09.06.2013 Views

Edizione del 04/05/2013 - Corriere

Edizione del 04/05/2013 - Corriere

Edizione del 04/05/2013 - Corriere

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

CORRI R<br />

Sabato 4 maggio <strong>2013</strong><br />

Terminio off limit per i turisti<br />

De Feo: atto vile e codardo<br />

SERINO- Il caso degli alberi<br />

tagliati per bloccare i turisti<br />

in viaggio verso il Terminio<br />

continua a far registrare<br />

<strong>del</strong>le posizioni di ferma<br />

condanna. Come quella<br />

espressa dal primo cittadino<br />

di Serino, Gaetano De<br />

Feo, che ha stigmatizzato,<br />

senza nessun appello,<br />

quanto avvenuto nella notte<br />

tra il 30 aprile ed il primo<br />

maggio scorso. «Sono stato<br />

sul posto e condanno questa vile azione-tuona<br />

De Feo- che oltre a danneggiare la natura in modo<br />

violento e cru<strong>del</strong>e, danneggia anche la civiltà<br />

<strong>del</strong>la nostra comunità, che è stata sempre atten-<br />

Mamma e figlia di un solo mese<br />

giù dal ponte, salve per miracolo<br />

CALITRI/Incidente lungo la Sp 231, auto nel letto <strong>del</strong> torrente<br />

REDAZIONE<br />

Un vero e proprio miracolo.<br />

Quello avvenuto ne fa nella zona<br />

di Calitri, lungo la Sp 231 .<br />

Una ragazza di ventiquattro<br />

anni ha perso il controllo <strong>del</strong>la<br />

sua vettura, finendo giù da un<br />

ponte, all'interno <strong>del</strong> veicolo<br />

c'era anche la sua bimba di appena<br />

un mese. A salvare la piccola,<br />

con ogni probabilità è stato<br />

il seggiolone, in particolare<br />

le cinture <strong>del</strong>lo stesso.<br />

Intorno alle diciotto di ieri,<br />

quando una squadra <strong>del</strong> distaccamento<br />

dei Vigili <strong>del</strong> Fuoco<br />

di Bisaccia, è dovuta intervenire<br />

nel comune di Calitri,<br />

sulla strada Provinciale 231, in<br />

località Taverna <strong>del</strong> Pascio, dove<br />

una Fiat Panda, con alla guida<br />

una giovane donna ventiquattrenne,<br />

che procedeva in<br />

direzione Calitri, con al suo<br />

fianco la figlioletta di appena<br />

un mese, per cause ancora in<br />

corso di accertamento da parte<br />

dei militari <strong>del</strong>la Compagnia<br />

dei Carabinieri di Sant'Angelo<br />

dei Lombardi ha perso il controllo<br />

<strong>del</strong> veicolo sul quale<br />

viaggiava, sbandando e precipitando<br />

da sopra un ponte. Ha<br />

divelto una balaustra ed è finita<br />

sul greto <strong>del</strong> torrente. Tempestivo<br />

l'intervento <strong>del</strong>la squadra,<br />

e di una unità <strong>del</strong> 118 di<br />

Calitri, che giunti per prima sul<br />

posto hanno estratto la donna,<br />

e la bambina, che sembra non<br />

aver riportato grosse conseguenze.<br />

I due feriti sono stati<br />

AVELLINO- «Non sono l'orco». Il<br />

trentenne ristoratore avellinese arrestato<br />

con la gravissima accusa di aver<br />

abusato su una minore e sospettato<br />

di aver compiuto<br />

gli stessi<br />

atti ai danni di<br />

altri due, di<br />

11, 8 e 5 anni,<br />

si è difeso davanti<br />

al Gip<br />

<strong>del</strong> Tribunale<br />

di Avellino<br />

Antonio Sicuranza.<br />

Un interrogatorio<br />

di<br />

garanzia<br />

drammatico,<br />

quello avvenuto<br />

ieri mattina<br />

nel carcere di<br />

Bellizzi Irpino. Il giovane, celibe e incensurato,<br />

almeno fino a qualche<br />

giorno fa, ha voluto rispondere. Chiarendo<br />

e soprattutto respingendo le<br />

accuse nei suoi confronti. «Sono fidanzato,<br />

non ho mai avuto queste<br />

tendenze nei confronti di minori». E'<br />

ferma e decisa la difesa da parte <strong>del</strong><br />

trentenne, assistito dal penalista Nel-<br />

ta ed orgogliosa alla salvaguardia<br />

<strong>del</strong>la natura. E' un<br />

gesto da condannare fermamente<br />

e mi auguro che le forze<br />

<strong>del</strong>l'ordine, che ringrazio<br />

tramite il vostro giornale insieme<br />

ai volontari che si sono<br />

prodigati per cercare di liberare<br />

la carreggiata ostruita<br />

dai rami, accorse immediatamente<br />

sul posto, possano<br />

nel più breve tempo possibile<br />

assicurare alla giustizia coloro<br />

i quali hanno compiuto questo atto codardo».<br />

Indagini, quelle che stanno eseguendo i militari<br />

<strong>del</strong>l’Arma <strong>del</strong>la Compagnia di Avellino che<br />

