Pisano, Lo strano caso del signor Mesina - Sardegna Cultura
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e si vuole, col <strong>del</strong>itto, indicare pubblicamente il movente<br />
e (in un certo senso) il mandante, è prevista una orribile<br />
variante: il sesso va amputato ed eloquentemente<br />
sistemato in bocca al cadavere.<br />
Anche il sequestro di persona ha le sue regole. Fino<br />
agli anni ’70 – fatti salvi rarissimi casi – donne e bambini<br />
sono stati considerati intoccabili. Quando rapisce nel<br />
’68 l’imprenditore ozierese Nino Petretto, Graziano<br />
<strong>Mesina</strong> si guarda bene dal portar via anche il figlio <strong>del</strong>l’ostaggio,<br />
Marcello, che aveva cinque anni. Anzi, chiacchiera<br />
con lui, gli dà i soldi per comprare un biglietto<br />
ferroviario e tornare a casa tranquillamente. Questo<br />
non gli impedisce di acquisire una concezione industriale<br />
<strong>del</strong> sequestro: tanto è vero che con Petretto, gli<br />
ostaggi a carico <strong>del</strong>la sua banda in quel momento sono<br />
due (l’altro è Giovanni Campus). Sarebbero stati addirittura<br />
tre se la vittima designata, Nanni Terrosu, non<br />
fosse riuscito a fuggire beffando il cosiddetto “re <strong>del</strong><br />
Supramonte”.<br />
Su Terrosu bisogna fare una parentesi. Non è escluso<br />
che le voci di una sua fuga siano bugiarde, inventate<br />
d’accordo con banditi che avevano preso un granchio.<br />
Sfiorato un intoccabile. Presidente prima <strong>del</strong>l’ospedale<br />
di Ozieri e poi <strong>del</strong>la Unità sanitaria locale, Terrosu è un<br />
potentissimo democristiano in grande confidenza con<br />
Francesco Cossiga. Molti lo detestano per questo suo<br />
ruolo di alcalde, dittatore dolce che non discute, ordina;<br />
non suggerisce, impone. Decisamente benestante,<br />
ha un vaccino che lo protegge dalle maldicenze: è indiscutibilmente<br />
onesto. Uno che in linea di massima non<br />
consente ai medici <strong>del</strong>la sua Usl di esercitare libera professione<br />
(ritenuta in un certo senso immorale), che rie-<br />
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sce a fare <strong>del</strong>l’ospedale di Ozieri un fiore all’occhiello<br />
<strong>del</strong>la sanità pubblica. Per raggiungere obiettivi che ritiene<br />
importanti, come l’acquisizione di un tomografo<br />
assiale computerizzato (Tac), interpreta a modo suo le<br />
leggi e utilizza a modo suo i contributi <strong>del</strong> fondo sanitario.<br />
I militanti <strong>del</strong>la sinistra – suoi storici oppositori –<br />
gli rinfacciano violazioni su violazioni. Lui, che ha un<br />
cuore ricucito coi by-pass, nemmeno s’arrabbia. Ama<br />
fare il patriarca, il padre-padrone di una comunità che<br />
gli tributa affetto, amicizia e voti (quando servono). È,<br />
dunque, un uomo troppo importante perché qualcuno –<br />
<strong>Mesina</strong> compreso – possa pensare di oltraggiarlo sequestrandolo.<br />
Con l’aggravante poi di un temperamento<br />
notoriamente grintoso, incapace di inchinarsi, spaventato,<br />
all’arroganza di un rapimento.<br />
Nonostante ai tempi <strong>del</strong>l’imboscata avesse passato<br />
cinquant’anni, è considerato alla stregua di un bambino.<br />
E i bambini sono, in qualche modo, sacri. Tali restano,<br />
per <strong>Mesina</strong>, anche quando nel ’92 torna a occuparsi<br />
di un rapimento, stavolta nella veste di emissario. Durante<br />
uno degli abboccamenti, vede Farouk Kassam con<br />
l’orecchio tagliato e si accorge che la ferita sta andando<br />
in suppurazione. S’infuria, litiga violentemente coi fuorilegge:<br />
su pizzinnu va trattato bene, va rispettato, va<br />
curato. Già è inammissibile che sia stato rapito (tempi<br />
nuovi, incomprensibili per un ex che ha passato la vita<br />
in galera), ma l’attenzione e la cura <strong>del</strong> suo stato di salute<br />
non possono essere messi in discussione.<br />
Ai nuovi criminali, ai “ragazzi” di una generazione<br />
troppo lontana dalla sua, dedicherà molti mesi dopo<br />
una riflessione che è una decisa e orgogliosa presa di distanza:<br />
«Nessuno dei miei ostaggi si è mai costituito<br />
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