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A piccoli passi - percorso di riflessioni - Ofelon

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RICCARDO SABELLOTTI<br />

A PICCOLI PASSI<br />

PERCORSO DI RIFLESSIONI<br />

O<br />

www.ofelon.org<br />

GIACINTO SABELLOTTI<br />

rivali accumularono un arsenale nucleare, con annessi impianti, e<strong>di</strong>fici, fonti <strong>di</strong><br />

energia, ecc., tale da <strong>di</strong>struggere la vita sulla Terra oltre 70 volte <strong>di</strong> seguito. A<br />

cosa servivano tutte quelle bombe se il 2% <strong>di</strong> esse era più che sufficiente per<br />

cancellare qualsiasi nemico? Come deterrente erano inutili, come riserva il 10%<br />

<strong>di</strong> esse era già assai abbondante (sette volte la fine del mondo!), come<br />

manifestazione <strong>di</strong> potenza per infondere sicurezza ed esaltazione al proprio<br />

popolo erano uno strumento valido, ma ve ne erano altri assai meno costosi.<br />

Sorge il sospetto che il motivo principale fosse che tutto quell’arsenale doveva<br />

anche essere pagato, alimentando un’industria fondamentale per l’economia<br />

della nazione. Non vanno dunque sottovalutate le ricorrenti e documentate<br />

accuse secondo le quali il peso politico <strong>di</strong> queste lobby sia stato determinante<br />

nello scatenare alcune guerre, altrimenti evitabili; ne segue, <strong>di</strong> nuovo, che tali<br />

conflitti non sarebbero stati combattuti solo per penuria <strong>di</strong> risorse delle<br />

comunità coinvolte, ma per il profitto <strong>di</strong> gruppi <strong>di</strong> interesse esterni ad esse;<br />

sebbene dunque sia vero che nel mondo tribale le guerre fossero inevitabili per<br />

la popolazione al fine <strong>di</strong> sopravvivere economicamente, questo non vale per<br />

molte guerre moderne. Questa influenza politica non sarebbe possibile senza<br />

altissimi livelli <strong>di</strong> corruzione nelle istituzioni, a loro volta permessi dalla<br />

mancanza <strong>di</strong> democrazia.<br />

Riassumendo quanto abbiamo detto riguardo la guerra, essa è dovuta ad<br />

una serie <strong>di</strong> cause molto antiche che rappresentano gli anelli <strong>di</strong> una catena: la<br />

grande adattabilità dell’essere umano, la sconfitta dei nemici o rivali naturali,<br />

l’aumento demografico, la scarsità delle risorse e la conseguente rivalità<br />

territoriale; a queste se ne sono aggiunte altre più recenti come la ricerca del<br />

potere politico e gli interessi delle lobby industriali. Abbiamo inoltre rilevato<br />

che, volendo eliminare qualcuna <strong>di</strong> queste cause, si incontrano determinati<br />

ostacoli che abbiamo definito problemi <strong>di</strong> sostegno a quelli principali, si tratta<br />

<strong>di</strong> fattori culturali come la semplice ignoranza, la mancanza <strong>di</strong> organizzazione<br />

politica e sociale <strong>di</strong> tipo democratico, la cattiva educazione e tra<strong>di</strong>zione<br />

culturale, fattori che presentano la guerra come una soluzione o un male<br />

necessario.<br />

È importante sottolineare come tali fattori culturali inibiscono ogni tipo <strong>di</strong><br />

soluzione al problema della guerra e quin<strong>di</strong> andrebbero eliminati per primi; si<br />

tratta dunque <strong>di</strong> premesse fondamentali per il persistere delle guerre il cui<br />

contributo non deve essere ignorato.<br />

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