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Pisano, Lo strano caso del signor Mesina - Sardegna Cultura

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mare che si interpone tra l’Asinara e il resto <strong>del</strong>la <strong>Sardegna</strong>…».<br />

Cinquantadue chilometri quadrati, l’Asinara appartiene<br />

allo Stato dal 1885. Dovrebbe diventare, come<br />

dispone una legge varata nel ’91, un parco naturale. Nel<br />

frattempo, resta galera. Una bellissima, inimmaginabile<br />

galera al sole. Ospita – in un territorio che è una sorta di<br />

lungo bu<strong>del</strong>lo – sette vecchie fattorie. “Diramazioni”,<br />

secondo il triste dizionario penitenziario. La diramazione<br />

più famosa è quella di Fornelli, che ospitò a suo tempo<br />

esponenti di spicco <strong>del</strong>le Brigate Rosse. Stretti corridoi,<br />

portoncini blindati, telecamere dovunque, anche<br />

dentro le celle, luci perennemente accese. A Fornelli<br />

dovrebbe esserci Totò Riina, ritenuto il più pericoloso<br />

boss mafioso <strong>del</strong> dopoguerra. Le altre “diramazioni” –<br />

caseggiati di semplice e funzionale architettura rurale<br />

che ricordano le fazendas messicane – sono più aperte: i<br />

detenuti escono al mattino, lavorano nei campi, badano<br />

alle greggi, rientrano la sera. Complessivamente l’Asinara<br />

dà una grande sensazione di libertà, di carcere (fatta<br />

eccezione di Fornelli, forse il braccio “più speciale”<br />

d’Italia) in qualche modo civile, sopportabile.<br />

Ma oltre questo sipario, è un’Alcatraz di Stato. Difficile<br />

da raggiungere per i parenti dei reclusi, lontana e, in<br />

un certo senso, cru<strong>del</strong>e: panorama da cartolina, riserva<br />

naturale d’una suggestione mozzafiato. L’Asinara urla<br />

la bellezza <strong>del</strong>la libertà. Matteo Boe aveva capito molto<br />

bene tutto questo e dall’isola-prigione ha preso il via<br />

beffando tutto e tutti. Da quel momento gli sono stati<br />

attribuiti numerosi reati. In particolare, il sequestro <strong>del</strong><br />

costruttore romano Giulio De Angelis e quello di Farouk<br />

Kassam. Recentemente è stato incriminato anche<br />

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per aver preso parte al rapimento di un imprenditore in<br />

Calabria. E siccome tutti i suoi ostaggi, almeno quelli<br />

che gli sono stati attribuiti, sono stati puntualmente mutilati,<br />

passa alla cronaca come “il tagliatore d’orecchie”.<br />

L’hanno arrestato il 15 ottobre <strong>del</strong> ’92 in Corsica, al<br />

ricevimento <strong>del</strong>l’hotel “U Palmu” a Portovecchio. Sua<br />

moglie era in camera con due dei tre figli nati durante la<br />

latitanza. Strano blitz quello in tandem <strong>del</strong>la polizia italiana<br />

e francese. Strano perché Boe si fa prendere come<br />

un pivellino portandosi dietro un ingombrante arsenale.<br />

Stranissimo perché tiene in tasca un rullino di foto<br />

davvero compromettenti che lo ritraggono, M 16 sottobraccio,<br />

davanti alla grotta dove è stato tenuto prigioniero<br />

Farouk Kassam. Farsi fare foto di questo genere è<br />

folle, a meno che uno non voglia portarsi dietro, <strong>caso</strong>mai<br />

lo fermassero, la prova <strong>del</strong>la sua colpevolezza. A<br />

meno che non voglia insomma concordare una finta<br />

cattura che potrebbe rivelarsi poi una resa concordata a<br />

tavolino.<br />

A Lula, dove Matteo Boe è un totem, nessuno crede<br />

al compromesso, all’accordo con le forze <strong>del</strong>l’ordine. E<br />

men che meno che possa aver trascinato nella sua caduta<br />

gli amici-complici, due compaesani: Ciriaco Baldassarre<br />

Marras e Mario Asproni, scomparso un minuto<br />

prima che i carabinieri bussino alla sua porta per notificargli<br />

l’ordine di custodia cautelare.<br />

Per dirla tutta, c’è chi non crede anche che Laura<br />

Manfredi non si sia accorta <strong>del</strong> pedinamento: è una vita<br />

che, al volante di un’utilitaria, lascia la casa dei suoceri e<br />

raggiunge suo marito. Per sei anni riesce puntualmente<br />

a depistare il (folto) gruppo che le sta dietro. Un attimo<br />

di disattenzione? Può darsi, ma appare tuttavia poco<br />

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