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del messaggio evangelico, ci metta<br />
in contatto con il Signore”, evidenzia<br />
don Giuseppe Lobascio, docente di<br />
Storia della Chiesa presso l’Istituto<br />
di Scienze Religiose di Trani.<br />
Ma anche coloro che si allontanano<br />
dalla Parola del Signore,<br />
compiendo gesti atroci, non possono<br />
essere emarginati, dimenticati,<br />
calpestati.<br />
Sono le cosiddette “briciole”,<br />
come li definisce il Magistrato del<br />
Tribunale di Sorveglianza di Bari,<br />
dott. Giuseppe Mastropasqua.<br />
“Sono coloro, la cui dignità umana<br />
va comunque salvaguardata,<br />
affinché si punisca l’errore e non<br />
l’errante”.<br />
Ed ecco come i detenuti e tutti<br />
coloro che si identificano nella figura<br />
di Caino, sostenuti dalla parola del<br />
Signore, da briciole potranno divenire<br />
“pane” del Signore.<br />
Il convegno si conclude con<br />
l’intervento del padre fondatore di<br />
Vivere In, don Nicola Giordano, il<br />
quale ricorda l’enorme spessore<br />
degli argomenti trattati e l’importante<br />
compito al quale ognuno di noi è<br />
chiamato, per diffondere la Parola<br />
del Signore e risolvere le urgenze<br />
che attanagliano i nostri tempi bui.<br />
Durante il convegno, non sono<br />
mancati i momenti di spiritualità e di<br />
raccoglimento (la toccante Veglia di<br />
Pentecoste presso la Cattedrale<br />
di Trani e la celebrazione<br />
Eucaristica della<br />
domenica di Pentecoste)<br />
e i due momenti culturali,<br />
quali la rappresentazione<br />
teatrale “L’incendio nella<br />
sala” con la regia di Rosangela<br />
Di Zanni e il momento<br />
musicale con i testi<br />
recitati accompagnati dalla<br />
musica del M° Gennaro<br />
Sibilano.<br />
Il convegno ha registrato<br />
una notevole affluenza<br />
di fedeli e i componenti<br />
del movimento “Vivere In”<br />
sono già “al lavoro” per nuove e rinfrancanti<br />
iniziative spirituali, le quali,<br />
certamente, non deluderanno coloro<br />
che vogliono vivere costantemente<br />
nella Parola del Signore.<br />
Alessandro Colangelo<br />
FRAGILITÀ<br />
Una colonia estiva<br />
per bambini<br />
L’iniziativa, promossa dall’Unitalsi di Barletta e che<br />
ha coinvolto 80 piccoli, è raccontata da Cosimo Cilli,<br />
presidente della locale sezione barlettana<br />
erché realizzare una colonia estiva?<br />
P L’idea della colonia estiva “Estate all’arrembaggio <strong>2010</strong>” nasce per dare continuità a un’attività<br />
che dura da sei anni: il “Progetto Gioca Scuola” che consiste nell’accompagnamento, durante l’intero<br />
anno scolastico, di bambini disagiati e disabili, nelle attività di recupero scolastico, ludico ricreative.<br />
Questo progetto, voluto e sostenuto dall’Unitalsi, raccoglie il bisogno di famiglie che vivono in situazioni<br />
di estremo disagio e che non riescono a dare ai propri figli il necessario sostegno sia educativo che<br />
formativo. Durante il periodo estivo, non potevano lasciare i loro bimbi soli per strada. Per questo<br />
motivo, grazie ai volontari e ai ragazzi del servizio civile nazionale Unitalsi, abbiamo potuto realizzare<br />
la colonia estiva, un’ esplosione di gioia per 80 bambini che, divisi in 4 gruppi da 20 e seguiti da 10<br />
volontari per turno, tutti i giorni dal lunedì al venerdì, dalle 8.00 alle 12.30, da giugno a <strong>settembre</strong>,<br />
hanno svolto una serie di attività volte all’integrazione, alla socializzazione, al recupero scolastico, il<br />
tutto colorato da giochi, musica e acqua!!! Il giardino della sede dell’Unitalsi di Barletta in via Mura del<br />
Carmine è diventato un parco giochi, la casa dei nostri bimbi “speciali”, è diventata luogo di accoglienza<br />
di nuovi amichetti e insieme, senza differenze e senza diffidenza della diversità, hanno condiviso<br />
un’esperienza di gioia e di crescita.<br />
Come si svolgeva una giornata della colonia?<br />
La giornata cominciava alle ore 8.30 con l’accoglienza e il ballo di apertura. Durante la mattinata<br />
si eseguivano una serie di attività manipolative, laboratori teatrali e giochi di squadra. Alle ore 11.00 la<br />
merenda con frutta e dolci preparati dalle volontarie e per concludere bagno in piscina con giochi acquatici.<br />
Alla fine di ogni turno, che dura circa 15 giorni, i bambini hanno invitato i loro genitori a passare<br />
un pomeriggio insieme per mostrare<br />
loro uno spettacolo musicale e<br />
le diverse attività svolte. In tale<br />
occasione puntualmente si ripresentava<br />
una scena molto tenera:<br />
il pianto dei bimbi che abbracciano<br />
le volontarie chiedendo di tornare!<br />
Noi siamo certi che la colonia sia<br />
un’occasione per seminare e testimoniare<br />
la solidarietà.<br />
E per quanto riguarda le spese<br />
del progetto?<br />
Lo spirito che anima questa attività<br />
è lo stesso che contraddistingue<br />
ogni attività unitalsiana e cioè<br />
quello di donarsi gratuitamente a<br />
favore dei bambini e di chi vive nella<br />
sofferenza e con difficoltà. La nostra associazione si autofinanzia e si sostiene grazie alle diverse<br />
iniziative e alle offerte di benefattori. La colonia è stata offerta gratuitamente a tutte le famiglie ma il<br />
comune di Barletta ci ha promesso un rimborso spese per la merenda.<br />
La colonia è stata un’ulteriore segno concreto della vicinanza della “chiesa operativa” attenta ai bisogni<br />
dei piccoli e dei sofferenti. Ha voluto essere la testimonianza che con la solidarietà e l’attenzione<br />
all’altro si possono costruire importanti opere d’amore.<br />
Riccardo Losappio<br />
SETTEMBRE <strong>2010</strong> 7