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Edizione del 04/05/2013 - Corriere

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Due coraggiosi fanciulli, guidati da un misterioso<br />

spirito di nome Carlo, per raccontare<br />

la musica di ogni tempo. Sono i protagonisti<br />

de «Il Fantasma», il concerto-spettacolo,<br />

in programma domenica 5 maggio alle 18<br />

e, in replica per le scuole, lunedì 6 maggio<br />

alle 10 al Teatro “Carlo Gesualdo” di Avellino<br />

che vedrà salire ancora una volta sul palco<br />

il Coro <strong>del</strong>le Voci Bianche.<br />

Ieri la conferenza stampa di<br />

presentazione <strong>del</strong>l’iniziativa alla<br />

presenza <strong>del</strong> presidente <strong>del</strong>l'Istituzione<br />

Teatro comunale<br />

Carmine Santaniello, <strong>del</strong><br />

componente <strong>del</strong> Cda Salvatore<br />

Gebbia, <strong>del</strong> direttore <strong>del</strong><br />

Teatro Dario Bavaro, <strong>del</strong> direttore<br />

dei Cori Cinzia Camillo,<br />

<strong>del</strong> direttore <strong>del</strong>l'Orchestra<br />

giovanile Massimo<br />

Testa e <strong>del</strong> regista de "Il Fantasma"<br />

Espedito Giaccio. E<br />

anche quest’anno il concerto<br />

si preannuncia un vero e proprio<br />

evento. La performance<br />

dei Cori di Voci bianche e Giovanile,<br />

diretti dal Maestro Cinzia<br />

Camillo, vedrà la partecipazione<br />

<strong>del</strong>l’Orchestra Giovanile, diretta dal<br />

Maestro Massimo Testa e <strong>del</strong> grande tenore<br />

abruzzese Piero Mazzocchetti e <strong>del</strong> soprano<br />

Antonella Carpenito per una serata<br />

straordinaria all’insegna <strong>del</strong>la Magia dei Madrigali<br />

composti da Carlo Gesualdo principe<br />

dei musici. Il tenore Piero Mazzocchetti<br />

interpreterà il brano "Libiamo ne' lieti calici",<br />

tratto dalla Traviata di Giuseppe Verdi,<br />

insieme ai ragazzi <strong>del</strong> coro e <strong>del</strong>l’orchestra<br />

<strong>del</strong> Gesualdo. L'esecuzione sarà registrata<br />

live ed inserita nell’album <strong>del</strong>l’artista abruzzese,<br />

attualmente in lavorazione, dal ti-<br />

Parte dalle immagini Orsola Fraternali<br />

per raccontare "Il mondo di Gesualdo<br />

da Venosa: l'aristocratico e il musicista<br />

tra rinascimento e barocco". Immagini<br />

frutto di uno studio attento che l’ha<br />

condotta nell’archiviosegreto<br />

<strong>del</strong> Vaticano,immagini<br />

che diventanol’occasione<br />

per ricostruire<br />

il contesto<br />

in cui<br />

visse il principe,<br />

a partire<br />

dallo sfarzo<br />

<strong>del</strong>le corti che<br />

non riusciva a<br />

placare, però,<br />

l’ansia <strong>del</strong>l’anima. Nella sala <strong>del</strong> Gesualdo<br />

Fraternali conduce gli spettatori<br />

alla scoperta dei diversi rami <strong>del</strong>la famiglia<br />

Gesualdo, imparentata con i Borromeo<br />

e con gli Este, <strong>del</strong>l’atmosfera in<br />

cui visse, lugubre e angosciante, sotto lo<br />

sguardo di Fabrizio II e Geronima Borromeo,<br />

sorella di San Carlo Borromeo.<br />

Ricostruisce gli arredi, gli spazi, i gioielli<br />

di casa Gesualdo, partendo dall’in-<br />

CULTURA & SOCIETA’<br />

“Amore Criminale”, rivive il coraggio di Antonella<br />

E’ la voce <strong>del</strong>l’attore Nicolas Vaporidis a risuonare nello studio.<br />

Legge la testimonianza <strong>del</strong>l’assassino Antonio Carbonara.<br />

Ed è ancora lui, accompagnato da Barbara De Rossi, a ribadire<br />

con chiarezza, un istante dopo, come simili violenze<br />

“siano inconcepibili ieri come oggi”. “Amore Criminale” sceglie<br />

di raccontare il <strong>del</strong>itto <strong>del</strong>la studentessa di soli 23 anni<br />

che sconvolse Solofra il 22 febbraio 2007, morta per proteggere<br />

la madre dal suo convivente, uccisa a colpi di fucile a pochi<br />

passi dalla conceria dove aveva accompagnato la mamma a<br />

lavoro. La fortunata trasmissione di Rai Tre ripercorre la storia<br />

di Antonella Russo, ricostruendo, attraverso le parole <strong>del</strong>la<br />

mamma <strong>del</strong>la Lucia De Stefano, <strong>del</strong>l’amatissima sorella e<br />

