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Capitolo 2 - Piani di Bacino - Provincia di Imperia

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Piano <strong>di</strong> <strong>Bacino</strong> dell’Ambito n° 1 “ROIA”<br />

L’efflusso sotto il ponte della ferrovia era molto regolare, malgrado l’obliquità delle pile rispetto all’asse del<br />

corso d’acqua; il rigurgito risultava <strong>di</strong> appena 0,5 mm (10 cm nella realtà).<br />

Anche in corrispondenza dello spigolo della soglia ed in un breve tratto imme<strong>di</strong>atamente a monte furono<br />

trovate sperimentalmente delle altezze d’acqua leggermente minori <strong>di</strong> quelle preve<strong>di</strong>bili teoricamente e ciò<br />

sempre per effetto delle forze <strong>di</strong> capillarità.<br />

Tra la briglia e la controbriglia si formava un risalto idraulico annegato, come previsto in sede <strong>di</strong> progettazione.<br />

Avveniva poi un fenomeno in apparenza molto insolito: la corrente lenta si ritrasformava in veloce,<br />

la quale, incontrando la corrente lenta <strong>di</strong> valle,dava luogo alla formazione <strong>di</strong> un nuovo risalto idraulico a<br />

monte del ponte della Ferrovia.<br />

Appariva strano a prima vista come la corrente lenta a valle della soglia potesse <strong>di</strong>venire veloce in un alveo<br />

a debole pendenza; ciò era dovuto ad una particolare conformazione delle sponde nel modello, la<br />

quale provocava la convergenza dei filetti flui<strong>di</strong> verso il centro dell’alveo, comportandosi quin<strong>di</strong>, ai fini del<br />

deflusso, come un vero e proprio restringimento. In definitiva si ebbe un comportamento del pelo libero<br />

analogo a quello che si riscontra nei misuratori <strong>di</strong> portata a risalto idraulico: in seguito allo strozzamento,<br />

aumentando la portata per unità <strong>di</strong> larghezza ed essendo la corrente in arrivo lenta, si ha un progressivo<br />

abbassamento dell’altezza d’acqua, fino a raggiungere e <strong>di</strong>venire inferiore dell’altezza critica, con passaggio<br />

a corrente veloce. Attraverso un successivo risalto si ritorna alle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> corrente lenta.<br />

Il ponte dell’Autostrada, infine, non <strong>di</strong>ede luogo ad alcun rigurgito apprezzabile.<br />

Il profilo <strong>di</strong> rigurgito che si ebbe con la portata <strong>di</strong> modellamento apparve, nel suo andamento generale, del<br />

tutto simile a quello corrispondente alla Qmax. Vennero effettate le stesse elaborazioni dei dati sperimentali<br />

già fatte per la Qmax; il coefficiente <strong>di</strong> scabrezza, risultò un po’ maggiore <strong>di</strong> quello trovato per la portata<br />

massima, probabilmente a causa della <strong>di</strong>minuzione del numero <strong>di</strong> Reynolds e quin<strong>di</strong> del coefficiente χ.<br />

Questo se il numero <strong>di</strong> Reynolds è tale che, con la scabrezza del modello, non è ancora stato raggiunto il<br />

moto assolutamente turbolento.<br />

Le altezze d’acqua, in prossimità dello sbocco a mare e del passaggio sulla soglia, risultarono al solito<br />

leggermente inferiori rispetto a quelle preve<strong>di</strong>bili teoricamente, sempre per effetto delle forze <strong>di</strong> capillarità.<br />

Il profilo liquido risultò ora tutto al <strong>di</strong> sotto dell’intradosso della passerella pedonale, che provocava un rigurgito<br />

minimo, al pari <strong>di</strong> tutti i ponti. Si verificava inoltre il risalto idraulico sia tra il ponte dell’Aurelia e la<br />

passerella pedonale, sia a monte del ponte della ferrovia, con profilo liquido del tutto analogo a quello con<br />

la portata massima.<br />

Esperienze in scala maggiore per lo stu<strong>di</strong>o del tratto passerella pedonale – sbocco a mare.<br />

Tali esperienze furono effettuate nell’ultimo tratto del canale sperimentale, sfruttando tutta la sua larghezza<br />

<strong>di</strong> 1.20 m. Nel tratto iniziale del canale stesso venne inserito uno stramazzo tipo Thompson, del quale<br />

si <strong>di</strong>sponeva della curva <strong>di</strong> taratura, allo scopo <strong>di</strong> poter effettuare la misura <strong>di</strong> portata, che in queste esperienze<br />

era dell’or<strong>di</strong>ne dei 20 – 25 l/s.<br />

Le prime esperienze eseguite erano volte ad un controllo del risultato già ottenuto nel modello 1:200, per<br />

quanto riguardava lo sbocco a mare: cioè accertarsi che il livello <strong>di</strong> questo, pari a 0.70 m, convenzionalmente<br />

assunto per simulare l’effetto della marea e dell’agitazione, non avesse alcuna influenza sul profilo<br />

<strong>di</strong> rigurgito.<br />

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