PAG 1 - Consiglio Regionale dell'Umbria - Regione Umbria
PAG 1 - Consiglio Regionale dell'Umbria - Regione Umbria
PAG 1 - Consiglio Regionale dell'Umbria - Regione Umbria
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
Economia/lavoro<br />
improvvisa, ma non del tutto inattesa, della proprietà<br />
della 'Franke' di razionalizzare e di conseguenza<br />
chiudere lo stabilimento Faber di Fossato<br />
di Vico, usando un metodo al limite della vergogna,<br />
si prospetta un effetto domino che rischia di<br />
travolgere altre importanti realtà produttive ed<br />
industriali della fascia appenninica”. Smacchi<br />
confida quindi “nell’impegno immediato di tutti i<br />
miei colleghi del <strong>Consiglio</strong> regionale, a partire<br />
dalla Presidente della Giunta, Catiuscia Marini e<br />
di tutto l'Esecutivo, affinché, fin da subito, possa<br />
partire un messaggio forte e chiaro all’azienda,<br />
ad Assindustria, ai lavoratori coinvolti ed a tutte<br />
le famiglie in difficoltà della fascia appenninica.<br />
In <strong>Umbria</strong> – conclude Smacchi - esiste un’unica<br />
grande emergenza economica e sociale, da affrontare<br />
tutti insieme, che non è rappresentata<br />
da una o più realtà produttive ma si chiama:<br />
intero territorio appenninico”.<br />
LAVORO: “PROVVEDIMENTI URGENTI PER<br />
LA FABER E MISURE PER LO SVILUPPO E LA<br />
RIPRESA ECONOMICA DELL'INTERO SISTE-<br />
MA PRODUTTIVO REGIONALE” – INTERRO-<br />
GAZIONE DI SANDRA MONACELLI (UDC)<br />
La capogruppo dell’Udc in <strong>Consiglio</strong> regionale,<br />
Sandra Monacelli, chiede, in una interrogazione<br />
alla Giunta, “quali provvedimenti urgenti intenda<br />
assumere per far fronte all'ennesima crisi occupazionale”,<br />
quella della Faber di Fossato di Vico,<br />
e per “lo sviluppo e la ripresa economica<br />
dell’intero sistema produttivo regionale”.<br />
Perugia, 13 gennaio 2012 – Il consigliere regionale<br />
Sandra Monacelli (Udc) interroga la Giunta<br />
per sapere “quali provvedimenti urgenti intenda<br />
assumere per far fronte all'ennesima crisi occupazionale<br />
di un'azienda quale è la Faber che,<br />
sommata alle altre, genera una vera e propria<br />
emergenza regionale di ripresa economica”. “Si<br />
apprende dalla stampa odierna – scrive nell’atto<br />
Monacelli - dell'improvvisa chiusura dello stabilimento<br />
presso Fossato di Vico della Faber (gruppo<br />
svizzero Franke), l’azienda che produce cappe<br />
aspiranti per cucine, con conseguente perdita del<br />
lavoro per le circa 190 unità impiegate. L'annuncio<br />
è avvenuto tramite una comunicazione secca,<br />
da parte dei vertici dell’azienda i quali, dopo le<br />
dovute analisi delle due unità produttive, comunicano<br />
la decisione di chiudere il sito di Fossato<br />
di Vico e mantenere attivo quello di Sassoferrato<br />
che, per le maggiori dimensioni, consentirà di<br />
razionalizzare la produzione. Segnali di difficoltà<br />
giungevano già a maggio dello scorso anno,<br />
quando non vennero rinnovati circa 90 contratti<br />
di lavoratori interinali, ma la decisione giunge<br />
comunque inaspettata”. “Se da un lato – prosegue<br />
- tali situazioni risultano essere il frutto<br />
amaro della pesante crisi che si va abbattendo<br />
sull'intero Paese, non sfugge tuttavia la maggiore<br />
incidenza che questo processo ha nella nostra<br />
<strong>Regione</strong>, a causa delle particolari condizioni e<br />