presto potrebbero portare nuovi sviluppi.<br />

trasportati all'ospedale di Melfi,<br />

per le cure <strong>del</strong> caso. I vigili<br />

AVELLINO- «Correte, c’è<br />

un uomo che si sta lanciando<br />

dal ponte <strong>del</strong>la<br />

Ferriera». Una telefonata<br />

al 118, quella di una voce<br />

maschile che ha lanciato<br />

l’allarme. Non sottovalutato<br />

dalle forze <strong>del</strong>l’ordine.<br />

Che in pochi minuti<br />

hanno raggiunto la<br />

zona dove solo qualche<br />

mese fa si era registrato<br />

un tragico suicidio. Sul<br />

posto sono intervenuti<br />

sia gli agenti <strong>del</strong>la Volanti<br />

<strong>del</strong>la Questura, coordinati sulla zona dal vice-<br />

Abusi su una minore, l’arrestato:<br />

non sono l’orco, sono fidanzato<br />

lo Pizza, che ricorda anche come<br />

«non è possibile che possa avere<br />

compiuto atti <strong>del</strong> genere di sera, anche<br />

perché la sera e dal tardo pomeriggio<br />

sono impegnato<br />

nel mio locale».<br />

Ricorda anche<br />

<strong>del</strong>l'episodio<br />

in cui avrebbe caricato<br />

sul suo<br />

scooter per fare un<br />

giro alla bimba che<br />

lo accusa di averla<br />

molestata sessualmente.<br />

«Avevamo<br />

fatto un giro intorno<br />

all'isolato e la<br />

mamma guardava<br />

dal balcone». La<br />

sua difesa e le sue<br />

parole contro quelle<br />

<strong>del</strong>la vittima, la bimba che nel corso<br />

<strong>del</strong>l'incidente probatorio avrebbe<br />

in un qualche senso confermato le<br />

denunce sporte dai suoi genitori agli<br />

agenti <strong>del</strong>la Squadra Mobile di Avellino,<br />

che hanno poi condotto le indagini<br />

andate avanti per circa un anno<br />

e mezzo. La parola passa ora al<br />

Tribunale <strong>del</strong> Riesame.<br />

<strong>del</strong> Fuoco hanno dato assistenza<br />

ad una ditta privata per il re-<br />

CRONACA 6<br />

LUOGOSANO<br />

DROGA, IRPINO<br />

IN CELLA A BOLOGNA<br />

Originario di Luogosano ricercato<br />

dopo una condanna per droga,<br />

è stato rintracciato dai carabinieri<br />

a Pieve di Cento, nel Bolognese.<br />

L’uomo è incappato in<br />

un normale controllo stradale ieri<br />

pomeriggio nei pressi <strong>del</strong> centro<br />

abitato: la banca dati <strong>del</strong>le<br />

forze <strong>del</strong>l’ordine ha svelato che<br />

era destinatario di un provvedimento<br />

di carcerazione emesso lo<br />

scorso settembre dalla Procura di<br />

Lecce. Deve scontare una pena<br />

residua di otto anni, per spaccio<br />

di stupefacenti. Il 49enne è stato<br />

rinchiuso nel carcere di Ferrara.<br />

cupero <strong>del</strong>l'autoveicolo, e messa<br />

in sicurezza l'area interessata<br />

dall'incidente. Un volo di<br />

alcuni metri, quello in cui fortunatamente<br />

non si sono registrate<br />

conseguenze drammatiche.<br />

La mente è tornata alla tragedia<br />

di Pasqua, la morte a<br />

Conza <strong>del</strong>la giovane Natalie<br />

Ciccone, tragicamente inghiottita<br />

dall’Ofanto. . Ma stavolta,<br />

per fortuna, la vettura è finita<br />

in modo da non avere danni.<br />

Anche se la donna è ricoverata<br />

in prognosi riservata, ma non<br />

corre pericolo di vita. A Calitri<br />

già si parla, e stavolta non è assolutamente<br />

un’esagerazione,<br />

di un vero e proprio miracolo.<br />

«C’è un uomo che si lancia dal ponte»<br />

Falso allarme in mattinata alla Ferriera<br />

questore Elio Iannuzzi, che<br />

quelli <strong>del</strong>la Stazione dei Carabinieri<br />

di Avellino. Inutili le ricerche,<br />

che si sono estese anche<br />

al vicino «Mercatone».<br />

