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PAG 1 - Consiglio Regionale dell'Umbria - Regione Umbria

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una nota inviata l'11 gennaio ai direttori generali<br />

delle Asl si è chiesto di provvedere immediatamente<br />

all’erogazione degli assegni secondo i<br />

criteri di valutazione individuati e di fornire i dati<br />

nell’erogazione dei primi tre mesi. Il mancato<br />

contributo, che genera disagi ai malati e alle loro<br />

famiglie, è dovuto alla necessità di individuare<br />

criteri inoppugnabili che garantiscano equità e<br />

soddisfacimento dei bisogni effettivi presenti in<br />

ogni ambito territoriale”.<br />

“SUBITO DA QUATTRO ASL A DUE E UN'A-<br />

ZIENDA OSPEDALIERA UNICA” - DOTTORI-<br />

NI (IDV) ALLA PRESIDENTE MARINI, “PRO-<br />

SEGUIRE CON CORAGGIO, SAREMO CERTA-<br />

MENTE TRA I SUOI PRINCIPALI ALLEATI”<br />

Il capogruppo regionale dell’Italia dei valori, Oliviero<br />

Dottorini, esorta la presidente della Giunta<br />

Catiuscia Marini a proseguire con coraggio nella<br />

riforma della sanità umbra già delineata nel<br />

prossimo Dap, esprimendosi a favore della “riduzione<br />

da quattro Asl a due” andando verso<br />

un’unica azienda ospedaliera integrata. "Una<br />

scelta obbligata in una fase caratterizzata da<br />

carenza drammatica di risorse che minaccia tagli<br />

ai presidi ospedalieri e all'intero sistema sanitario,<br />

sulla quale - promette il capogruppo Idv -<br />

“saremo certamente tra i suoi principali alleati”.<br />

Perugia 18 gennaio 2012 – “Sulla sanità occorre<br />

procedere spediti sulla via delle riforme, con coraggio<br />

e senza lasciarsi irretire da chi difende lo<br />

status quo. Le posizioni che la Giunta regionale<br />

sta assumendo nel Documento annuale di programmazione<br />

(Dap) sono da questo punto di<br />

vista condivisibili e troveranno il nostro sostegno<br />

in <strong>Consiglio</strong> regionale”. Lo afferma il capogruppo<br />

regionale dell’Italia dei valori, Oliviero Dottorini,<br />

indicando nel merito che, “bisogna passare subito<br />

almeno alla riduzione da quattro a due Asl e<br />

andare verso un’unica azienda ospedaliera integrata”<br />

e che è inoltre necessario “ridisegnare le<br />

relazioni tra le Aziende ospedaliere, i Dipartimenti<br />

di emergenza e accettazione (Dea) e gli ospedali<br />

di territorio, al fine di definire con maggior<br />

chiarezza gli ambiti di intervento ed evitare casi<br />

di duplicazione di strutture e funzioni o eccessivo<br />

accentramento di servizi”. E’ giunto il momento<br />

– continua Dottorini – di togliere i sostegni che<br />

reggono i centri di potere che in alcune Asl si<br />

sono creati negli anni. In una fase caratterizzata<br />

da carenza drammatica di risorse, con un Patto<br />

per la Salute che minaccia tagli ai presidi ospedalieri<br />

e all'intero sistema sanitario, non si può<br />

più attendere e si deve procedere con convinzione<br />

ad un’opera di razionalizzazione che eviti impropri<br />

fenomeni di assorbimento degli scarsi fondi<br />

a disposizione, per orientare invece le risorse<br />

al miglioramento della qualità dei servizi sanitari.<br />

La semplificazione dell’assetto organizzativo delle<br />

Asl e delle Aziende ospedaliere – spiega il capogruppo<br />

dell’Idv - dovrebbe poi servire anche a<br />

potenziare la fase di programmazione e<br />

sanità<br />

l’omogeneità delle prestazioni offerte su tutto il<br />

territorio regionale. Nei rapporti con l'Università<br />

l'obiettivo è la sostanziale condivisione delle responsabilità<br />

gestionali attraverso procedure e<br />

regole rigorose e condivise che non lascino sacche<br />

di discrezionalità avulse da valutazioni complessive<br />

e che puntino all'eccellenza”. “Il gruppo<br />

Idv – conclude Dottorini – non farà mancare il<br />

suo appoggio ad un processo che vada nella direzione<br />

di una riforma vera e non di facciata, in<br />

grado di rompere rendite di posizione e di evitare<br />

contraccolpi sui servizi ai cittadini. Ci auguriamo<br />

che la presidente della Giunta Catiuscia Marini<br />

sappia resistere ad ogni tentativo di depotenziare<br />

tali riforme. Se avrà questo coraggio, noi saremo<br />

certamente tra i suoi principali alleati”.<br />

PUNTO NASCITA OSPEDALE BRANCA: “NON<br />

SERVE MISURASI CON I SOLI NUMERI, MA<br />

CON LE DIFFICOLTÀ OGGETTIVE DI RAG-<br />

GIUNGERE PERUGIA O CITTÀ DI CASTELLO”<br />

- GORACCI SOLLECITA UNA RISPOSTA PO-<br />

LITICA ED ISTITUZIONALE<br />

Dopo la risposta data a Palazzo Cesaroni dall'assessore<br />

regionale alla sanità ad una interrogazione<br />

sulla soppressione del punto nascita dell'Ospedale<br />

Gubbio-Gualdo Tadino, il consigliere regionale<br />

Orfeo Goracci sollecita una risposta politico<br />

istituzionale ad un problema molto sentito<br />

dalla popolazione. A suo giudizio non si può decidere<br />

solo sulla base del numero dei parti in un<br />

anno, ma si deve tener conto delle difficoltà oggettive<br />

per le partorienti a raggiungere gli ospedali<br />

più vicini di Perugia o Città di Castello.<br />

Perugia 19 gennaio 2012 – “Per decidere le sorti<br />

del punto nascita dell'Ospedale di Gubbio - Gualdo<br />

Tadino, non serve una visione ragionieristica<br />

del problema e nemmeno il responso della Università<br />

o dare un diverso peso al fatto che invece<br />

di 500 bambini negli ultimi due anni ne siano nati<br />

20 o 40 in meno. Serve invece una scelta chiara<br />

della politica e delle istituzioni”. Lo afferma il<br />

consigliere regionale Orfeo Goracci (Prc-Fds),<br />

con riferimento alla risposta data a Palazzo Cesaroni<br />

dall'assessore regionale alla sanità ad una<br />

interrogazione del consigliere Andrea Smacchi<br />

(PD). Goracci, dopo aver ricordato che “a testimonianza<br />

evidente di quanto l'argomento sia<br />

sentito dalla popolazione, in queste settimane<br />

sono state raccolte oltre 7.000 firme a difesa del<br />

punto nascita”, invoca il “profondo senso di realismo<br />

e sensibilità politica che hanno contraddistinguono<br />

l'azione della presidente Marini”. Nel<br />

merito del problema il consigliere invita a riflettere<br />

sulle condizioni di oggettiva difficoltà degli<br />

abitanti, in caso di soppressione del punto nascita.<br />

Parliamo- spiega Goracci - di “un ospedale<br />

della rete dell'emergenza-urgenza della <strong>Regione</strong>:<br />

una qualifica risibile senza avere più il punto<br />

nascita. Ma la ragione più forte è che si tratta di<br />

un ospedale che fa riferimento ad un territorio<br />

vastissimo, senza infrastrutture viarie adeguate.<br />

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