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a cura di Anselmo Palini<br />
TesTimoni dellA coscienzA<br />
da socrate ai nostri giorni<br />
Prefazione di Franco cardini<br />
editrice Ave, Roma 2005 (seconda ristampa 2009)<br />
pp. 304 - e 13,00<br />
i<br />
personaggi di cui si parla nel libro di Anselmo<br />
Palini “Testimoni della coscienza. da socrate<br />
ai nostri giorni” con prefazione di Franco cardini, sono<br />
socrate e Antigone, massimiliano di Tebessa, un giovane<br />
cristiano del iii secolo che si rifiutò di entrare<br />
nell’esercito romano, e Tommaso moro, Pavel Florenskij<br />
e Franz Jägerstätter, un contadino austriaco che pagò<br />
con la vita il suo rifiuto di vestire la divisa nazista, gli<br />
studenti della Rosa Bianca e il loro professore Kurt<br />
Huber.<br />
si tratta di figure esemplari che, in circostanze<br />
spesso drammatiche, hanno saputo dire no alle pretese<br />
del potere, anteponendo le ragioni della coscienza perfino<br />
a quelle della sopravvivenza.<br />
ciò che unisce tutti i personaggi qui presentati è<br />
proprio la fedeltà a dei principi morali assoluti, non negoziabili,<br />
che in un certo momento storico sono stati<br />
ritenuti superiori alle leggi dello stato.<br />
Questo libro ci parla dunque, come ha scritto nella<br />
prefazione il prof. Franco cardini, “dell’esemplarità<br />
delle scelte di chi persegue una coerenza assoluta<br />
rispetto a se stesso: di chi non si arresta a quel<br />
‘necessario e sufficiente’ che ordinariamente ci viene<br />
richiesto e sul quale fondiamo di solito la nostra etica<br />
comportamentale di persone oneste e, quando si è credenti,<br />
di bravi cristiani”.<br />
Tutti i personaggi di cui tratta Anselmo Palini in<br />
questo suo libro hanno pagato con la vita le proprie<br />
scelte e la fedeltà a delle “leggi eterne e immutabili”,<br />
quelle che per noi oggi risiedono in quel luogo sacro che<br />
è la coscienza individuale.<br />
il presente testo intende essere preciso e rigoroso,<br />
ma non specialistico, ossia non per i soli addetti ai lavori.<br />
Ha dunque un carattere divulgativo, in quanto l’obiettivo<br />
è quello di permettere a tutti gli interessati di avvicinarsi<br />
alle tematiche e ai personaggi qui presentati.<br />
le numerose note che vengono riportate hanno proprio<br />
questo scopo: fare in modo che le ricostruzioni biografiche,<br />
la contestualizzazione storica e i brani antologici<br />
possano essere comprensibili ed accessibili a tutti.<br />
Per questo suo libro Anselmo Palini ha ricevuto, dalle<br />
mani del prof. lorenzo ornaghi, rettore dell’università<br />
cattolica, e del prof. Franco casavola, già presidente<br />
della corte costituzionale, il premio “capri san michele<br />
2006” per la sezione riguardante i libri particolarmente<br />
indicati per i giovani.<br />
Tra le numerose recensioni di questo testo, si ricorda<br />
quella pubblicata su “l’osservatore Romano” del<br />
14 aprile 2007.<br />
Giuseppe savagnone - Alfio Briguglia<br />
il coRAGGio di educARe<br />
cosTRuiRe il diAloGo educATivo<br />
con le nuove GeneRAzioni<br />
elledici, pp. 112 - e 7,00<br />
RECENSIONI<br />
l coraggio di educa-<br />
i re. costruire il dialogo<br />
educativo con le nuove<br />
generazioni, ed. elledici,<br />
2009, pp. 112.<br />
in questo libro, Giuseppe<br />
savagnone e Alfio<br />
Briguglia hanno voluto<br />
affrontare la questione<br />
“emergenza educativa” in<br />
una prospettiva non di sola<br />
denuncia ma di proposta di<br />
alcuni indirizzi utili ad affrontare<br />
la crisi educativa<br />
in atto. il libro si rivolge a<br />
tutti coloro che sono investiti<br />
del compito di educare.<br />
in un clima di sfiducia, sembra oggi diffondersi<br />
l’idea che sia difficile o quasi impossibile educare le<br />
giovani generazioni. Gli autori allora si domandano:<br />
«ma il problema sono veramente i giovani?». Forse il<br />
vero problema siamo noi adulti. i giovani sono, infatti,<br />
in buona misura lo specchio del clima in cui crescono.<br />
in fondo il loro smarrimento è un prolungamento del<br />
nostro. urge comunicare orientamenti chiari, anche se<br />
lo stesso mondo degli adulti sembra averli smarriti. la<br />
prima emergenza è dunque quella di “educare gli educatori”.<br />
Atteggiamento diffuso è la critica serrata ai<br />
nostri tempi. il quadro negativo del presente, con le<br />
sue gravi ombre, non può giustificare la rinuncia all’impegno<br />
educativo. Per reagire: «non serve la censura».<br />
occorre in primo luogo uno sforzo personale da parte<br />
di chi educa. «l’impegno educativo sarà inutile se essi<br />
(gli educatori) si illuderanno di educare a cose che non<br />
vivono in prima persona [...]».<br />
Atteggiamento fondamentale da assumere è riconciliarsi<br />
con il presente, ovvero comprendere e valorizzare<br />
l’attuale, accettando di rimettersi in discussione<br />
senza per questo abdicare alle proprie convinzioni.<br />
occorre fare per questo un doppio discernimento. in<br />
primo luogo saper andare oltre «accedendo ad una valutazione<br />
più seria e oggettiva capace di individuare gli<br />
elementi positivi e di novità e valorizzarli. l’educatore<br />
deve lasciarsi educare a sua volta dalle situazioni,<br />
deve saper imparare […]». in secondo luogo occorre<br />
far discernimento tra le nostre convinzioni. occorre<br />
saper individuare quei valori che sono effettivamente<br />
irrinunciabili.<br />
Per sapersi meglio orientare in questa fase d’ombra,<br />
è indispensabile saper riconoscere la natura profonda<br />
della persona. la riflessione del libro si articola per<br />
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