Agenti <strong>del</strong>la Volanti e Carabinieri<br />

hanno setacciato palmo a<br />

palmo la zona. Ma <strong>del</strong> presunto<br />

suicida nessuna traccia. Un<br />

vero e proprio falso allarme,<br />

quello scattato poco dopo le<br />

dieci. Un buontempone o uno<br />

scherzo di pessimo gusto. Il telefonista<br />

anonimo <strong>del</strong>lo scherzo,<br />

comunque, rischia una denuncia<br />

per procurato allarme.<br />

Resta in carcerce<br />

l’anziano di Serino<br />

SERINO- Domenico<br />

Di Maio dovrà restare<br />

in carcere. Almeno<br />

fino a quando<br />

non si riuscirà a trovare<br />

qualche alloggio<br />

diverso da quello di<br />

Via Terminio 122 dove<br />

tre giorni fa l'ottantaseienne<br />

ha tentato<br />

di uccidere la<br />

nuora. Nessuna alternativa<br />

per il Gip<br />

Giovanfrancesco Fiore,<br />

che ha convalidato<br />

la richiesta di misura<br />

cautelare in carcere<br />

avanzata dal pm <strong>del</strong>la Procura di Avellino Roberto<br />

Patscot, con l'accusa di tentato omicidio. L'anziano,<br />

assistito dal penalista Generoso Pagliarulo, non<br />

ha voluto rispondere alle domande <strong>del</strong> Gip durante<br />

l'interrogatorio di convalida <strong>del</strong> fermo. E così resterà<br />

recluso nel reparto di infermeria di Bellizzi Irpino.<br />

L’uomo, <strong>del</strong> resto, non può tornare nella sua abitazione,<br />

nonostante i militari <strong>del</strong>la locale stazione abbiano<br />

di fatto sequestrato le armi che deteneva, anche<br />

perchè si trova nello stesso fabbricato in cui abitano<br />

anche il figlio e la nuora. Insieme ai due nipotini,<br />

testimoni di quella che è stata la giornata di follia<br />

<strong>del</strong> nonno.<br />

Serino, uccise a coltellate<br />

il padre: Marra torna libero?<br />

SERINO- Sarà il Tribunale di Sorveglianza<br />

di Santa<br />

Maria Capua Vetere<br />

a decidere, il<br />

prossimo 16 maggio,<br />

se Andrea<br />

Marra, parricida<br />

serinese potrà tornare<br />

in libertà e<br />

nel comune <strong>del</strong>la<br />

Valle <strong>del</strong> Sabato,<br />

sei anni dopo quella<br />

tragica vicenda<br />

familiare ed in particolare dopo cinque<br />

anni di permanenza presso l’Opg<br />

di Aversa. Il giovane, che di recente<br />

ha ottenuto una licenza e si trova<br />

GLI INCIDENTI E LA MORTE DI SERGIO ERCOLANO<br />

Devastazione e minacce<br />

al Partenio, in aula<br />

l’ex <strong>del</strong> Napoli Marcolin<br />

AVELLINO- «Quella<br />

sera c’era una grande<br />

confusione, così tornammo<br />

all’interno,<br />

negli spogliatoi». Dario<br />

Marcolin, centrocampista<br />

centrale <strong>del</strong><br />

Napoli nel settembre<br />

<strong>del</strong> 2003, quella notte<br />

di inferno al Partenio,<br />

dove si disputava<br />

Avellino-Napoli<br />

tornò indietro con i<br />

suoi compagni di<br />

squadra. Nel rettangolo<br />

verde <strong>del</strong> Partenio<br />

da lì a qualche<br />

minuto si sarebbe scatenata una<br />

vera e propria caccia all’agente<br />

ed una devastazione,<br />

quella per cui sono a processo<br />

davanti al Tribunale collegiale<br />

di Avellino sette tifosi partenopei,<br />

uno di loro anche di origini<br />

irpine. L’ex allenatore <strong>del</strong><br />

Modena ieri mattina è comparso<br />

davanti al Tribunale presieduto<br />

da Vito Calise. E’ uno dei<br />

73 testi <strong>del</strong>l’accusa, quella rappresentata<br />

in aula dalla pm<br />

Maria Luisa Buono. Solo due le<br />

domande <strong>del</strong> magistrato a Marcolin.<br />

«,Ma lei subì minacce<br />

quella sera?» chiede il sostituto<br />

