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n. 3 settembre 2010 - Incomunione.It

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del messaggio evangelico, ci metta<br />

in contatto con il Signore”, evidenzia<br />

don Giuseppe Lobascio, docente di<br />

Storia della Chiesa presso l’Istituto<br />

di Scienze Religiose di Trani.<br />

Ma anche coloro che si allontanano<br />

dalla Parola del Signore,<br />

compiendo gesti atroci, non possono<br />

essere emarginati, dimenticati,<br />

calpestati.<br />

Sono le cosiddette “briciole”,<br />

come li definisce il Magistrato del<br />

Tribunale di Sorveglianza di Bari,<br />

dott. Giuseppe Mastropasqua.<br />

“Sono coloro, la cui dignità umana<br />

va comunque salvaguardata,<br />

affinché si punisca l’errore e non<br />

l’errante”.<br />

Ed ecco come i detenuti e tutti<br />

coloro che si identificano nella figura<br />

di Caino, sostenuti dalla parola del<br />

Signore, da briciole potranno divenire<br />

“pane” del Signore.<br />

Il convegno si conclude con<br />

l’intervento del padre fondatore di<br />

Vivere In, don Nicola Giordano, il<br />

quale ricorda l’enorme spessore<br />

degli argomenti trattati e l’importante<br />

compito al quale ognuno di noi è<br />

chiamato, per diffondere la Parola<br />

del Signore e risolvere le urgenze<br />

che attanagliano i nostri tempi bui.<br />

Durante il convegno, non sono<br />

mancati i momenti di spiritualità e di<br />

raccoglimento (la toccante Veglia di<br />

Pentecoste presso la Cattedrale<br />

di Trani e la celebrazione<br />

Eucaristica della<br />

domenica di Pentecoste)<br />

e i due momenti culturali,<br />

quali la rappresentazione<br />

teatrale “L’incendio nella<br />

sala” con la regia di Rosangela<br />

Di Zanni e il momento<br />

musicale con i testi<br />

recitati accompagnati dalla<br />

musica del M° Gennaro<br />

Sibilano.<br />

Il convegno ha registrato<br />

una notevole affluenza<br />

di fedeli e i componenti<br />

del movimento “Vivere In”<br />

sono già “al lavoro” per nuove e rinfrancanti<br />

iniziative spirituali, le quali,<br />

certamente, non deluderanno coloro<br />

che vogliono vivere costantemente<br />

nella Parola del Signore.<br />

Alessandro Colangelo<br />

FRAGILITÀ<br />

Una colonia estiva<br />

per bambini<br />

L’iniziativa, promossa dall’Unitalsi di Barletta e che<br />

ha coinvolto 80 piccoli, è raccontata da Cosimo Cilli,<br />

presidente della locale sezione barlettana<br />

erché realizzare una colonia estiva?<br />

P L’idea della colonia estiva “Estate all’arrembaggio <strong>2010</strong>” nasce per dare continuità a un’attività<br />

che dura da sei anni: il “Progetto Gioca Scuola” che consiste nell’accompagnamento, durante l’intero<br />

anno scolastico, di bambini disagiati e disabili, nelle attività di recupero scolastico, ludico ricreative.<br />

Questo progetto, voluto e sostenuto dall’Unitalsi, raccoglie il bisogno di famiglie che vivono in situazioni<br />

di estremo disagio e che non riescono a dare ai propri figli il necessario sostegno sia educativo che<br />

formativo. Durante il periodo estivo, non potevano lasciare i loro bimbi soli per strada. Per questo<br />

motivo, grazie ai volontari e ai ragazzi del servizio civile nazionale Unitalsi, abbiamo potuto realizzare<br />

la colonia estiva, un’ esplosione di gioia per 80 bambini che, divisi in 4 gruppi da 20 e seguiti da 10<br />

volontari per turno, tutti i giorni dal lunedì al venerdì, dalle 8.00 alle 12.30, da giugno a <strong>settembre</strong>,<br />

hanno svolto una serie di attività volte all’integrazione, alla socializzazione, al recupero scolastico, il<br />

tutto colorato da giochi, musica e acqua!!! Il giardino della sede dell’Unitalsi di Barletta in via Mura del<br />

Carmine è diventato un parco giochi, la casa dei nostri bimbi “speciali”, è diventata luogo di accoglienza<br />

di nuovi amichetti e insieme, senza differenze e senza diffidenza della diversità, hanno condiviso<br />

un’esperienza di gioia e di crescita.<br />

Come si svolgeva una giornata della colonia?<br />

La giornata cominciava alle ore 8.30 con l’accoglienza e il ballo di apertura. Durante la mattinata<br />

si eseguivano una serie di attività manipolative, laboratori teatrali e giochi di squadra. Alle ore 11.00 la<br />

merenda con frutta e dolci preparati dalle volontarie e per concludere bagno in piscina con giochi acquatici.<br />

Alla fine di ogni turno, che dura circa 15 giorni, i bambini hanno invitato i loro genitori a passare<br />

un pomeriggio insieme per mostrare<br />

loro uno spettacolo musicale e<br />

le diverse attività svolte. In tale<br />

occasione puntualmente si ripresentava<br />

una scena molto tenera:<br />

il pianto dei bimbi che abbracciano<br />

le volontarie chiedendo di tornare!<br />

Noi siamo certi che la colonia sia<br />

un’occasione per seminare e testimoniare<br />

la solidarietà.<br />

E per quanto riguarda le spese<br />

del progetto?<br />

Lo spirito che anima questa attività<br />

è lo stesso che contraddistingue<br />

ogni attività unitalsiana e cioè<br />

quello di donarsi gratuitamente a<br />

favore dei bambini e di chi vive nella<br />

sofferenza e con difficoltà. La nostra associazione si autofinanzia e si sostiene grazie alle diverse<br />

iniziative e alle offerte di benefattori. La colonia è stata offerta gratuitamente a tutte le famiglie ma il<br />

comune di Barletta ci ha promesso un rimborso spese per la merenda.<br />

La colonia è stata un’ulteriore segno concreto della vicinanza della “chiesa operativa” attenta ai bisogni<br />

dei piccoli e dei sofferenti. Ha voluto essere la testimonianza che con la solidarietà e l’attenzione<br />

all’altro si possono costruire importanti opere d’amore.<br />

Riccardo Losappio<br />

SETTEMBRE <strong>2010</strong> 7

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