parte 1 - Comunità Montana dei Monti Dauni meridionali
parte 1 - Comunità Montana dei Monti Dauni meridionali
parte 1 - Comunità Montana dei Monti Dauni meridionali
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
5.3.4 Uso del suolo<br />
PIT 10 SUB APPENNINO DAUNO Pagina 42 di 179<br />
Dell’intera superficie del Subappennino dauno solo una <strong>parte</strong> appare occupata da ambienti naturali,<br />
comunque interessati dall’azione dell’uomo.<br />
Una gran <strong>parte</strong> del territorio è stata trasformata, in <strong>parte</strong> occupata da abitazioni, la stragrande<br />
maggioranza adibita ad uso agricolo.<br />
Una sia pur superficiale analisi della situazione mostra aspetti interessanti che appresso vengono<br />
messi in evidenza.<br />
Per quanto riguarda l’esame degli ambienti naturali presenti nell’area si rimanda alla descrizione<br />
che è stata effettuata nell’apposito capitolo limitandoci qui solo ad una pura elencazione.<br />
Ci soffermerà quindi solo sull’uso del suolo non più naturale e trasformato dall’uomo.<br />
Ambienti naturali<br />
Per quanto semplificato anche in modo consistente, una gran <strong>parte</strong> del territorio è ancora interessato<br />
da ecosistemi naturali.<br />
Principalmente si ritrovano pascoli e boschi, questi ultimi divisibili in boschi di origine naturale e<br />
boschi di origine antropica e realizzati con essenze estranee al territorio.<br />
I pascoli sono esclusivamente utilizzati per l’allevamento di bestiame con dominanza assoluta degli<br />
ovicaprini, seguiti da bovini ed equini.<br />
La pressione di pascolo non sembra eccessiva e la tendenza che si registra vede un ulteriore<br />
progressivo abbandono della pratica dell’allevamento brado.<br />
Sicuramente esiste una utilizzazione eccessiva di alcuni elementi naturali tipici del pascolo quali il<br />
fungo cardarello (Pleurotus sp.) il cui prelievo appare tuttora indiscriminato ed eccessivo<br />
soprattutto dove non è stata emanata alcuna regolamentazione per la raccolta <strong>dei</strong> frutti agresti.<br />
Per quanto riguarda l’ambiente forestale, occorre fare una distinzione fra i boschi di latifoglie e<br />
quelli di conifere.<br />
Il bosco di latifoglie è per la massima <strong>parte</strong> governato a ceduo con un ciclo ventennale.<br />
Le ceduazioni vengono effettuate al raggiungimento della cosiddetta “maturità” e appaiono<br />
eccessivamente pesanti, sia in quanto alla quantità di alberi abbattuti, sia in quanto all’età degli<br />
stessi e, in ultimo, al metodo utilizzato.<br />
Riguardo alla quantità di alberi il risultato è che un ambiente, in cui la penetrazione del sole è<br />
parziale a causa della copertura <strong>dei</strong> rami, si trova all’improvviso a divenire aperto con la scomparsa<br />
di tutte quelle specie vegetali ed animali che nella penombra del sottobosco aevano trovato il loro<br />
ambiente ideale.<br />
VALUTAZIONE DI COMPATIBILITA’ AMBIENTALE