procuratore. «No, nessuna<br />

minaccia, c’era un grandissimo<br />

caos, noi tornammo indietro».<br />

Dieci anni dopo quella notte di<br />

morte e follia l’ex centrocampista<br />

è tornato ad Avellino. Ma<br />

la sua testimonianza, come<br />

quella <strong>del</strong> segretario generale<br />

degli arbitri, non è stata molto<br />

ALTAVILLA IRPINA- Alberto<br />

Di Dio e suo padre Gianluigi<br />

hanno fatto scena muta davanti<br />

al Gip <strong>del</strong> Tribunale di Avellino<br />

Antonio<br />

Sicuranza.<br />

Ieri mattina,<br />

davanti al<br />

magistrato<br />

che ha firmato<br />

la misuracautelare<br />

nei loro<br />

confronti.<br />

Diversamente<br />

dai suoi<br />

congiunti,<br />

invece, si è<br />

difeso, dichiarandosi<br />

estraneo dalle<br />

accuse di avere un ruolo nell'ambito<br />

<strong>del</strong>lo spaccio di droga,<br />

l'altro fratello di Gianluigi,<br />

Bruno. Per lui il penalista Michele<br />

De Vita ha già presentato<br />

al Gip <strong>del</strong> Tribunale di Avellino<br />

un'istanza di scarcerazione.<br />

Alla base <strong>del</strong>la stessa c'è anche<br />

una precaria condizione di sa-<br />

presso una comunità pugliese è ancora<br />

pericoloso socialmente?<br />

Dovranno<br />

stabilirlo i magistrati<br />

sammaritani. Andrea<br />

Marra, uccise a coltellate<br />

il padre Giovanni,<br />

di 58 anni, dopo<br />

una lite. L'omicida<br />

fu bloccato dai carabinieri<br />

<strong>del</strong> comando<br />

provinciale di Avellino,<br />

che trovarono il<br />

corpo <strong>del</strong> padre riverso in una pozza<br />

di sangue nella cucina <strong>del</strong>l'abitazione<br />

di Via Fiume, frazione Sala di<br />

Serino.<br />

utile all’accusa. Quella che<br />

contesta ai sette indagati le accuse<br />

di devastazione e di saccheggio<br />

e di minaccia aggravata.<br />

E’ uno dei filoni processuali<br />

nati dopo gli scontri al Partenio.<br />

Quelli che registrarono<br />

la morte di Sergio Ercolano. Il<br />

ventenne napoletano cercava<br />

solo di proteggersi, di evitare<br />

conseguenze da quegli scontri<br />

che sin davanti alla Curva Nord<br />

erano scoppiati tra tifoseria e<br />

polizia. Lo vedono salire su una<br />

tettoia di plexigas che, sotto<br />

il suo peso, non regge. Un<br />

volo drammatico. Il giorno dopo,<br />

nonostante un disperato intervento<br />

per tentare di salvarlo<br />

presso il Moscati di Avellino,<br />

il giovane morì. Per la sua<br />

famiglia non l’unica amarezza,<br />

considerato che qualche anno<br />

dopo gli sarà negata la maxirichiesta<br />

di risarcimento danni<br />

presentata in Tribunale.<br />

Spaccio nell’hinterland, scena<br />

muta degli indagati dal Gip<br />

lute <strong>del</strong>l'indagato. Il magistrato<br />

si è riservato la decisione.<br />

Entro cinque giorni dovrebbe<br />

decidere se autorizzare o meno,<br />

anche alla<br />

luce <strong>del</strong>le<br />

circostanze<br />

emerse nell'interrogatorio,l'attenuazione<br />

<strong>del</strong>la<br />

misura cautelare<br />

per uno<br />

dei quattro<br />

pusher scoperti<br />

dai militari<br />

<strong>del</strong>la<br />

Compagnia<br />

dei Carabinieri<br />

di Mirabella<br />

Eclano.<br />

Indagini, quelle dei militari agli<br />

ordini <strong>del</strong> capitano Leonardo<br />

Madaro, che sono andate avanti<br />

per circa un anno, anche<br />

con l’ausilio di intercettazioni<br />

telefoniche e sit dei clienti che<br />

si rifornivano presso i pusher<br />

di quella che era diventata una<br />

vera centrale <strong>del</strong>lo spaccio.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!