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Testo completo - Associazione Italiana di Aritmologia e ...

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vivenza. (1-3) L’utilizzo <strong>di</strong> pacemaker rate-responsive ha<br />

<strong>di</strong>mostrato benefici clinici ripristinando un corretto<br />

incremento <strong>di</strong> frequenza durante esercizio. (4) La bra<strong>di</strong>car<strong>di</strong>a<br />

sinusale è considerata un reperto fisiologico<br />

negli atleti allenati che, sovente, hanno una frequenza<br />

a riposo nello stato <strong>di</strong> veglia compresa fra 40 e 50 bpm,<br />

la quale durante il sonno può rallentare fino a 30 bpm<br />

con pause sinusali e/o cicli <strong>di</strong> blocco atrio-ventricolare<br />

tipo Wenckebach che producono intervalli RR fino a<br />

3 secon<strong>di</strong>. (5) Questi reperti non devono essere considerati<br />

patologici e sono da riferire a ipertono vagale.<br />

La stimolazione atriale<br />

nella prevenzione della<br />

fibrillazione atriale<br />

Stimolazione fisiologica convenzionale<br />

È stato <strong>di</strong>mostrato che la stimolazione atriale e bicamerale<br />

determinano una riduzione delle reci<strong>di</strong>ve <strong>di</strong> fibrillazione<br />

atriale in pazienti con malattia del nodo del seno,<br />

specie se confrontate con la stimolazione ventricolare. (6-<br />

8) In stu<strong>di</strong> randomizzati la stimolazione atriale isolata si<br />

è rivelata superiore, nella prevenzione a lungo termine,<br />

della fibrillazione atriale rispetto alla stimolazione bicamerale,<br />

anche nel sottogruppo <strong>di</strong> pazienti in cui veniva<br />

programmato un intervallo atrio-ventricolare lungo per<br />

evitare una stimolazione ventricolare non necessaria. (9)<br />

L’effetto antiaritmico della stimolazione atriale sembra<br />

legato a <strong>di</strong>fferenti meccanismi elettrofisiologici che comprendono<br />

la prevenzione degli episo<strong>di</strong> tachicar<strong>di</strong>ci indotti<br />

da bra<strong>di</strong>car<strong>di</strong>a, la riduzione del numero <strong>di</strong> battiti prematuri<br />

atriali che possono innescare la fibrillazione, la<br />

soppressione del fenomeno “ciclo lungo - ciclo breve”,<br />

la riduzione della <strong>di</strong>spersione delle velocità <strong>di</strong> conduzione<br />

e dei perio<strong>di</strong> refrattari atriali. (10) Il supporto antibra<strong>di</strong>car<strong>di</strong>co<br />

può inoltre potenziare l’efficacia dei farmaci<br />

antiaritmici, permettendone l’uso in dosaggi ottimali e<br />

prevenendo la bra<strong>di</strong>car<strong>di</strong>a indotta. L’attivazione della funzione<br />

“rate responsive” può incrementare i benefici antiaritmici<br />

della stimolazione atriale aumentando la percentuale<br />

<strong>di</strong> pacing atriale, specie in corso <strong>di</strong> esercizio. (11)<br />

Algoritmi <strong>di</strong> stimolazione atriale preventivi<br />

Per incrementare l’efficacia della stimolazione atriale<br />

nella prevenzione delle tachiaritmie, sono stati svi-<br />

GIAC • Volume 8 • Numero 4 • Dicembre 2005<br />

10<br />

luppati algoritmi <strong>di</strong> pacing, attivati dalla presenza <strong>di</strong><br />

battiti prematuri atriali o dall’emergenza del ritmo<br />

sinusale spontaneo, finalizzati a determinare percentuali<br />

<strong>di</strong> stimolazione atriale le più elevate possibili. Diversi<br />

algoritmi sono stati sviluppati dalle <strong>di</strong>verse case costruttrici.<br />

In sintesi possono essere classificati nel modo<br />

seguente:<br />

1) algoritmi che determinano soppressione overdrive<br />

<strong>di</strong>namica del ritmo sinusale;<br />

2) algoritmi attivati dalla presenza <strong>di</strong> extrasistolia atriale,<br />

al fine <strong>di</strong> evitare il fenomeno ciclo lungo - ciclo<br />

breve;<br />

3) algoritmi che inducono una stimolazione temporanea<br />

ad alta frequenza dopo l’interruzione <strong>di</strong> una<br />

tachiaritmia;<br />

4) algoritmi che prevengono una brusca caduta della<br />

frequenza car<strong>di</strong>aca alla fine <strong>di</strong> un esercizio.<br />

L’utilizzo clinico <strong>di</strong> tali algoritmi ha portato a risultati<br />

contrastanti. Se da un lato essi hanno in genere <strong>di</strong>mostrato<br />

una ottima affidabilità tecnica, con buona tolleranza<br />

soggettiva dei pazienti e assenza <strong>di</strong> effetti proaritmici,<br />

<strong>di</strong>scordanti invece sono gli effetti sulle ricorrenze<br />

<strong>di</strong> fibrillazione atriale e sul beneficio clinico complessivo.<br />

(12-16) Le ragioni <strong>di</strong> tale <strong>di</strong>scordanza vanno verosimilmente<br />

ricercate in una non appropriata selezione dei<br />

pazienti o in una non adeguata determinazione dei campioni<br />

negli stu<strong>di</strong> clinici controllati. L’ampia variabilità<br />

in<strong>di</strong>viduale delle ricorrenze <strong>di</strong> tachiaritmia, potrebbe<br />

infatti occultare gli effetti dell’attivazione degli algoritmi.<br />

(17) Altri fattori responsabili <strong>di</strong> risultati negativi possono<br />

essere rappresentati da una sede <strong>di</strong> stimolazione<br />

atriale non ottimale (16) o dalla presenza <strong>di</strong> elevate percentuali<br />

<strong>di</strong> stimolazione ventricolare non necessaria. (18)<br />

Alla luce <strong>di</strong> tali dati l’uso degli algoritmi <strong>di</strong> prevenzione<br />

nella pratica clinica va riservato a pazienti selezionati<br />

o arruolati in stu<strong>di</strong> controllati. (19)<br />

Stimolazione atriale multisito<br />

La stimolazione atriale multisito è stata proposta per<br />

pazienti con asincronia <strong>di</strong> attivazione elettrica intra-atriale<br />

e inter-atriale, causate da rallentata conduzione nell’atrio<br />

destro e attivazione retrograda dell’atrio sinistro,<br />

quali determinanti principali dell’insorgenza della fibrillazione<br />

atriale. Obiettivi della stimolazione multisito sono<br />

il miglioramento della sequenza <strong>di</strong> attivazione, la riduzione<br />

della asincronia, la pre-eccitazione <strong>di</strong> aree poten-

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