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PAG 1 - Consiglio Regionale dell'Umbria - Regione Umbria

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egionale', rilanciando l'opportunità di 'attivare<br />

della costituzione in Gubbio dell'Istituto regionale<br />

per lo studio, la tutela e la valorizzazione del<br />

patrimonio folclorico <strong>dell'<strong>Umbria</strong></strong>' facendo riferimento<br />

alla legge regionale 17/92. Continuo a<br />

ritenere questo obiettivo di importanza primaria”.<br />

“Il fatto che Gubbio, e la sua Festa, siano<br />

riconosciuti 'unici ed esclusivi' da una legge -<br />

continua - può non essere di alcuna utilità, se ciò<br />

non promuove e sviluppa un ruolo di riferimento<br />

culturale per tutta l'<strong>Umbria</strong>, e non solo. Nel corso<br />

del 2011 la procedura per l'inserimento della<br />

Festa dei Ceri nella lista dei beni immateriali patrimonio<br />

dell'umanità tutelati dall'Unesco è definitivamente<br />

decollata. In occasione della candidatura<br />

della Festa dei Ceri è stato costituito a<br />

Gubbio, presso la Biblioteca comunale 'Sperelliana',<br />

un centro per la raccolta della documentazione<br />

e per lo sviluppo degli studi sulla Festa che<br />

vede la partecipazione di <strong>Regione</strong>, Provincia,<br />

Università, Soprintendenza e tutti gli enti e le<br />

associazioni che sono impegnate alla sua tutela e<br />

valorizzazione. Tale modello organizzativo richiama<br />

quello previsto dalla legge regionale<br />

17/92 e potrebbe costituire un primo nucleo, per<br />

ora operante soltanto sulla Festa dei Ceri, di<br />

quell'Istituto sul folclore regionale che, opportunamente<br />

aggiornato anche da punto di vista legislativo,<br />

dovrebbe curarsi di tutto il panorama del<br />

patrimonio etnoantropologico regionale”. “In<br />

questo senso e rispetto ad un panorama modificato<br />

e più avanzato su questa materia – conclude<br />

Goracci - ha dichiarato di volersi impegnare<br />

direttamente lo stesso assessore Bracco, impegnando<br />

la Giunta ad assumere la sollecitazione<br />

che avevo avanzato con l'interrogazione e procedere<br />

a rielaborare una proposta da sottoporre al<br />

<strong>Consiglio</strong>. E' per questo che invito nuovamente il<br />

<strong>Consiglio</strong>, la presidente, la Giunta a compiere un<br />

ulteriore passo avanti verso la costituzione a<br />

Gubbio di un centro regionale per il patrimonio<br />

etnoantropologico, utile per tutta l'<strong>Umbria</strong>, per la<br />

conoscenza, la tutela e la valorizzazione delle<br />

testimonianze diffuse, estese, importanti ed ancora<br />

vive della cultura e della storia di tante comunità<br />

e territori regionali”.<br />

QUESTION TIME - “GESTIONE CENTRO DI<br />

DOCUMENTAZIONE PER L'ARTE CONTEM-<br />

PORANEA DI CITTA' DI CASTELLO” - A LI-<br />

GNANI (PDL) L'ASSESSORE BRACCO ASSI-<br />

CURA “UN CRESCENTE COORDINAMENTO<br />

FRA I LUOGHI E I MUSEI D’ARTE CONTEM-<br />

PORANEA”<br />

Perugia, 17 gennaio 2012 – Il consigliere regionale<br />

del PdL, Andrea Lignani Marchesani ha chiesto<br />

all'assessore regionale al Turismo, Fabrizio<br />

Bracco “quali impegni di natura finanziaria o di<br />

altro genere la <strong>Regione</strong> abbia preso o intenda<br />

prendere per la futura gestione del Centro di<br />

documentazione per l’arte contemporanea di<br />

Città di Castello”. L'esponente del PdL, nella presentazione<br />