<strong>del</strong>le amiche la personalità di Antonella, costretta a crescere<br />

troppo velocemente, dopo la morte per infarto <strong>del</strong> padre Francesco,<br />

dolce e riservata, sempre persa nella sua musica e in-<br />

tenta a scrivere sulle sue pagine di diario. Antonella è bella<br />

come il sole, tanto che fin dalle elementari i compagni di scuola<br />

non hanno occhi che per lei. Una ragazza matura, generosa<br />

e sincera, legatissima alla madre e alla sorella che diventano<br />

presto il suo punto di riferimento. Dopo la morte <strong>del</strong><br />

padre le due ragazze si rimboccano le maniche per consolare<br />

la mamma e aiutarla nel difficile compito di mandare avanti<br />

la casa. Lucia De Stefano per dieci anni vive solo per loro,<br />

sottolinea più volte il ruolo centrale svolto dalle figlie dopo<br />

la morte <strong>del</strong> marito: «Senza di loro non ce l’avrei fatta.<br />

Quando ho saputo <strong>del</strong>la morte di Antonella non riuscivo a<br />

darmi pace perchè era morta per salvarmi. Oggi sento con forza<br />

la sua presenza accanto a noi». Antonella capisce presto<br />

che il convivente <strong>del</strong>la madre, Antonio Carbonara, è un uomo<br />

