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n. 3 settembre 2010 - Incomunione.It

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a cura di Anselmo Palini<br />

TesTimoni dellA coscienzA<br />

da socrate ai nostri giorni<br />

Prefazione di Franco cardini<br />

editrice Ave, Roma 2005 (seconda ristampa 2009)<br />

pp. 304 - e 13,00<br />

i<br />

personaggi di cui si parla nel libro di Anselmo<br />

Palini “Testimoni della coscienza. da socrate<br />

ai nostri giorni” con prefazione di Franco cardini, sono<br />

socrate e Antigone, massimiliano di Tebessa, un giovane<br />

cristiano del iii secolo che si rifiutò di entrare<br />

nell’esercito romano, e Tommaso moro, Pavel Florenskij<br />

e Franz Jägerstätter, un contadino austriaco che pagò<br />

con la vita il suo rifiuto di vestire la divisa nazista, gli<br />

studenti della Rosa Bianca e il loro professore Kurt<br />

Huber.<br />

si tratta di figure esemplari che, in circostanze<br />

spesso drammatiche, hanno saputo dire no alle pretese<br />

del potere, anteponendo le ragioni della coscienza perfino<br />

a quelle della sopravvivenza.<br />

ciò che unisce tutti i personaggi qui presentati è<br />

proprio la fedeltà a dei principi morali assoluti, non negoziabili,<br />

che in un certo momento storico sono stati<br />

ritenuti superiori alle leggi dello stato.<br />

Questo libro ci parla dunque, come ha scritto nella<br />

prefazione il prof. Franco cardini, “dell’esemplarità<br />

delle scelte di chi persegue una coerenza assoluta<br />

rispetto a se stesso: di chi non si arresta a quel<br />

‘necessario e sufficiente’ che ordinariamente ci viene<br />

richiesto e sul quale fondiamo di solito la nostra etica<br />

comportamentale di persone oneste e, quando si è credenti,<br />

di bravi cristiani”.<br />

Tutti i personaggi di cui tratta Anselmo Palini in<br />

questo suo libro hanno pagato con la vita le proprie<br />

scelte e la fedeltà a delle “leggi eterne e immutabili”,<br />

quelle che per noi oggi risiedono in quel luogo sacro che<br />

è la coscienza individuale.<br />

il presente testo intende essere preciso e rigoroso,<br />

ma non specialistico, ossia non per i soli addetti ai lavori.<br />

Ha dunque un carattere divulgativo, in quanto l’obiettivo<br />

è quello di permettere a tutti gli interessati di avvicinarsi<br />

alle tematiche e ai personaggi qui presentati.<br />

le numerose note che vengono riportate hanno proprio<br />

questo scopo: fare in modo che le ricostruzioni biografiche,<br />

la contestualizzazione storica e i brani antologici<br />

possano essere comprensibili ed accessibili a tutti.<br />

Per questo suo libro Anselmo Palini ha ricevuto, dalle<br />

mani del prof. lorenzo ornaghi, rettore dell’università<br />

cattolica, e del prof. Franco casavola, già presidente<br />

della corte costituzionale, il premio “capri san michele<br />

2006” per la sezione riguardante i libri particolarmente<br />

indicati per i giovani.<br />

Tra le numerose recensioni di questo testo, si ricorda<br />

quella pubblicata su “l’osservatore Romano” del<br />

14 aprile 2007.<br />

Giuseppe savagnone - Alfio Briguglia<br />

il coRAGGio di educARe<br />

cosTRuiRe il diAloGo educATivo<br />

con le nuove GeneRAzioni<br />

elledici, pp. 112 - e 7,00<br />

RECENSIONI<br />

l coraggio di educa-<br />

i re. costruire il dialogo<br />

educativo con le nuove<br />

generazioni, ed. elledici,<br />

2009, pp. 112.<br />

in questo libro, Giuseppe<br />

savagnone e Alfio<br />

Briguglia hanno voluto<br />

affrontare la questione<br />

“emergenza educativa” in<br />

una prospettiva non di sola<br />

denuncia ma di proposta di<br />

alcuni indirizzi utili ad affrontare<br />

la crisi educativa<br />

in atto. il libro si rivolge a<br />

tutti coloro che sono investiti<br />

del compito di educare.<br />

in un clima di sfiducia, sembra oggi diffondersi<br />

l’idea che sia difficile o quasi impossibile educare le<br />

giovani generazioni. Gli autori allora si domandano:<br />

«ma il problema sono veramente i giovani?». Forse il<br />

vero problema siamo noi adulti. i giovani sono, infatti,<br />

in buona misura lo specchio del clima in cui crescono.<br />

in fondo il loro smarrimento è un prolungamento del<br />

nostro. urge comunicare orientamenti chiari, anche se<br />

lo stesso mondo degli adulti sembra averli smarriti. la<br />

prima emergenza è dunque quella di “educare gli educatori”.<br />

Atteggiamento diffuso è la critica serrata ai<br />

nostri tempi. il quadro negativo del presente, con le<br />

sue gravi ombre, non può giustificare la rinuncia all’impegno<br />

educativo. Per reagire: «non serve la censura».<br />

occorre in primo luogo uno sforzo personale da parte<br />

di chi educa. «l’impegno educativo sarà inutile se essi<br />

(gli educatori) si illuderanno di educare a cose che non<br />

vivono in prima persona [...]».<br />

Atteggiamento fondamentale da assumere è riconciliarsi<br />

con il presente, ovvero comprendere e valorizzare<br />

l’attuale, accettando di rimettersi in discussione<br />

senza per questo abdicare alle proprie convinzioni.<br />

occorre fare per questo un doppio discernimento. in<br />

primo luogo saper andare oltre «accedendo ad una valutazione<br />

più seria e oggettiva capace di individuare gli<br />

elementi positivi e di novità e valorizzarli. l’educatore<br />

deve lasciarsi educare a sua volta dalle situazioni,<br />

deve saper imparare […]». in secondo luogo occorre<br />

far discernimento tra le nostre convinzioni. occorre<br />

saper individuare quei valori che sono effettivamente<br />

irrinunciabili.<br />

Per sapersi meglio orientare in questa fase d’ombra,<br />

è indispensabile saper riconoscere la natura profonda<br />

della persona. la riflessione del libro si articola per<br />

SETTEMBRE <strong>2010</strong> 53

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