dell'atto, ha evidenziato in Aula come<br />

cultura<br />

“le politiche culturali della <strong>Regione</strong> avevano individuato<br />

in Città di Castello il centro motore dell'arte<br />

contemporanea dell’<strong>Umbria</strong>, in omaggio<br />

all’opera e alla memoria del maestro Burri, e<br />

detta individuazione è sancita da quanto viene a<br />

più riprese affermato nei documenti Annuali di<br />

programmazione regionale degli ultimi 6 anni<br />

ma, nonostante questo, sono state invece prese<br />

iniziative in altre parti del territorio regionale che<br />

hanno progressivamente reso Città di Castello<br />

semplice sede di un ‘Centro di documentazione<br />

per l’arte contemporanea’”. Bracco ha ricordato<br />

come “nel marzo del 2006 il <strong>Consiglio</strong> regionale<br />

approvò un ordine del giorno per la costituzione<br />

del Centro di documentazione per l'arte contemporanea<br />

a Città di Castello e, nel giugno 2007, la<br />

<strong>Regione</strong> stipulò un protocollo d'intesa con il Comune<br />

di Città Castello, la Direzione regionale per<br />

i Beni culturali e la Fondazione Palazzo Albizzini<br />

'Collezione Burri' per la realizzazione del centro.<br />

Gli organi firmatari aprirono quindi un confronto<br />

con la fondazione Cassa di Risparmio di Città di<br />

Castello e la <strong>Regione</strong> contribuì con risorse comunitarie.<br />

Si sperimentarono successivamente<br />

varie ipotesi, compresa quella dell’accordo con il<br />

ministero dei Beni culturali, cercando il coinvolgimento<br />

della società Arcus, perché partecipasse,<br />

anche a seguito di un patto stipulato tra la Conferenza<br />

Stato-Regioni e il Ministero dei Beni culturali,<br />

alla realizzazione del centro. Ma questa<br />

soluzione – ha osservato Bracco -, non ha avuto<br />

esiti. Con la nuova Amministrazione comunale e<br />

regionale si è tentato di riprendere quel cammino.<br />

In diverse occasioni, abbiamo sottolineato<br />

come l'immagine <strong>dell'<strong>Umbria</strong></strong> dovesse essere in<br />

qualche modo cambiata, riscoprendo anche il<br />

patrimonio umbro legato all’arte contemporanea,<br />

attraverso una forte valorizzazione del classico<br />

per eccellenza dell’arte italiana del 900, cioè Alberto<br />

Burri. In questo contesto la Giunta regionale<br />

intende promuovere un crescente coordinamento<br />

fra i luoghi e i musei di arte contemporanea<br />

della regione, salvaguardando i patrimoni<br />

e valorizzando le vocazioni”. Nella replica, Lignani<br />

ha auspicato “un minore protagonismo di<br />

soggetti che devono smettere di autoperpetuarsi,<br />

(riferimento alla fondazione Burri).<br />

Non si può pensare – ha commentato - che un<br />

centro di documentazione che al massimo porterà<br />

ad un turismo di estrema nicchia, possa occupare<br />

un Palazzo molto vasto. Bene, quindi, interventi<br />

di valorizzazione progettuale una tantum,<br />

su cui costruire un indotto successivo, no a leggi<br />

speciali che finanzino a pioggia e 'sine die' qualcosa<br />

di cui gli enti pubblici non si possono più<br />

permettere, ovvero erogazioni a progetto e non<br />

finanziamenti che si perpetuino nel tempo”.<br />

CONSIGLIO REGIONALE: APPROVATA LA<br />

LEGGE CHE SANCISCE LA FESTA DEI CERI<br />

QUALE ESPRESSIONE CULTURALE<br />

DELL’IDENTITÀ REGIONALE<br />

Approvata con 27 voti favorevoli su 27 presenti<br />

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