pericoloso, alza le mani su di lei, ha una pistola, le discussio-<br />

tolo “Parlami d’amore Mariù”.<br />

E’ il presidente Santaniello a sottolineare la<br />

centralità che oggi riveste il Coro <strong>del</strong>le Voci<br />

Bianche nel cartellone di eventi <strong>del</strong> Teatro<br />

Gesualdo, autentico fiore all’occhiello <strong>del</strong>la<br />

ricca offerta <strong>del</strong>la struttura cittadina. Quindi<br />

ribadisce come l’evento di quest’anno<br />

rappresenti «un sogno che si realizza. Poichè<br />

per la prima volta, al fianco <strong>del</strong> Coro ci sarà<br />

anche l’Orchestra giovanile <strong>del</strong> Gesualdo con<br />

il coinvolgimento di oltre 130 ragazzi». Spiega<br />

come il suo compito, fino alla nomina<br />

<strong>del</strong> nuovo presidente «sarà quello di porta-<br />

re a termine gli impegni assunti dal Cda. Ho<br />

dalla mia nove anni di esperienza che saranno<br />

preziosi nell’assolvimento di questo<br />

<strong>del</strong>icato incarico. Mi conforta il successo raccolto<br />

in questi anni dal Teatro Gesualdo, grazie<br />

all’impegno di Luca Cipriano e <strong>del</strong>l’intero<br />

cda. Oggi il Gesualdo rappresenta una<br />

realtà importante <strong>del</strong> territorio». E’ quindi<br />

Espedito Giaccio a spiegare l’idea da cui nasce<br />

lo spettacolo, una produzione <strong>del</strong> Teatro<br />

“Carlo Gesualdo” su testo originale di Ilaria<br />

Scarano, per la sapiente regia di Espedito<br />

Giaccio, «Abbiamo provato ad immaginare<br />

ventario dei beni <strong>del</strong> castello dopo la<br />

morte di Carlo, passando in rassegna i<br />

luoghi che ne hanno segnato in percorso,<br />

dal castello di Taurasi a quello di<br />

Gesualdo, con una bellissima ricostruzione<br />

di una<br />

stanza <strong>del</strong> maniero<br />

- e più<br />

volte Fraternali<br />

sottolinea il<br />

contributo <strong>del</strong><br />

marito Domenico,scomparso<br />

lo scorso<br />

anno, al<br />

suo lavoro di<br />

ricerca. Ed è<br />

davvero come<br />

se quei personaggi<br />

con collari<br />

e corpetti, incisi nel marmo o fissato<br />

sulla tela, si animassero. Luoghi<br />

come la cappella <strong>del</strong>la Pietatella, attuale<br />

cappella di San Severo a Napoli, dove<br />

si sarebbero sposati Carlo e Maria.<br />

Fraternali snocciola aneddoti e curiosità<br />

come se Carlo fosse uno di famiglia,<br />

avvicinandoci, passo dopo passo,<br />

ai segreti <strong>del</strong> musicista assassino. Bellissime<br />

le immagini, montate grazie al-<br />

come sarebbe il mondo se la musica sparisse<br />

all’improvviso È da questa mancanza che<br />

prende inizio il viaggio avventuroso di due<br />

fanciulli – Emanuele ed Alfonsino – che, intenti<br />

a giocare a nascondino e catapultati<br />

con un artificio in un mondo altro, incontrano<br />

qui una misteriosa figura che li sottoporrà<br />

ad una serie di prove ardimentose, per<br />

riconquistare, uno alla volta, le epoche musicali<br />

e riconsegnarle all’umanità – prosegue<br />

il regista Espedito Giaccio – Solo alla fine<br />

si rivelerà essere il fantasma <strong>del</strong> geniale<br />

madrigalista Carlo Gesualdo, le cui musiche<br />

rivivranno nella vibrante<br />

esecuzione <strong>del</strong> coro di<br />

voci bianche <strong>del</strong> teatro<br />

Carlo Gesualdo e <strong>del</strong>l’orchestra<br />

giovanile. Saranno<br />

proprio i giovani<br />

artisti a fare da contrappunto<br />

all’intera narrazione,<br />

sottolineando ogni<br />

successo dei coraggiosi<br />

fanciulli fino al<br />

trionfo <strong>del</strong>la musica,<br />

conquista suprema di ogni<br />

cultura». La voce<br />

narrante sarà affidata ad<br />

Ilaria Scarano che ha ideato<br />

e scritto l’intera<br />

pièce teatrale. La voce<br />

fuori campo <strong>del</strong> misterioso<br />

Fantasma sarà quella di Nicola Giacobbe,<br />

mentre i due piccoli protagonisti saranno<br />

interpretati da Arturo Lissa e Antonio<br />

Bozzella, <strong>del</strong>la Scuola di Teatro <strong>del</strong> “Carlo<br />

Gesualdo” che si muoveranno sulle scene<br />

ideate ed illuminate dall’estro diMaurizio<br />

Iannino.<br />

Lo spettacolo, interamente prodotto dal Teatro<br />

“Carlo Gesualdo”, si svilupperà in 5 quadri<br />

in cui troveranno cittadinanza la Musica<br />

Popolare, quella Sacra, l’Opera, la Musica<br />

Moderna e le Polifonie <strong>del</strong> 500 tipiche<br />

dei Madrigali.<br />

la supervisione di Mario Perrotta, che<br />

sfilano sul video, dall’armatura donata<br />

da Leonora d’Este a Carlo, in acciaio laminata<br />

in oro, ritrovata in un museo di<br />

Praga, alla bellissima Flora <strong>del</strong> Tiziano,<br />

ritratto <strong>del</strong>la nonna di Leonora, emblema<br />

<strong>del</strong>la bellezza rinascimentale e ancora<br />

perle, corpetti, giubbini, che raccontano<br />

<strong>del</strong>l’elegante moda <strong>del</strong>l’epoca,<br />

gli strumenti rinascimentali o ancora il<br />

suggestivo stemma dei principi di Venosa<br />

e dei conti di Conza o le tombe<br />

dei componenti <strong>del</strong> casato, dallo stesso<br />

Carlo nella chiesa <strong>del</strong> Gesù Nuovo a Napoli<br />

a quella di Girolamo Gesualdo, tutti<br />

raffinati monumenti in marmo. Tante<br />

sono le domande, sottolinea la studiosa,<br />

che aspettano ancora risposte sul<br />

principe dei musici, a partire da quella<br />

relativa alle competenze musicali di Gesualdo,<br />

se è vero che fin da giovanissimo<br />

si fece notare per alcune mirabili<br />

composizione di musica sacra e madrigali.<br />

«E’ difficile - spiega - immaginare<br />

come abbia appreso l’arte musicale. Resta<br />

ancora oggi un mistero». E sono davvero<br />

tanti gli interrogativi che Fraternali<br />

solleva, sottolineando come ci sia ancora<br />

tanto da dire su Gesualdo, tanto<br />

da cercare in documenti e archivi.<br />

ni tra lui e sua madre sono ormai all’ordine <strong>del</strong> giorno e lei<br />

interviene sempre per difenderla. Antonella sa che non c’è altra<br />

strada che denunciare quell’uomo. Fino a quella terribile<br />

mattina <strong>del</strong> 20 febbraio, Antonella insiste per accompagnare<br />

