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PAG 1 - Consiglio Regionale dell'Umbria - Regione Umbria

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FESTA DEI CERI “ESPRESSIONE CULTURALE<br />

PiÙ ANTICA DELL’IDENTITÀ REGIONALE” –<br />

OK DELLA COMMISSIONE III ALLA PROPO-<br />

STA DI LEGGE PRESENTATA DA SMACCHI<br />

(PD)<br />

La Terza commissione consiliare ha approvato,<br />

con la sola astensione di Sandra Monacelli (Udc),<br />

la proposta di legge presentata dal consigliere<br />

Andrea Smacchi che riconosce la festa dei Ceri di<br />

Gubbio come l’”espressione culturale più antica<br />

dell’identità regionale”, scorporandola dalle manifestazioni<br />

storiche (legge “16/2009”) e puntando<br />

sulla distinzione tra le varie rievocazioni e una<br />

tradizione antichissima che tramanda, di generazione<br />

in generazione, valori riconosciuti come<br />

fondanti dell’identità dell’intera regione.<br />

Perugia, 10 gennaio 2012 – La festa dei Ceri di<br />

Gubbio, inserita nella legge regionale del 2009<br />

che disciplina le manifestazioni storiche, merita<br />

una normativa specifica per non rischiare di essere<br />

svalutata dall’accostamento ad altre manifestazioni<br />

che rievocano vicende del passato ma<br />

non sono, come la festa dei Ceri, una tradizione<br />

che continuativamente e senza interruzioni trasmette<br />

di generazione in generazione valori che<br />

rappresentano l’identità regionale, come testimoniato<br />

anche dalla scelta della <strong>Regione</strong> <strong>Umbria</strong><br />

(con legge che risale al 1973) di raffigurarli nel<br />

proprio stemma. Queste le motivazioni che<br />

hanno spinto il consigliere regionale Andrea<br />

Smacchi (PD) a stilare una proposta di legge<br />

specifica che stamani è stata approvata nella<br />

Terza Commissione presieduta da Massimo Buconi<br />

(Psi), con la sola astensione di Sandra Monacelli<br />

(Udc), e che sarà presto sottoposta al<br />

voto del <strong>Consiglio</strong>. L’atto presentato da Smacchi,<br />

che sarà anche relatore unico in Aula, sancisce<br />

dunque la distinzione fra rievocazioni e tradizioni,<br />

con le prime che sono “validissimi momenti<br />

di incontro per evidenziare prodotti tipici e attrattive<br />

turistiche nel rispetto della veridicità<br />

storica dell’evento rievocato”, mentre la tradizione<br />

della festa dei Ceri “rappresenta – sottolinea<br />

Smacchi – il tramandarsi ininterrotto di valori<br />

antichissimi, risalenti addirittura al popolo che ha<br />

abitato il sito italico ben 1600 anni prima di Cristo,<br />

che sono oggi fondanti per l’intera comunità<br />

regionale e di riconosciuta importanza storica,<br />

scientifica e antropologica. Sono perciò molto<br />

soddisfatto – conclude il consigliere del PD – del<br />

voto quasi unanime di oggi e desidero ringraziare<br />

tutte le famiglie ceraiole e le associazioni civili e<br />

religiose che a vario titolo si sono impegnate per<br />

raggiungere questo risultato”. La proposta di<br />

legge, oltre a riconoscere la Festa dei ceri come<br />

l’”espressione culturale più antica dell’identità<br />

regionale” (articolo 1), assegna finanziamenti<br />

specifici da parte della <strong>Regione</strong> (articolo 3) che<br />

saranno erogati direttamente all’Amministrazione<br />

comunale di Gubbio che “ne finalizza l’utilizzo in<br />

base a progetti condivisi con l’insieme delle Istituzioni<br />

e delle associazioni, civili e religiose” (articolo<br />

4). Infine dispone l’abrogazione<br />

cultura<br />

dell’articolo 3 della precedente legge regionale<br />

sulle manifestazioni storiche ("16/2009). Soddisfatto<br />

anche l’assessore regionale alla Cultura,<br />

Fabrizio Bracco, presente al voto in Commissione:<br />

la differenziazione che sarà attuata con<br />

l’approvazione di una legge specifica per la Festa<br />

dei Ceri consentirà di varare il Regolamento per<br />

erogare le risorse destinate alle altre manifestazioni<br />

storiche.<br />

FESTA DEI CERI: “UN PASSO AVANTI NELLA<br />

RICERCA DI QUALIFICARE AL MEGLIO IL<br />

PATRIMONIO ETNOANTROPOLOGICO DEL-<br />

L'UMBRIA” - GORACCI FAVOREVOLE ALLA<br />

PROPOSTA DI LEGGE DI SMACCHI (PD) LI-<br />

CENZIATA DALLA III COMMISSIONE<br />

Il consigliere regionale Orfeo Goracci annuncia<br />

un convinto sostegno, in sede di Assemblea regionale,<br />

alla versione licenziata dalla Terza<br />

Commissione della proposta di legge di iniziativa<br />

del consigliere Smacchi sulla Festa dei Ceri. Goracci<br />

rinnova inoltre l'invito all'Esecutivo di Palazzo<br />

Donini “a compiere un ulteriore passo avanti<br />

verso la costituzione a Gubbio di un centro regionale<br />

per il patrimonio etnoantropologico, utile<br />

per tutta l'<strong>Umbria</strong>”.<br />

Perugia, 12 gennaio 2012 - “La proposta di legge<br />

di iniziativa del consigliere Andrea Smacchi sulla<br />

Festa dei Ceri rappresenta certamente, nella sua<br />

versione licenziata dalla Commissione consiliare,<br />

un passo avanti nella ricerca di qualificare al<br />

meglio il patrimonio etnoantropologico <strong>dell'<strong>Umbria</strong></strong>.<br />

Per questo la sosterrò convintamente allorquando<br />

approderà alla discussione ed al voto<br />

consiliare”. Lo afferma il consigliere regionale<br />

Orfeo Goracci, evidenziando che “il dispositivo<br />

coglie essenzialmente un risultato: tira fuori la<br />

Festa dei Ceri dall'elenco delle manifestazioni<br />

storiche di cui alla legge regionale 16/2009”.<br />

Goracci spiega che “nella sostanza, per quanto<br />

riguarda le azioni di tutela ed i finanziamenti<br />

specifici, viene confermato ciò che si era ottenuto<br />

con la richiesta di modifica, accolta dalla Giunta,<br />

del Regolamento di cui all'articolo 10 della<br />

stessa legge che già differenziava i Ceri, e solo<br />

questa Festa, dalle procedure previste per ottenere<br />

finanziamenti: in entrambe le soluzioni veniva<br />

e viene affidato alla Giunta il compito di<br />

assegnare risorse alla Festa dei Ceri. Sono trascorsi<br />

più di quindici mesi dalla presentazione<br />

della proposta di legge nella sua prima formulazione<br />

all'approvazione da parte della Commissione<br />

Consigliare del testo definitivo, un tempo oggettivamente<br />

lungo per un testo 'leggero', che<br />

dovrebbe stimolare qualche ulteriore riflessione”.<br />

Il consigliere regionale ricorda che “nella discussione<br />

che si sviluppò in <strong>Consiglio</strong> a seguito di una<br />

mia interrogazione del settembre 2010, tentavo<br />

di richiamare Giunta e <strong>Consiglio</strong> ad impegnarsi<br />

per giungere ad una 'definizione più avanzata ed<br />

appropriata degli interventi di salvaguardia e<br />

valorizzazione del patrimonio etnoantropologico<br />

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