11.06.2013 Views

n. 3 settembre 2010 - Incomunione.It

n. 3 settembre 2010 - Incomunione.It

n. 3 settembre 2010 - Incomunione.It

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Casa Famiglia “Mons. Vincenzo Frezza”<br />

La risposta al “dopo di noi”<br />

Il fondo Otto per Mille e la solidarietà civile alla base dell’attuazione dell’opera<br />

osa sarà di nostro figlio dopo di noi?”. Una domanda<br />

“C che tutti i genitori normalmente si pongono. Se però<br />

questo figlio è disabile, un genitore ha la piena consapevolezza<br />

che dovrà prendersi cura di lui per tutta la vita. In questo caso,<br />

quando si volge il pensiero al “dopo di noi”, l’impegno da parte<br />

dei genitori a costruire opportunità di integrazione e di crescita<br />

per il proprio figlio si trasforma in angoscia. La famiglia è,<br />

di fatto, la più importante forma di supporto sociale e affettivo<br />

che sostiene la persona disabile. Quando i genitori non ci sono<br />

più, la fragile esistenza di queste persone resta alla mercé di<br />

un’ignota sorte. Finiti i titoli di coda, cosa c’è dopo?<br />

L’Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie e Nazareth si è resa<br />

protagonista di un atto di carità e di giustizia. Un piano nazionale<br />

dell’Unitalsi, l’intervento dell’Arcidiocesi, il fattivo sostegno della<br />

parrocchia San Benedetto di Barletta e del suo parroco mons.<br />

Angelo Di Pasquale, l’opera vigorosa della sottosezione locale<br />

dell’Unitalsi e del suo presidente Cosimo Cilli, l’impegno della<br />

Fondazione Lamacchia Onlus hanno tradotto un bisogno sociale<br />

in servizio concreto alla comunità civile. Queste realtà hanno saputo<br />

ascoltare e condividere il dramma di molte persone. Con il<br />

contributo dell’Otto per Mille la Chiesa locale non ha solo realizzato<br />

un progetto, ma ha anche risposto tangibilmente alla richiesta<br />

di aiuto di numerose persone disabili e delle loro famiglie.<br />

“Mai più soli…dopo di noi”. È lo slogan della Casa Famiglia<br />

“Mons. Vincenzo Frezza” realizzata a Barletta appunto per<br />

andare incontro ai disabili rimasti soli. La costruzione, secondo<br />

il regolamento regionale pugliese 4/2007 art. 57, si configura<br />

come Comunità socio-riabilitativa per disabili, idonea a garantire<br />

il “dopo di noi”, così come previsto dalla legge 328 del 2000<br />

che appunto promuove la realizzazione di un sistema integrato<br />

di interventi e servizi sociali a favore dei più disagiati.<br />

Tutto ha avuto inizio nell’Agosto del 2000, quando in una<br />

piccola camera di una palazzina di proprietà della parrocchia<br />

San Benedetto è stato accolto un disabile affetto da sclerosi<br />

multipla. Preso atto del bisogno di accogliere altre persone, don<br />

Angelo Di Pasquale, allora parroco della chiesa di San Benedetto,<br />

ha messo a disposizione più stanze. Dal 2003 la struttura è<br />

supportata dai volontari del Servizio Civile Nazionale Unitalsi<br />

il cui sostegno ha permesso intanto di allargare l’ospitalità ad altri<br />

disabili. L’esigenza di adeguare la struttura di accoglienza ai<br />

più recenti criteri normativi ha comportato la scelta di abbattere<br />

il vecchio edificio per realizzare una costruzione più idonea e<br />

agevole. Grazie alla sinergia di diverse forze è quindi sorta sullo<br />

stesso suolo, adiacente alla chiesa parrocchiale San Benedetto,<br />

la nuova struttura di accoglienza.<br />

Dal progetto alla realtà: il 2 maggio 2008<br />

l’Arcivescovo Mons. Giovan Battista Pichierri<br />

presiede all’inaugurazione della Casa<br />

Famiglia dedicata a Mons. Vincenzo Frezza,<br />

sacerdote fondatore dell’Unitalsi di Barletta<br />

deceduto nel 2006.<br />

L’opera ha comportato una spesa complessiva<br />

pari a 600.000 euro. L’Arcidiocesi<br />

ha coofinanziato il progetto attraverso il fondo<br />

dell’Otto per Mille destinato agli interventi caritativi,<br />

con il consistente contributo di 100.000<br />

euro. Molto è stato fatto grazie anche alla generosità<br />

di benefattori che ancora sostengono<br />

l’opera.<br />

Attualmente, la Casa Famiglia “Mons.<br />

Vincenzo Frezza” costituisce un esempio su<br />

scala nazionale: finora l’Unitalsi ha infatti realizzato<br />

in <strong>It</strong>alia tre case famiglia ubicate nei<br />

comuni di Pisa, Rieti e infine Barletta.<br />

La struttura garantisce una vita dignitosa<br />

e confortevole ai suoi abitanti. Sorta su una<br />

(Fotorudy)<br />

FRAGILITÀ<br />

3<br />

SETTEMBRE <strong>2010</strong> 3

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!