Alter Ego pdf - LietoColle
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Molto più sentite le amicizie strette con<br />
Sandro Penna e con Alberto Moravia,<br />
due dei pochi che l’autore di “Morte<br />
segreta” considerava degni di rispetto,<br />
tutto il contrario dell’amaro rapporto<br />
con Elsa Morante.<br />
Tragico è anche il rapporto con la<br />
poesia, cui un tempo Dario affidava un<br />
potere salvifico, poi rinnegato.<br />
L’intervista coglie il momento in cui<br />
questa transizione sta accadendo:<br />
“Non so.(...) lo sforzo di un poeta è<br />
quello di conquistarsi una identità. Le<br />
poesie per me sono come lo specchio<br />
di casa; in esse mi rifletto, ecco perché<br />
continuo a scriverle e infine a<br />
pubblicarle. Ora sono portato a<br />
interessarmi della mortalità dell’umano<br />
e all’immortalità della specie. Bisogna<br />
comprendere che la vita non ha<br />
importanza, non esiste. (...) Di vero c’è<br />
solo la letteratura, ahimè,<br />
purtroppo.(...) qualcuno da grande<br />
scrittore sa intonare il canto<br />
dell’assenza, le sue sfaccettature<br />
infinite. Io non sono in grado perché<br />
troppo doloroso cantarla stando dalla<br />
parte dell’esclusione.» Tra i forti<br />
rimpianti di Dario v’era proprio quello<br />
di dover abbandonare la scena quando<br />
arrivava per lui la fama, quella che gli<br />
costò l’essere sbattuto in prima pagina<br />
quando si apprese del contagio, notizia<br />
che, alimentata dall’ignoranza e dalla<br />
paura, lo portò ad essere allontanato<br />
dagli amici.<br />
La terza parte propone alcuni inediti<br />
che Bellezza regalò a Gregorini, mentre<br />
in ultimo vi sono interviste ad amici e<br />
intellettuali quali Paolo Mosca, Elio<br />
Pecora, Antonio Veneziani e Maria<br />
Luisa Spaziani.<br />
Le interviste ci fanno comprendere<br />
perché, a dieci anni dalla morte del<br />
poeta, nessuno si è preso la briga di<br />
pubblicare l’intera sua opera<br />
nonostante il rinfocolarsi dell’interesse<br />
soprattutto dei giovani, che trovano in<br />
internet sporadici spazi a lui dedicati.<br />
Alcuni degli intervistati dicono di<br />
preferire il Bellezza romanziere, altri il<br />
poeta, quasi tutti non si pronunciano<br />
sul suo testamento, ma sta di fatto che<br />
dai tempi di “Proclama sul fascino”,<br />
apparso postumo nel 1996 per<br />
Mondadori, si sono viste solo altre tre<br />
pubblicazioni, tra le quali spicca per<br />
coerenza e vastità “Poesie 1971-1996”,<br />
edito nel 2002 da Mondadori e curato<br />
da Elio Pecora.<br />
Si parla di una errata gestione dei<br />
manoscritti e dattiloscritti lasciati da<br />
Dario, di incomprensioni e rancori che<br />
durano tutt’oggi, se è vero che<br />
Gregorini ha deciso di distruggere tutte<br />
le registrazioni che ha effettuato per<br />
l’ultima stesura del libro, in modo che<br />
nessuno possa più intimargli di<br />
consegnarle. Per avere un’ultima<br />
conferma del passaggio significativo di<br />
Bellezza nel panorama letterario<br />
italiano, concludo riportando il ricordo<br />
che Maria Luisa Spaziani regala ai<br />
lettori:<br />
“Ogni tanto Pier Paolo (Pasolini, che le<br />
presentò Bellezza - ndr) era solito<br />
farmi regali simili. Mi portava delle<br />
persone; è capitato due o tre volte.<br />
Debbo dire che quando accadeva vi era<br />
sempre qualcosa di interessante da<br />
scoprire. (...) Quelli che mi presentava<br />
erano sempre ragazzi in possesso del<br />
sospetto della bellezza. E una persona<br />
che ha il sospetto della bellezza ha già<br />
in sé, nella sua anima, una luce diversa<br />
dagli altri.”<br />
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