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PAG 1 - Consiglio Regionale dell'Umbria - Regione Umbria

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“RIFORMA DEL SISTEMA SANITARIO RE-<br />

GIONALE: SCARSA CHIAREZZA ED ATTEG-<br />

GIAMENTI POCO RISPETTOSI DEL CONSI-<br />

GLIO REGIONALE” – NOTA DI LIGNANI<br />

MARCHESANI (PDL)<br />

Il consigliere del Pdl Andrea Lignani Marchesani<br />

sottolinea l’atteggiamento poco rispettoso della<br />

Giunta regionale nei confronti del <strong>Consiglio</strong> a<br />

proposito della riforma del Sistema sanitario regionale:<br />

“L’assessore alla Sanità preannuncia alle<br />

organizzazioni sindacali l’adozione di delibere<br />

strategiche finalizzate al futuro riassetto normativo<br />

del settore mentre i consiglieri regionali<br />

vengono informati mediamente non prima di 15<br />

giorni dalla loro approvazione in Esecutivo”. Lignani<br />

si chiede “come una Giunta così debole e<br />

con una maggioranza così sfilacciata abbia<br />

l’ardire di giocare in questo modo una partita<br />

strategica per la salute degli umbri”.<br />

Perugia, 23 dicembre 2011 – “Un consigliere<br />

regionale può prendere visione di norme anche<br />

importanti, come quelle riguardanti la riforma del<br />

Sistema Sanitario regionale, mediamente non<br />

prima di 15 giorni dalla loro approvazione in Esecutivo”:<br />

lo afferma Andrea Lignani Marchesani<br />

(Pdl) che sottolinea come “delibere strategiche<br />

finalizzate al futuro riassetto normativo del settore<br />

siano state comunicate alle organizzazioni<br />

sindacali e non al <strong>Consiglio</strong> regionale, denotando<br />

così una carenza di sensibilità istituzionale, che<br />

potrebbe creare ulteriori tensioni e intralci. Ma se<br />

a questo tipo di scortesie ci si era abituati sin dai<br />

tempi dell’era Lorenzetti – continua Lignani - ci<br />

chiediamo come una Giunta così debole e con<br />

una maggioranza così sfilacciata abbia l’ardire di<br />

giocare in questo modo una partita strategica<br />

per la salute degli umbri”. “Nella riunione con le<br />

organizzazioni sindacali dello scorso 7 dicembre<br />

– spiega - l’assessore alla Sanità ha preannunciato<br />

l’adozione di delibere che avrebbero ad<br />

oggetto la centrale unica del 118, la riformulazione<br />

del comparto assicurativo per la liquidazione<br />

dei danni e tutela della colpa grave, il riassetto<br />

della spesa farmaceutica e braccialetto elettronico,<br />

la riorganizzazione del Dipartimento di<br />

prevenzione con quattro aree di intervento con<br />

due ambiti medici e due ambiti veterinari, la diminuzione<br />

tramite accorpamenti di alcuni dipartimenti<br />

ospedalieri, il rafforzamento della medicina<br />

territoriale e il miglioramento dei rapporti<br />

con la rete ospedaliera. In pratica attraverso la<br />

gestione si blinderebbe a priori la futura legge di<br />

riforma senza il necessario confronto con le parti<br />

sociali e con il <strong>Consiglio</strong> regionale che dovrebbe<br />

di fatto ratificare una norma blindata. Di queste<br />

delibere ancora oggi non c’è traccia anche se<br />

sembra che il loro iter in Giunta sia iniziato il 16<br />

dicembre”. “Come ha dimostrato la recente<br />

approvazione del disegno di legge sul riassetto<br />

endoregionale – continua Lignani Marchesani - le<br />

riforme umbre procedono a passo di lumaca, per<br />

non dire del gambero. Interessi corporativi e<br />

sanità<br />

difesa di rendite di posizione rendono arduo il<br />

cammino e forti preoccupazioni sono più che<br />

giustificate soprattutto nel campo del riassetto<br />

del Servizio Sanitario regionale, che così da vicino<br />

riguarda la salute dei cittadini. Qualità delle<br />

risposte assistenziali, quantità delle strutture e<br />

dei servizi sanitari ospedalieri e capacità di gestione<br />

economico-finanziaria sono parametri<br />

troppo strategici e vincolanti per essere lasciati<br />

ad approssimazione ed improvvisazione. Non<br />

solo le gelosie dei territori ma soprattutto le criticità<br />

della coesione interistituzionale devono essere<br />

ricondotte a sintesi tollerabili”. “La recente<br />

bocciatura in Aula della legge sulle apicalità della<br />

futura Azienda integrata – rimarca il consigliere<br />

del Pdl - la dice lunga a tal proposito. Una riforma<br />

necessaria e fatta di scelte decisive deve<br />

avere il massimo della condivisione al di là degli<br />

schieramenti politici. Politicamente – conclude -<br />

potremmo anche essere soddisfatti di un atteggiamento<br />

così autolesionista della maggioranza<br />

di Centrosinistra. Purtroppo però parliamo di<br />

norme e decisioni che prefigureranno il livello<br />

qualitativo e quantitativo di accesso ai servizi<br />

sanitari dell’intera Comunità regionale. E di questo<br />

tutta la classe dirigente dovrà tenere conto”.<br />

OSPEDALE DI BRANCA: “IL PUNTO NASCITA<br />

RAPPRESENTA UN SERVIZIO FONDAMENTA-<br />

LE IN UN’OTTICA DI SVILUPPO E NON VA<br />

ASSOLUTAMENTE TOCCATO” - SMACCHI<br />

(PD) : “POTENZIARE L’INTERA STRUTTURA”<br />

Perugia, 5 gennaio 2012 – Il consigliere regionale<br />

del Partito democratico Andrea Smacchi ha<br />

depositato nella mattinata odierna<br />

un’interrogazione urgente all’assessore regionale<br />

alla Sanità, Franco Tomassoni, al fine di “avere<br />

conferma degli impegni a più riprese esplicitati<br />

dallo stesso sulla permanenza del punto nascita<br />

presso l’Ospedale di Branca essendo, il nosocomio<br />

comprensoriale, classificato come presidio<br />

dell’emergenza – urgenza”. “La grande passione<br />

e partecipazione – afferma Smacchi - con la<br />

quale oltre 6mila cittadini dell’Alto Chiascio hanno<br />

già sottoscritto la petizione popolare per<br />

scongiurare la chiusura del punto nascita, persone<br />

che voglio personalmente ringraziare per il<br />

grande attaccamento dimostrato nei confronti di<br />

un servizio così importante per l’intera comunità,<br />

rappresenta la testimonianza più autentica di<br />

come un intero territorio senza distinzione alcuna,<br />

sia fortemente legato all’ospedale comprensoriale<br />

di Branca. Resto infatti fermamente convinto<br />

– prosegue - che la scelta di costruire un<br />

ospedale unico a Branca (prima in <strong>Umbria</strong>), operata<br />

con lungimiranza e grande senso di responsabilità,<br />

debba continuare ad essere valorizzata<br />

attraverso un potenziamento dell’intera struttura<br />

di cui il punto nascita è parte fondamentale”.<br />

“Infine – conclude - non va trascurato il fatto<br />

che, essendo ubicato in un territorio di confine, il<br />

presidio di Branca potrebbe rappresentare, per<br />

l’intera sanità Umbra, uno snodo strategico, ed<br />

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