Alter Ego pdf - LietoColle
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nazione, il tutto visto dall’angolazione<br />
fosca e grigia delle conseguenze<br />
nefaste di tale processo (eccolo, il<br />
noir), ma visto soprattutto (ed ecco il<br />
paradigma stilistico di Evangelisti<br />
delineato nel precedente romanzo) non<br />
con gli occhi o la voce di un solo<br />
protagonista, bensì di un’intera schiera<br />
di personaggi, ovvero di singoli<br />
esponenti di tutte le classi sociali. È, se<br />
vogliamo, una forma di romanzo<br />
assoluto, completo, pluri-intrecciato:<br />
un’epopea di uomini e donne<br />
inconsapevoli di fare la storia.<br />
Evangelisti si pone dunque come<br />
modello di autore piuttosto che come<br />
portatore di un singolo genere. Anzi in<br />
lui la nozione di genere è quanto mai<br />
ristretta, dal momento che si è<br />
confrontato, con successo, dapprima<br />
con la fantascienza, poi con il fantasy<br />
storico, poi ancora con il noir e il new<br />
weird, confondendo generi e stili ma<br />
rendendosi sempre riconoscibile per la<br />
qualità della sua scrittura, per la<br />
accuratezza e fedeltà delle ricostruzioni<br />
storiche, per la capacità di non<br />
tralasciare mai – nei suoi personaggi –<br />
una analisi interiore tanto profonda<br />
quanto, il più delle volte,<br />
agghiacciante.<br />
Con riguardo al new weird, va detto<br />
che si tratta di un filone recente, che<br />
scorrazza tra fantasy, fantascienza e<br />
horror, e il cui obiettivo (o il cui<br />
presupposto) è la necessità di<br />
sconfinare tra i generi, di porsi in senso<br />
volontariamente trasversale, in modo<br />
da dimostrare la sostanziale invalidità<br />
– o perlomeno inefficacia – delle<br />
distinzioni tradizionali, obiettando<br />
infine ai detrattori che anche altre<br />
nuove correnti, come il cyberpunk, si<br />
sono imposte a livello primario nella<br />
letteratura contemporanea.<br />
Una menzione particolare va fatta<br />
all’ultimo romanzo di Tommaso Pincio,<br />
La ragazza che non era lei, che con il<br />
noir c’entra (apparentemente) ben<br />
poco, se non fosse per quell’atmosfera<br />
ai margini dell’incubo, fatta di polvere<br />
e di non-luoghi, una Waste Land acida<br />
e sballata. E pur restando estraneo al<br />
genere, il romanzo di Pincio condivide<br />
con il noir la costruzione di un<br />
meccanismo letterario fatto di scatole<br />
cinesi, o di matrioske qui psichedeliche,<br />
portandoci mano nella mano verso un<br />
destino di dissoluzione, attraverso fasi<br />
successive di suggestione e distruzione<br />
delle immagini e della realtà.<br />
Ancora. Esce nelle sale<br />
cinematografiche La cura del gorilla, il<br />
film tratto dal primo romanzo della<br />
serie di Sandrone Dazieri dedicata al<br />
personaggio del gorilla, alter ego<br />
sofferente di doppia personalità<br />
(ovvero schizofrenia) e di una non<br />
invidiabile capacità nell’invischiarsi<br />
dentro storie tanto assurde quanto<br />
violente e scomposte.<br />
Contemporaneamente al debutto<br />
cinematografico, Dazieri pubblica il<br />
quarto romanzo del suo investigatore,<br />
Il karma del gorilla, ben conscio che –<br />
al di là della buona qualità della sua<br />
scrittura – insistere troppo sul<br />
personaggio e la sua fortuna tra i<br />
lettori può comportare un certo rischio<br />
in termini di qualità narrativa e<br />
invenzione. Ma benché nella scena<br />
milanese non manchino scrittoriprotagonisti<br />
istrionici, quali il vecchio<br />
Pinketts e il suo eterno alter ego<br />
Lazzaro Santandrea, altrettanto vero è<br />
che non manca una scrittura più<br />
impegnata, anche in termini stilistici, o<br />
comunque divergente dalla vena<br />
grottesco-picaresca di Pinketts e, in<br />
misura minore, dello stesso Dazieri<br />
(nel tempo libero responsabile<br />
editoriale del giallo Mondadori). In<br />
questo secondo ambito rientra, ad<br />
esempio, Nicoletta Vallorani, che<br />
nell’ultimo lavoro Visto dal cielo<br />
(Einaudi 2004) ha costruito una ghost<br />
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