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Testo completo - Associazione Italiana di Aritmologia e ...

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GIAC • Volume 8 • Numero 4 • Dicembre 2005<br />

TITOLETTO<br />

In<strong>di</strong>cazioni<br />

all’impianto <strong>di</strong><br />

pacemaker nella<br />

malattia del nodo<br />

del seno e<br />

nella fibrillazione<br />

atriale<br />

9<br />

Malattia del nodo del seno<br />

La malattia del nodo del seno costituisce un ampio<br />

spettro <strong>di</strong> aritmie car<strong>di</strong>ache che comprende la bra<strong>di</strong>car<strong>di</strong>a<br />

sinusale, l’arresto sinusale, il blocco seno-atriale,<br />

il ritmo giunzionale. Esse possono manifestarsi isolatamente<br />

o alternarsi ad episo<strong>di</strong> <strong>di</strong> tachiaritmia sopraventricolare,<br />

in genere fibrillazione atriale. L’alternarsi<br />

<strong>di</strong> fasi bra<strong>di</strong>aritmiche e tachiaritmiche viene definito con<br />

il termine sindrome bra<strong>di</strong>-tachi. Spesso, la fibrillazione<br />

atriale è innescata da improvvisi rallentamenti della<br />

frequenza car<strong>di</strong>aca o da arresti sinusali; in altri casi il<br />

fenomeno ciclo lungo - ciclo breve, indotto da un bigeminismo<br />

extrasistolico in ritmo bra<strong>di</strong>car<strong>di</strong>co, è responsabile<br />

dell’insorgenza della tachiaritmia. Talvolta, un arresto<br />

sinusale prolungato o una bra<strong>di</strong>car<strong>di</strong>a severa possono<br />

seguire lo sblocco della fibrillazione atriale, verosimilmente<br />

per la soppressione prolungata del nodo del<br />

seno indotta dalla tachiaritmia. I pazienti con malattia<br />

del nodo del seno possono essere sintomatici sia per le<br />

fasi bra<strong>di</strong>aritmiche (astenia, intolleranza allo sforzo, vertigini,<br />

pre-sincope o sincope) sia per quelle tachiaritmiche<br />

(car<strong>di</strong>opalmo, <strong>di</strong>spnea, angor, scompenso car<strong>di</strong>aco).<br />

La correlazione temporale fra aritmie e sintomi,<br />

ottenuta me<strong>di</strong>ante ECG, monitoraggio Holter o registratore<br />

<strong>di</strong> eventi è essenziale per definire una corretta<br />

strategia terapeutica. In alcuni casi tale correlazione può<br />

essere solo presunta per la natura spora<strong>di</strong>ca dei sintomi.<br />

In molti altri è presente un’incompetenza cronotropa,<br />

definita come l’incapacità del nodo del seno <strong>di</strong> incrementare<br />

adeguatamente la frequenza car<strong>di</strong>aca sotto<br />

sforzo. La definizione più comunemente accettata <strong>di</strong><br />

incompetenza cronotropa è l’incapacità <strong>di</strong> raggiungere,<br />

durante esercizio massimale, una frequenza pari almeno<br />

al 75% della frequenza teorica massimale (220 – l’età).<br />

Nella pratica clinica essa si manifesta in forme molto<br />

variegate che includono una lenta ascesa della frequenza<br />

nelle fasi iniziali e me<strong>di</strong>e dell’esercizio, instabilità<br />

della frequenza stessa in fase <strong>di</strong> sforzo massimale<br />

con improvvise cadute e risalite, una brusca caduta<br />

al termine dell’esercizio. L’elettrostimolazione car<strong>di</strong>aca<br />

ha <strong>di</strong>mostrato, nei pazienti con malattia del nodo del<br />

seno sintomatica, effetti benefici su end-point clinici maggiori,<br />

quali il miglioramento della qualità <strong>di</strong> vita, la prevenzione<br />

della fibrillazione atriale e dell’ictus, la riduzione<br />

delle ospedalizzazioni e verosimilmente la soprav-

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