la mamma, non sanno che Antonio è dietro di loro, vuole<br />

forse parlare con Lucia o liberarsi di Antonella che considera<br />

solo un ostacolo alla propria relazione. Poi quei sei colpi mortali.<br />

Ci vuole poco a individuare l’assassino. Antonio Fugge<br />

ma non c’è scampo per lui. Sarà condannato a trent’anni per<br />

l’omicidio. Sono tante le testimonianze che si alternano nella<br />

ricostruzione, come quelle degli avvocati Salvatore Rosania,<br />

difensore <strong>del</strong> Carbonara e Gianfranco Iacobelli, schierato<br />

in difesa <strong>del</strong>la famiglia Russo. Il viso bello di Antonella racconta<br />

ancora oggi la forza <strong>del</strong>le donne, scandita dalle note <strong>del</strong>la<br />

Pausini che Antonella amava tanto.<br />

CORRI R<br />

Sabato 4 maggio <strong>2013</strong><br />

Voci bianche, sulle tracce di Gesualdo<br />

Presentato ieri al Teatro avellinese il concerto-spettacolo <strong>del</strong> Coro e <strong>del</strong>l’Orchestra giovanile, in programma<br />

il 5 e 6 maggio con la partecipazione straordinaria <strong>del</strong> tenore Mazzocchetti<br />

