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7. LA METEOROLOGIA<br />

7.1. LA METEOROLOGIA NELL'ACCADEMIA<br />

Numerosi apparati e congegni, appositamente progettati e prodotti per le sessioni sperimentali, furono<br />

impiegati nello studio dell’atmosfera. Eleganti e singolari erano gli strumenti in vetro, soffiati nella<br />

fornace da bicchieri del Giardino di Boboli, o direttamente importati da Venezia. I termometri detti<br />

‘infingardi’, perché poco sensib<strong>il</strong>i, i ‘gelosi’ (perché molto sensib<strong>il</strong>i) termometri ad alto fusto offrono<br />

mirab<strong>il</strong>i esempi dell'ab<strong>il</strong>ità degli artefici granducali. Nelle indagini atmosferiche gli accademici<br />

impiegarono, oltre ai termometri cinquantigradi, anche diversi tipi di igrometri, tra i quali presenta<br />

notevolissimo interesse l'igrometro a condensazione ideato da Ferdinando II. I Principi e gli accademici<br />

si impegnarono inoltre nella misurazione strumentale dell'umidità dell’aria in rapporto alla direzione dei<br />

venti.<br />

Gli accademici elaborarono varie scale termometriche e affidarono alla proverbiale ab<strong>il</strong>ità degli artefici<br />

di Corte la realizzazione di termometri suddivisi in 30, 50, 100 e addirittura 300 o 420 gradi. La scala dei<br />

termometri fiorentini veniva tarata in base a due temperature stimate invariab<strong>il</strong>i dagli accademici: <strong>il</strong><br />

punto fisso inferiore corrispondeva alla temperatura del ghiaccio fondente, mentre <strong>il</strong> punto fisso<br />

superiore, equivaleva alla massima temperatura raggiunta dall'esposizione al sole dello strumento<br />

durante la calura estiva. Il termometro cinquantigrado, ut<strong>il</strong>izzato per le r<strong>il</strong>evazioni meteorologiche,<br />

segnava 11 - 12 gradi «ne' maggiori stridori del nostro inverno» e circa 40 gradi «nelle maggiori vampe<br />

della nostra state».<br />

La tabella mette a confronto la scala di un termometro cinquantigrado dell’Accademia con i valori<br />

corrispondenti (stimati) nella scala Celsius (1742) e in quella Fahrenheit (1714).<br />

Accademico Celsius Fahrenheit<br />

0° - 20° C -4° F<br />

13,5° 0° C 32° F<br />

30° 25° C 77° F<br />

50° 55° C 131° F<br />

7.2.LA RETE METEOROLOGICA MEDICEA<br />

Nel 1654, <strong>il</strong> granduca Ferdinando II, appassionato studioso di meteorologia, istituì la prima rete<br />

meteorologica internazionale. L'attivazione di una cooperazione scientifica finalizzata alla raccolta<br />

simultanea di dati descrittivi e strumentali delle condizioni atmosferiche provenienti da diverse località<br />

(come Vallombrosa, presso Firenze, Varsavia, Innsbruck) sancisce la nascita della meteorologia<br />

sinottica. Luigi Antinori, cappellano di corte, coordinò le stazioni meteorologiche dotandole di<br />

strumenti omogenei e preoccupandosi che fossero adottati uniformi procedure di r<strong>il</strong>evamento. Antinori<br />

distribuì ai collaboratori della rete medicea, sorta essenzialmente per verificare «a quanti gradi ascenda <strong>il</strong><br />

massimo caldo e <strong>il</strong> massimo freddo dell’aria in diverse regioni», una coppia di termometri fiorentini<br />

divisi in 50 gradi, strumenti di riconosciuta affidab<strong>il</strong>ità e comparab<strong>il</strong>ità, realizzati in modo che<br />

«circondati dallo stesso ambiente camminassero sempre del pari». Restano le tabulazioni dei r<strong>il</strong>evamenti<br />

meteorologici fino al 1667:<br />

- Firenze: dal 14 dicembre 1654 fino al 31 marzo 1670, dal Convento camaldolese degli Angeli<br />

giungono a Corte i dati termometrici fiorentini.<br />

- Vallombrosa: osservazioni meteorologiche dal 2 gennaio 1656 al 1 gennaio 1668.<br />

- M<strong>il</strong>ano: osservazioni meteorologiche dal dicembre 1655 al febbraio 1656.<br />

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