesse inscindibili tra risorse sul territorio ed ambiente antropico o società<br />

di fatto.<br />

Il progetto del territorio richiede, dunque “atti pianificatori” che agiscano sullo stesso per<br />

individuare dinamiche di sviluppo anche e soprattutto economico ed urbano, forme di espressione<br />

attraverso cui possono passare tracciati di sviluppo economico e sociale compatibilmente con le<br />

risorse ambientali, lì dove infatti qualità dell’ambiente è anche qualità della vita e qualità urbana.<br />

Sulla base della documentazione che è stato possibile acquisire ad oggi risulta che <strong>dei</strong><br />

comuni interessati buona <strong>parte</strong> hanno approvato o, comunque, adottato un Piano Regolatore<br />

Generale, mentre altri ambiti governano le trasformazioni del proprio territorio con strumento non<br />

idoneo, oltre che per caratteristiche intrinseche <strong>dei</strong> Programmi di fabbricazione, anche per vetusta,<br />

essendo ovviamente precedenti all’approvazione della L.R. n.56/’80.<br />

Per quanto riguarda i Piani regolatori generali, inoltre, risulterebbero per oltre la metà redatti<br />

entro il 1990, data che può considerarsi indicativa non solo da un punto di vista giuridico ( es.<br />

decadenza di vincoli) o burocratico - amministrativo (superamento di due terzi dell’arco di<br />

previsioni di un quindicennio), ma anche <strong>dei</strong> relativi criteri culturali e disciplinari.<br />

Tra questi un’impostazione del Piano come strumento per il completamento e lo sviluppo<br />

residenziale del centro abitato, magari qualificato con dotazioni di aree a servizi, in alcuni casi con<br />

la valorizzazione <strong>dei</strong> nuclei antichi, ma non ancora come strumento per tutelare, valorizzare,<br />

controllare e gestire l’intero territorio comunale, con riferimento a tutte le sue componenti e<br />

valenze.<br />

Da un punto di vista morfologico le linee tendenziali di sviluppo appaiono condizionate e<br />

segnate tanto dalle caratteristiche orografiche quanto dalle vie di comunicazioni con i comuni<br />

confinanti e con i centri di maggior peso gravitazionale (Lucera, San Severo, Foggia).<br />

Si sono determinate in tal senso nel tempo direttrici di crescita lineare con prevalenza est-<br />

ovest (Casalnuovo Monterotaro, Volturara Appula, Castelnuovo della <strong>Dauni</strong>a, Accadia, Bovino)<br />

oppure sud-nord in direzione della costa (Serracapriola e Chieuti), in altri casi ancora configurazioni<br />

VALUTAZIONE DI COMPATIBILITA’ AMBIENTALE

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