QUESTA MATTINA LA PRESENTAZIONE A PRATA<br />

RED. CULT.<br />

“Campania, terra<br />

dei veleni”, l’indagine<br />

di Giordano e Tarro<br />

IL VIAGGIO DI ORSOLA FRATERNALI ALLA SCOPERTA DELL’UNIVERSO DEL PRINCIPE DEI MUSICI<br />

Carlo tra luoghi, moda e immagini<br />

I dati che emergono, drammatici nella loro aridità<br />

numerica, sono inquietanti e raccapriccianti<br />

soprattutto se quei numeri escono dalle<br />

caselle statistiche e assumono la fisionomia<br />

di una persona sofferente che potrebbe<br />

essere un amico, un familiare o uno di noi.<br />

Solo i politici rimangono tetragoni ad ogni<br />

sventura e sono, per insipienza e malafede,<br />

indotti a minimizzare o nascondere la testa<br />

sotto terra. I dati sono incontrovertibili: in<br />

Campania un cittadino di Caserta o di Napoli<br />

ha il 43 per cento di possibilità di contrarre<br />

una cancro. Se ne discuterà questa mattina<br />

in un convegno che a partire dalle ore 10 si<br />

terrà presso la casa <strong>del</strong> generale Della Chiesa<br />

come simbolo ed auspicio di una sinergia tra<br />

forze <strong>del</strong>l’ordine e mondo politico e scientifico<br />

per risolvere un problema che assume un<br />

carattere di criminalità per l’interesse che la<br />

mafia ricava dallo smaltimento dei rifiuti fatti<br />

in dispregio di ogni<br />

normativa. Purtroppo,<br />

come spesso accade in<br />

Italia, la problematica<br />

connessa allo smaltimento<br />

dei rifiuti ha diviso<br />

gli operatori e i<br />

tecnici <strong>del</strong> settore in<br />

negazionisti e possibilisti<br />

dimenticando che<br />

i dati statistici non si<br />

fanno con i paternostri<br />

e con gli scongiuri. Il libro<br />

bianco edito da<br />

Antonio Giordano e<br />

Giulio Tarro “Campania,<br />

terra dei veleni” è<br />

la seconda tappa di<br />

un’indagine condotta<br />

nel lontano 1974 da<br />

Giovan Giacomo e<br />

pubblicata sotto il titolo<br />

“Salute e ambiente<br />

in Campania”. Tra questa data e il <strong>2013</strong>, tranne<br />

Gomorra di Roberto Saviano non è successo<br />

niente. Dei due autori napoletani Antonio<br />

Giordano è allievo <strong>del</strong> prof James Watson,<br />

premio Nobel, docente ordinario all’università,<br />

di Siena il secondo è docente di urologia<br />

oncologica e primario al Cotugno.<br />

L’ipotesi di lavoro si basa sulla supposizione<br />

che gli accumuli di immondizia sprigionino<br />

sostanze venefiche capaci di far collassare le<br />

difese autoimmunitarie e produrre tumori.<br />

Le cifre sembrano dar loro ragione. In Campania<br />

abbiamo 40.000 casi di carcinoma in<br />

più con un incremento <strong>del</strong> 15 per cento. Il libro<br />

bianco si apre con un intervento allarmato<br />

di Alfonso Russo che lancia un accorato<br />

appello alle istituzioni a muoversi e a far<br />

presto, il prof Marino parla senza mezzi termini<br />

di disastro totale, Gennaro Giliberti, Direttore<br />

<strong>del</strong>l’Istituto Italiano tumori si augura<br />

che il libro serva a far aprire gli occhi a chi tiene<br />

in mano le chiavi <strong>del</strong> potere per avviare la<br />

soluzione non più procrastinabile, Giulia Tarro<br />

ci lascia un devoto e commosso ricordo <strong>del</strong><br />

papà, il prof Giovan Giacomo il primo a trovare<br />

una sicura dipendenza di molti tumori<br />

alle cause ambientali dimostrando la nocività<br />

<strong>del</strong>le aree industriali napoletane. Tra gli interventi<br />

previsti in mattinata uno dei più attesi<br />

17<br />

è quello <strong>del</strong> nostro conterraneo Felicetto Ferraro<br />

che figlio <strong>del</strong> medico <strong>del</strong> paese e alunno<br />

<strong>del</strong> Colletta di Avellino dove segue gli insegnamenti<br />

<strong>del</strong>la singolare prof Petrilli per i<br />

suoi meriti scientifici è stato insignito di un<br />

diploma di merito. Il suo sogno nel cassetto<br />

è quello di rappresentare una Napoli in postivo,<br />

Ha avviato lo studio di nuovi farmaci.<br />

Sono previsti interventi dei sindaci, <strong>del</strong> procuratore<br />

di Santangelo dei Lombardi Antonio<br />

Guerriero e di Avellino Rosario Cantelmo, <strong>del</strong><br />

Presidente <strong>del</strong> Tribunale di Santa Maria Capua<br />

Vetere Raffaello Maggi. A seguire una tavola<br />

rotonda moderata dal giornalista Rai<br />

Biazzo. Una riflessione che non può non partire<br />

dai dati di Legambiente. “In Campania -<br />

si legge in una relazione di Legambiente - sono<br />

oltre 5.200 i siti potenzialmente inquinati<br />

e 461 quelli con un alto livello di inquinamento<br />

ufficialmente censiti dall’Agenzia Regionale<br />

per la Protezione<br />

Ambientale <strong>del</strong>la<br />

Campania (ARPAC,<br />

ma tutto fa pensare<br />

che questo numero<br />

non sia esatto, vista la<br />

difficoltà di quantificare<br />

con precisione il numero<br />

di siti in cui rifiuti<br />

di ogni genere vengono<br />

sversati abusivamente.<br />

Il fenomeno è<br />

a macchia di leopardo,<br />

ma è anche in continuo<br />

movimento ed evoluzione.<br />

Non appena<br />

vengono adottate<br />

misure per impedire<br />

che in un certo luogo<br />

si smaltisca illegalmente,<br />

i criminali ne<br />

scelgono uno nuovo,<br />

in modo da non inceppare<br />

il meccanismo <strong>del</strong> guadagno. Nel rapporto<br />

Ecomafia 2010 di Legambiente viene riportato<br />

che in totale, soltanto 13 siti sono stati<br />

bonificati, ottenendo la certificazione di avvenuta<br />

bonifica. Si stima che nell’intera fascia<br />

di territorio fra Napoli e Caserta solo il<br />

15% dei siti sia stato liberato dai rifiuti e dai<br />

loro resti. Sarebbe scorretto, in questo caso,<br />

parlare di bonifica, visto che in questi luoghi<br />

le sostanze inquinanti non sono state rimosse<br />

dai terreni oggetto di sversamenti, né tanto<br />

meno dalla falda acquifera in cui spesso<br />

sono penetrate.<br />

In genere, i siti potenzialmente inquinati si<br />

possono dividere in quattro categorie: siti dove<br />

si è sversato ma che non sono stati posti<br />

sotto sequestro; siti sequestrati ma non sanati<br />

(dove cioè il luogo oggetto di sversamenti è<br />

stato “recintato” con un nastro di plastica<br />

bianca e rossa o con una rete in plastica arancione,<br />

alla quale è stato affisso un foglio<br />

di carta che avvisa che il sito è stato posto sotto<br />

sequestro); siti sequestrati dai quali i rifiuti<br />

speciali e i loro resti sono stati tolti per essere<br />

conferiti chissà dove; siti bonificati (dove<br />

cioè sono stati rimossi i rifiuti e i loro resti<br />

e il terreno inquinato circostante è stato sostituito<br />

con terreno non inquinato, per esempio<br />

con compost)”. (Roberto Barbato)

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