Testo completo - Associazione Italiana di Aritmologia e ...
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GIAC • Volume 8 • Numero 4 • Dicembre 2005<br />
TITOLETTO<br />
In<strong>di</strong>cazioni<br />
all’impianto <strong>di</strong><br />
ICD nella<br />
prevenzione<br />
secondaria della<br />
morte improvvisa<br />
41<br />
Introduzione<br />
La prevenzione secondaria riguarda i soggetti che<br />
hanno avuto un episo<strong>di</strong>o <strong>di</strong> arresto car<strong>di</strong>aco da<br />
Fibrillazione Ventricolare (FV) o un episo<strong>di</strong>o <strong>di</strong><br />
Tachicar<strong>di</strong>a Ventricolare Sostenuta (TVS) o sintomi gravi<br />
verosimilmente legati ad una Tachiaritmia Ventricolare<br />
(TaV) ancorché non documentata.<br />
Accanto alla tra<strong>di</strong>zionale categoria dei sopravvissuti<br />
ad arresto car<strong>di</strong>aco, vengono quin<strong>di</strong> considerati, quali<br />
potenziali can<strong>di</strong>dati all’impianto <strong>di</strong> un ICD in prevenzione<br />
secondaria, anche i pazienti con TVS documentata<br />
o con sintomi gravi ( sincope) verosimilmente legati<br />
a TaV o in presenza <strong>di</strong> car<strong>di</strong>opatia strutturale.<br />
Nei soggetti resuscitati da arresto car<strong>di</strong>aco o con TaV<br />
sintomatiche e/o con car<strong>di</strong>opatia strutturale, l’impianto<br />
<strong>di</strong> un defibrillatore riduce la mortalità totale ed<br />
improvvisa del 20-31% e del 33-59% rispettivamente.<br />
(1-4) In questa tipologia <strong>di</strong> pazienti, dopo un’attenta e<br />
completa valutazione, volta anche ad in<strong>di</strong>viduare e<br />
rimuovere eventuali fattori contingenti alla base dell’aritmia<br />
<strong>di</strong> presentazione, l’impianto <strong>di</strong> un ICD è unanimemente<br />
raccomandato (Classe I, livello <strong>di</strong> evidenza<br />
A). La presenza <strong>di</strong> cause contingenti e reversibili non<br />
è con<strong>di</strong>zione sufficiente per non considerare l’impianto<br />
<strong>di</strong> un ICD: il panel ritiene <strong>di</strong> dover richiamare l’attenzione<br />
anche sull’efficacia della rimozione <strong>di</strong> queste<br />
cause contingenti e sulla loro potenziale ripresentazione,<br />
pur in trattamento ottimale. Pertanto, si ritiene che<br />
vadano esclusi dall’impianto <strong>di</strong> un ICD soltanto i<br />
pazienti in cui l’aritmia <strong>di</strong> presentazione sia dovuta a<br />
cause contingenti reversibili e/o efficacemente correggibili<br />
mentre, in presenza <strong>di</strong> cause contingenti e reversibili<br />
ma non efficacemente eliminabili o potenzialmente<br />
reci<strong>di</strong>vanti, l’opportunità dell’impianto <strong>di</strong> un ICD<br />
va pure considerata. (Classe II). Nei soggetti con TVS<br />
pur apparentemente stabile, ma in presenza <strong>di</strong> car<strong>di</strong>opatia<br />
strutturale, l’impianto <strong>di</strong> un ICD è raccomandato<br />
(Classe I, livello <strong>di</strong> evidenza B), in considerazione<br />
dell’abituale scarsa efficacia delle alternative terapeutiche<br />
(farmaci, ablazione) (5-12) e della prognosi “pesante”<br />
che grava su questi pazienti. (13-14) In presenza invece<br />
<strong>di</strong> una TVS in soggetti senza car<strong>di</strong>opatia strutturale,<br />
l’impianto <strong>di</strong> un ICD va considerato se l’aritmia, nel<br />
singolo caso, non è, per qualsiasi motivo, trattabile con<br />
altri mezzi (Classe II, livello <strong>di</strong> evidenza C).