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pressione atmosferica non contrastata dalla pressione interna degli emisferi. Per separarli bastava<br />
semplicemente reintrodurre l'aria.<br />
- Per aprire una sfera composta del diametro di 50 cm, sim<strong>il</strong>e a quella di Magdeburgo, sono<br />
necessari circa 2000 ch<strong>il</strong>ogrammi-forza.<br />
- E se <strong>il</strong> diametro della sfera composta fosse di 25 centimetri? Quale sarebbe la forza necessaria per<br />
aprirla?<br />
- La forza necessaria si ricava moltiplicando la misura dell'area della sezione massima della sfera per<br />
la differenza fra la pressione esercitata dall'area su di essa e la pressione interna residua (F = π r 2<br />
P). La forza, quindi, a parità di pressione, è proporzionale al quadrato del raggio.<br />
9.1.4. La vescica nel vuoto<br />
Nell'agosto del 1657 gli accademici del Cimento verificarono <strong>il</strong> comportamento di una vescica posta<br />
all'interno di una campana di vetro nella quale veniva fatto <strong>il</strong> vuoto. L'esperienza era una diretta<br />
applicazione del noto esperimento torricelliano del 1644.<br />
Elementi dell’esperimento<br />
- Bacinella contenente mercurio nella quale veniva immerso <strong>il</strong> tubo barometrico.<br />
- Il mercurio, chiamato anche argentovivo, era <strong>il</strong> liquido generalmente ut<strong>il</strong>izzato dagli accademici per gli<br />
esperimenti barometrici. La sua densità permetteva di creare <strong>il</strong> vuoto in tubi relativamente piccoli e<br />
maneggevoli.<br />
- Tubo barometrico in vetro aperto ad entrambe le estremità. La parte superiore terminava con una<br />
campana, nella quale veniva inserita la vescica.<br />
- Coperchio in vetro che chiudeva la campana. Il pomello superiore era aperto e, durante<br />
l’esperimento, veniva sig<strong>il</strong>lato con una vescichetta di animale.<br />
- Imbuto in vetro che, inserito completamente all’interno del tubo, permetteva l’immissione del<br />
liquido dal basso verso l’alto. In questo modo si impediva, per quanto possib<strong>il</strong>e, la formazione di<br />
bolle d’aria all’interno della colonna di mercurio.<br />
- Vescica di agnello quasi completamente sgonfia. Fatto <strong>il</strong> vuoto, si gonfiava.<br />
- Membrana di vescica animale ut<strong>il</strong>izzata per chiudere l'apertura inferiore del tubo.<br />
- Membrana di vescica animale ut<strong>il</strong>izzata per chiudere l'apertura superiore del coperchio.<br />
Esperimento<br />
- La campana posta all’estremità del tubo barometrico venne sig<strong>il</strong>lata dagli accademici con un<br />
coperchio, al quale fissarono una vescica di agnello, quasi interamente sgonfia.<br />
- Serrarono con una membrana l’estremità inferiore dell’apparato barometrico e, usando l’imbuto,<br />
versarono <strong>il</strong> mercurio nel tubo fino a riempirlo completamente. Infine, chiusero l’estremità<br />
superiore del coperchio con un’altra membrana.<br />
- Immersero <strong>il</strong> tubo barometrico nella bacinella contenente mercurio e rimossero la chiusura posta<br />
all’estremità inferiore. Essi osservarono che, contemporaneamente alla parziale discesa del mercurio<br />
nella bacinella, la vescica iniziava “magicamente” a gonfiarsi. Ciò dipendeva dal fatto che nel vuoto<br />
creato dalla discesa del mercurio la poca aria contenuta nella vescica sgonfia, non più contrastata<br />
dalla pressione dell’aria, si espandeva.<br />
- Produssero anche la riprova del fondamento di questa spiegazione. Riaprendo l’estremità superiore<br />
del coperchio, l’aria rientrava nella campana: la vescica tornava subito sgonfia e <strong>il</strong> mercurio ancora<br />
presente nel tubo precipitava immediatamente nel recipiente sottostante.<br />
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