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1658, con descrizioni brevi e accurati disegni di strumenti. La seconda (Gal. 262), più tarda, costituisce<br />

un intero volume in folio, volutamente elegante, redatto in doppia colonna per permettere la<br />

raffigurazione di ogni singolo strumento a fianco dell’esperienza che lo riguarda. Nonostante le lacune e<br />

la scorrettezza del testo, in mancanza dell’originale completo dei diari del Cimento, perduto nelle<br />

singolari traversie dell’archivio seguite alla morte di Alessandro Segni, quest’ultimo manoscritto resta<br />

l’unico che copra l’intero arco temporale dei lavori dell’Accademia, con esperienze datate dal 19 giugno<br />

1657 al 5 marzo 1667.<br />

10.3. IL CARTEGGIO DEGLI ACCADEMICI<br />

Fra i Manoscritti Gal<strong>il</strong>eiani della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze è conservato quello che resta<br />

del carteggio dell’Accademia del Cimento. Secondo l’ordinamento dato all’inizio dell’Ottocento, <strong>il</strong><br />

materiale superstite è così suddiviso: lettere al principe Leopoldo (Gal. 275-281), minute del principe<br />

Leopoldo (Gal. 282), lettere degli accademici ad altri scienziati (Gal. 283-285), lettere riguardanti <strong>il</strong><br />

sistema di Saturno (Gal. 289). Per ricostruire gli scambi epistolari durante <strong>il</strong> periodo dell’attività<br />

dell’Accademia servono inoltre da integrazione le lettere scientifiche ai granduchi (Gal. 286), le lettere di<br />

Niccolò Stenone (Gal. 291), le lettere frammiste alle osservazioni meteorologiche (Gal. 296-307), oltre a<br />

un manoscritto di relazioni di viaggio (Gal. 292) e a due manoscritti contenenti relazioni scientifiche di<br />

argomento vario (Gal. 293-294). Si tratta di oltre 1400 lettere, alle quali vanno aggiunte le copie che<br />

occupano alcuni volumi della cosiddetta ‘Appendice Favaro’, all’interno delle quali ve ne sono circa 350<br />

<strong>il</strong> cui originale è perduto. La nutrita mole di missive, provenienti da numerosi paesi, non solo è<br />

testimonianza diretta di come l’Accademia, spesso nella persona del Principe, fosse al centro di una fitta<br />

rete di relazioni con le più eminenti personalità del mondo scientifico italiano ed europeo, ma<br />

documenta di prima mano la circolazione delle idee e la discussione sulle maggiori questioni f<strong>il</strong>osofiche<br />

e scientifiche del tempo.<br />

10.4. BIBLIOGRAFIA<br />

Saggi di Naturali Esperienze fatte nell'Accademia del Cimento sotto la protezione del Serenissimo Principe Leopoldo di<br />

Toscana e descritto dal segretario Lorenzo Magalotti, Firenze 1667<br />

Targioni Tozzetti G., Notizie degli aggrandimenti delle scienze fisiche accaduti in Toscana nel corso di anni LX del<br />

secolo XVII, Firenze 1780<br />

Antinori V. (ed.), Saggi di Naturali Esperienze fatte nell'Accademia del Cimento sotto la protezione del Serenissimo<br />

Principe Leopoldo di Toscana e descritto dal segretario Lorenzo Magalotti, III ed. Firenze 1841<br />

Maylender M., Storia delle Accademie d'Italia, Bologna 1926-1930<br />

Boffito G., Gli strumenti della scienza e la scienza degli strumenti, Firenze 1929<br />

Celebrazione della Accademia del Cimento nel tricentenario della fondazione. Domus gal<strong>il</strong>eana (19 giugno 1957),<br />

Pisa 1958<br />

Cantù M.C. - Righini Bonelli M.L., Accademia del Cimento, Firenze 1974<br />

Middleton W.E.K., The Experimenters. A Study of the Accademia del Cimento, Baltimore 1971<br />

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