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Capitolo 2 - Piani di Bacino - Provincia di Imperia

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Piano <strong>di</strong> <strong>Bacino</strong> dell’Ambito n° 1 “ROIA”<br />

erosione. A valle del ponte dell’Aurelia si manifestarono invece delle sensibili erosioni subito dopo la soglia.<br />

4. Esperienze su modello a fondo fisso con soglie senza salto in corrispondenza dei manufatti e<br />

fondo nelle con<strong>di</strong>zioni naturali.<br />

A questo punto, si trattava <strong>di</strong> rilevare il profilo <strong>di</strong> rigurgito con il deflusso della portata massima <strong>di</strong> progetto<br />

e della portata <strong>di</strong> modellamento e stabilire quin<strong>di</strong> le quote da assegnare ai muri <strong>di</strong> sponda. Questa ultima<br />

serie <strong>di</strong> esperienze venne effettuata nelle con<strong>di</strong>zioni più critiche, cioè con la portata massima <strong>di</strong> frequenza<br />

verisimilmente centennale ed in presenza della barra <strong>di</strong> foce. Tale barra era costituita da un notevole<br />

ammasso <strong>di</strong> materiale incoerente <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni piuttosto grosse, che raggiungeva la quota massima <strong>di</strong><br />

1.70 m e si sviluppava dalla sponda sinistra fino all’asse del corso d’acqua, per una lunghezza <strong>di</strong> oltre<br />

cento metri a partire dallo sbocco a mare e procedendo verso monte.<br />

Il valore della Qmax sperimentale era <strong>di</strong> 2.74 l/s, corrispondente nella realtà a Qmax = 1550 m 3 /s. Per le<br />

con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> sfioro <strong>di</strong> tale portata dalla vasca marittima, il livello del mare era risultato pari a 1.06 m, che<br />

simulava con abbondanza le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> mare agitato ed alta marea. Vennero anche effettuate delle esperienze<br />

con un valore della portata Q = 1.73 l/s (Q = 978 m 3 /s nella realtà), molto vicino alla portata <strong>di</strong><br />

modellamento, supposta pari a circa 2/3 Qmax<br />

Osservando il profilo <strong>di</strong> rigurgito corrispondente alla Qmax si vide come esso non fosse stato per nulla influenzato<br />

dalla quota del mare a +1.06 m, ciò perché nel tratto finale dell’alveo si verificava un profilo <strong>di</strong><br />

chiamata, con altezza liquida allo sbocco inferiore al valore critico, e quota del pelo libero notevolmente<br />

più elevata <strong>di</strong> quella del mare in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> marea e moto ondoso, assunta in queste prove pari a +1.06<br />

m. Sia a fondo fisso, sia mobile, la corrente nella sezione <strong>di</strong> sbocco risultava veloce.<br />

Peraltro il profilo liquido nel tratto terminale risultava notevolmente più elevato <strong>di</strong> quello verificatosi nel<br />

primo modello a fondo fisso, proprio per la presenza della barra tra la passerella pedonale e lo sbocco a<br />

mare e per l’andamento naturale del fondo, in contropendenza nell’ultimo tratto.<br />

Con la portata massima, la quota del pelo libero ad una <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> 16 m dallo sbocco risultava pari a 2.34<br />

m; subito a valle della passerella pedonale la quota liquida rilevata era <strong>di</strong> 4.42 m e subito a monte <strong>di</strong> 4.54<br />

m. La passerella si trovava in con<strong>di</strong>zioni piuttosto critiche, sia per il limitato franco rispetto al piano <strong>di</strong> calpestio,<br />

sia perché l’impalcato era sottoposto ad una sottopressione, essendo la quota dell’intradosso delle<br />

travi <strong>di</strong> 3.64 m.<br />

Per ovviare a tale situazione particolarmente critica per la città <strong>di</strong> Ventimiglia, era necessario <strong>di</strong>sporre dei<br />

muri <strong>di</strong> sponda, con opportuno franco sul pelo d’acqua rilevato.<br />

Anche a monte della passerella il profilo liquido <strong>di</strong> massima piena si manteneva sensibilmente elevato,<br />

rendendo necessario un rialzamento delle opere <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa esistenti per un tratto <strong>di</strong> circa 160 m. Sotto le<br />

pile del ponte dell’Aurelia la corrente risultava veloce anche in questo modello dando luogo a valle ad un<br />

risalto idraulico.<br />

Nel tratto compreso tra il ponte dell’Aurelia e quello della Ferrovia, gli argini strada destri e sinistri andavano<br />

rialzati solo in un breve tratto a valle del ponte della Ferrovia.<br />

Per un lungo tratto a valle del ponte dell’Autostrada la corrente risultava lenta; essa <strong>di</strong>veniva imme<strong>di</strong>atamente<br />

veloce a monte del ponte della Ferrovia, dando luogo, prima <strong>di</strong> tale ponte,ad un altro risalto idraulico.<br />

A causa poi del forte restringimento della sezione si ebbe un notevole rialzamento della corrente nel<br />

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