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Testo completo - Associazione Italiana di Aritmologia e ...

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GIAC • Volume 8 • Numero 4 • Dicembre 2005<br />

TITOLETTO<br />

Criteri per la<br />

selezione e la<br />

programmazione<br />

del <strong>di</strong>spositivo<br />

ICD<br />

54<br />

Introduzione<br />

Con i progressi della tecnologia, il numero <strong>di</strong> ICD<br />

bicamerali impiantati nel mondo è progressivamente<br />

cresciuto, raggiungendo nel 1999 il 30% degli impianti<br />

in Europa e il 50% negli Stati Uniti. (1) In Italia, secondo<br />

i dati del Registro AIAC, nel 2003 la percentuale <strong>di</strong><br />

ICD bicamerali è stata del 33% contro il 39% <strong>di</strong> monocamerali<br />

(nel 28% è stato impiantato un ICD con resincronizzazione<br />

car<strong>di</strong>aca).<br />

Attualmente, il punto critico è se, quando non vi è<br />

in<strong>di</strong>cazione alla resincronizzazione car<strong>di</strong>aca, debba<br />

essere preferito un <strong>di</strong>spositivo bicamerale in tutti i<br />

pazienti, in cui l’atrio possa essere sentito e stimolato,<br />

o se debba essere fatta una scelta in<strong>di</strong>viduale sulla base<br />

dello specifico profilo clinico. I vantaggi teorici <strong>di</strong> un<br />

ICD bicamerale includono una migliore <strong>di</strong>scriminazione<br />

fra tachicar<strong>di</strong>e sopraventricolari e ventricolari, un<br />

trattamento ottimale delle bra<strong>di</strong>aritmie associate (preesistenti,<br />

indotte da farmaci o a sviluppo tar<strong>di</strong>vo), oltre<br />

a benefici <strong>di</strong> tipo antiaritmico ed emo<strong>di</strong>namico.<br />

Discriminazione tra tachicar<strong>di</strong>e<br />

sopraventricolari e ventricolari<br />

La superiorità degli algoritmi <strong>di</strong> riconoscimento bicamerale<br />

su quelli utilizzati negli ICD monocamerali è<br />

oggetto <strong>di</strong> <strong>di</strong>battito. Infatti, l’utilizzo dei cosiddetti<br />

algoritmi “avanzati” negli ICD monocamerali <strong>di</strong> terza<br />

generazione, quali l’inizio improvviso della tachicar<strong>di</strong>a,<br />

la stabilità del ciclo e la larghezza e/o morfologia dell’elettrogramma<br />

ventricolare, hanno aumentato significativamente<br />

la capacità <strong>di</strong> <strong>di</strong>scriminazione degli ICD<br />

monocamerali. (2,3) Il punto debole <strong>di</strong> tali algoritmi<br />

“avanzati” è tuttavia rappresentato da una per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong><br />

sensibilità nel riconoscimento <strong>di</strong> tachicar<strong>di</strong>a ventricolare<br />

a fronte <strong>di</strong> una aumentata specificità. (4) La caratteristica<br />

peculiare degli ICD bicamerali è rappresentata<br />

dalla capacità <strong>di</strong> analizzare l’attività atriale e <strong>di</strong> confrontarla<br />

con quella ventricolare. Stu<strong>di</strong> clinici hanno<br />

<strong>di</strong>mostrato, per gli ICD bicamerali, valori <strong>di</strong> specificità<br />

dell’80-90% combinata con una sensibilità del 100%. (5-<br />

7) Ciononostante, riconoscimenti inappropriati possono<br />

verificarsi, in particolare per alcune aritmie “<strong>di</strong>fficili”.<br />

Hintringer et al. (8) hanno valutato la prestazione<br />

<strong>di</strong> quattro <strong>di</strong>versi algoritmi bicamerali nel riconoscere

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