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Un gruppo di discussione biblica (Foto Francesco Balacco)<br />
La coda per il pranzo è occasione di socializzazione (Foto Francesco Balacco)<br />
I ragazzi collaborano con lavori (Foto Francesco Balacco)<br />
CITTADINANZA<br />
dentro di sé. Taizé ci ricorda, però, che la<br />
verità è anche fatta dall’unione dei punti di<br />
vista che incontriamo nel dialogo umano e<br />
che completano il nostro sguardo.<br />
Missione fondamentale di una comunità<br />
aperta a tutte le confessioni è insegnare ai<br />
ragazzi a saper trovare se stessi negli occhi<br />
dell’altro: parlare dei punti in comune col<br />
diverso, amare le differenze del prossimo.<br />
Dimenticare il vocabolo “incomprensione”.<br />
Parola particolarmente difficile da rimuovere<br />
dal dizionario umano se si pensa<br />
che il lavoro in questo senso della comunità<br />
è iniziato nel 1940 con frère Roger.<br />
Egli creò, presso il minuscolo villaggio di<br />
confine nell’alta Borgogna, un’isola di tolleranza<br />
interreligiosa, quiete e ristoro nella<br />
tempesta della seconda guerra mondiale<br />
ospitando decine di perseguitati.<br />
Nel dopoguerra decise di proseguire il<br />
suo progetto e fondò poco a poco, la comunità<br />
gestita da frati e resa viva dai giovani<br />
nella quale è tuttora possibile recarsi e<br />
dove la sua missione prosegue.<br />
La missione di frère Roger vive in ogni ragazzo<br />
che visita Taizé: lavoro comunitario,<br />
workshops su temi d’attualità, discussioni<br />
bibliche, vita sociale e pasti rendono vivo<br />
il suo messaggio.<br />
Lo spirito di questo luogo ti pervade,<br />
in effetti, attraverso i piccoli gesti d’ogni<br />
giorno.<br />
Quando un inglese, a pranzo, ti illustra<br />
come funziona la messa della sua nuova<br />
confessione religiosa, nata nel 2000 e infine<br />
ti esorta a fondare una tua chiesa.<br />
Quando un catalano ti spiega, durante la<br />
pausa the, perché non si sente spagnolo.<br />
Quando una polacca cerca di persuaderti,<br />
la sera al bar, della sua idea dell’amore.<br />
Quando un’haitiana ti narra in un workshop<br />
di un terremoto vissuto in prima persona<br />
riuscendo ancora a sorridere e ad incantarti<br />
ballando la sera stessa.<br />
Quando un portoghese cerca di esprimere<br />
in inglese quanto è cresciuto negli anni<br />
attraverso Taizé.<br />
In quei momenti sei davvero parte di una<br />
comunità, il resto non conta.<br />
Tornato a casa non sarà facile trasmettere<br />
quello che hai provato.<br />
Francesco Balacco<br />
Per recarti a Taizé o per ulteriori info:<br />
http://www.taize.fr/it<br />
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SETTEMBRE <strong>2010</strong> 11