caratteristiche che la rendono, sotto certi aspetti,<br />
inevitabilmente più vulnerabile. In particolare<br />
alcune zone del territorio umbro hanno subito in<br />
maniera ancor più grave gli effetti della crisi, con<br />
particolare riferimento alla dorsale appenninica<br />
che, oltre all'odierno episodio della Faber, ha già<br />
vissuto nel recente passato vicende analoghe,<br />
come nel caso della Merloni. A queste difficoltà<br />
nel settore industriale non è estraneo neanche il<br />
comparto dell'edilizia, come il caso Brunelli dimostra,<br />
nonché altri quale il turistico, l'agricolo,<br />
il commerciale”. “Le novità in tema di liberalizzazioni<br />
che a livello nazionale si vanno prospettando<br />
per il commercio – conclude -, se da un<br />
lato sono salutate con favore per i vantaggi che<br />
si stima potrebbero offrire, dall'altro vanno valutate<br />
con attenzione, tenendo conto che l'<strong>Umbria</strong><br />
ha uno fra i più alti indici di densità distributiva a<br />
fronte di una rendita di posizione fra le più basse,<br />
onde evitare quindi una deregulation selvaggia<br />
con la paradossale conseguenza di un aumento<br />
sui prezzi a discapito del consumatore”.<br />
ECONOMIA: “CONCERTARE LE MISURE PER<br />
LO SVILUPPO E LA RIPRESA ECONOMICA<br />
DELL'INTERO SISTEMA PRODUTTIVO RE-<br />
GIONALE” - MONACELLI (UDC) CHIEDE LA<br />
CONVOCAZIONE URGENTE DI UN CONSI-<br />
GLIO REGIONALE APERTO<br />
Perugia, 13 gennaio 2012 – Il capogruppo regionale<br />
dell'Udc, Sandra Monacelli, ha chiesto stamani<br />
al presidente del <strong>Consiglio</strong> regionale, Eros<br />
Brega la convocazione urgente di un <strong>Consiglio</strong><br />
regionale aperto avente all'ordine del giorno:<br />
“concertazione delle misure per lo sviluppo e la<br />
ripresa economica dell'intero sistema produttivo<br />
regionale”. Di seguito la lettera inviata da Sandra<br />
Monacelli al presidente Brega e, per conoscenza,<br />
anche alla presidente della Giunta regionale<br />
Catiuscia Marini. “A seguito dell'improvvisa<br />
chiusura dello stabilimento presso Fossato di<br />
Vico dell'azienda Faber, ultima in ordine di tempo<br />
cui purtroppo se ne sommano altre nel recente<br />
passato, ritengo sia ormai acclarata in <strong>Umbria</strong><br />
una vera e propria emergenza occupazionale,<br />
che richiede una strutturale ripresa economica.<br />
Tali situazioni, è evidente, sono frutto della pesante<br />
crisi che vive l'intero Paese; tuttavia non<br />
sfugge che questo processo incide nella nostra<br />
regione con particolare violenza, a causa delle<br />
condizioni e caratteristiche che la rendono inevitabilmente<br />
più vulnerabile e per di più a rischio<br />
contagio. Alle difficoltà del settore industriale,<br />
infatti, si aggiungono quelle del comparto edilizio,<br />
turistico, agricolo, commerciale, etc. In quest'ultimo<br />
ambito, in particolare, le nuove misure<br />
che a livello nazionale si vanno prospettando<br />
richiedono un'attenta valutazione, dal momento<br />
che l'<strong>Umbria</strong> ha uno fra i più alti indici di densità<br />
distributiva a fronte di una rendita di posizione<br />
fra le più basse, per cui potrebbe subire un impatto<br />
molto differente che nel resto d'Italia.<br />
Dunque, ritengo che per uscire da tale emergenza<br />
sia necessario l'apporto di tutti i protagonisti<br />
<strong>PAG</strong> 29