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n. 3 settembre 2010 - Incomunione.It

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litico: sembrerebbe dunque<br />

radicata anche nei laici più<br />

sensibili la convinzione che<br />

la formazione della fede possa<br />

prescindere da problematiche<br />

socio-politiche.<br />

Nella seconda parte della<br />

sua relazione, la Pacucci riflette<br />

sulla qualità delle comunità<br />

ecclesiali e sulla loro capacità<br />

di stimolare la formazione e la<br />

partecipazione di laici responsabili.<br />

Dai dati ricavati dal questionario<br />

emergono valutazioni<br />

sostanzialmente positive da<br />

parte degli intervistati circa le proposte<br />

formative delle parrocchie e l’operato<br />

del consiglio pastorale laddove è presente.<br />

Tuttavia, non mancano voci critiche<br />

circa il protagonismo di alcuni laici o di<br />

alcuni esponenti del clero all’interno delle<br />

parrocchie, i rapporti non sempre di collaborazione<br />

fra i gruppi e le aggregazioni<br />

laicali presenti, nonché la presenza di<br />

forme di campanilismo fra le varie realtà<br />

ecclesiali della diocesi, la difficoltà di<br />

sentirsi coinvolti e valorizzati.<br />

La discontinuità fra pubblico e privato<br />

è, però, il dato più rilevante nella reli-<br />

giosità pugliese.<br />

Infatti, sono molti fra gli intervistati<br />

a ritenere che i laici impegnati in ambito<br />

socio-politico nella propria città non<br />

siano onesti e coerenti e non sappiano<br />

testimoniare i valori cristiani; è chiaro,<br />

perciò, che si va affermando in questo<br />

particolare momento storico nelle nostre<br />

realtà la tendenza a separare l’essere credente<br />

dall’essere cittadino in un’ottica<br />

di privatizzazione della fede, segno della<br />

persistenza di un modo di pensare ed<br />

agire tipico del Sud.<br />

Note a margine del Convegno diocesano<br />

sulla ‘Cittadinanza’: criticità e proposte<br />

l Convegno diocesano sulla<br />

I Cittadinanza, che si è tenuto a<br />

Corato giovedì 17 e venerdì 18 giugno<br />

u.s., è stato oggetto di approfondita<br />

verifica in due appositi e distinti<br />

incontri tenuti rispettivamente: il 13<br />

luglio dal Comitato diocesano per<br />

le attività di preparazione al Convegno<br />

Regionale sul laicato; in data 8<br />

luglio dalla Consulta diocesana del<br />

laicato e dalla Commissione diocesana<br />

laicato.<br />

In entrambi gli incontri sono<br />

state positivamente valutate le tematiche<br />

prescelte, le relazioni della<br />

d.ssa Marianna Pacucci e del prof.<br />

Giuseppe Savagnone (già da tempo<br />

pubblicate integralmente sul sito<br />

dell’Arcidiocesi), le riflessioni pro-<br />

dotte dai laboratori di gruppo, l’organizzazione<br />

complessiva del Convegno<br />

e la proposta di tenere esercizi<br />

spirituali per il laicato diocesano.<br />

Tuttavia, sono stati evidenziati anche<br />

quattro nodi critici sui quali è necessario<br />

soffermarsi in questa sede, al<br />

fine di cercare di riempire quella parte<br />

tuttora ancora ‘vuota’ del bicchiere.<br />

In primo luogo si è constatato che<br />

i partecipanti ai Convegni diocesani<br />

sono pressoché sempre gli stessi;<br />

infatti, si registrano poche presenze<br />

‘nuove’ e comunque in generale si<br />

fa fatica a coinvolgere persone e ambienti<br />

diversi da quelli che solitamente<br />

affluiscono al consueto appuntamento<br />

annuale.<br />

Eppure, il tema della ‘Cittadinan-<br />

sPECIALE CONVEGNO DIOCESANO<br />

È diffusa la convinzione<br />

che un impegno diretto<br />

della Chiesa nella realtà<br />

ambientale possa inquinare<br />

la sua missione, che<br />

la comunità ecclesiale non<br />

possa contribuire direttamente<br />

alla soluzione dei<br />

problemi sociali e politici<br />

del proprio territorio senza<br />

limitare la libertà spirituale<br />

dei credenti. eppure<br />

questo deficit nella lettura<br />

della realtà è stato in alcuni<br />

casi intercettato dalle<br />

parrocchie (una su quattro)<br />

attraverso iniziative volte a favorire<br />

nel laicato una presa di coscienza o<br />

comunque a sensibilizzare i fedeli sulle<br />

problematiche della città o del quartiere.<br />

In conclusione le informazioni ricavate<br />

da questi dati, pur non essendo certo<br />

esaustive, possono rappresentare un punto<br />

di partenza per sviluppare il dialogo<br />

fra comunità ecclesiale e territorio, per<br />

ricostruire un’identità laicale più matura<br />

e costruire un senso rinnovato della cittadinanza.<br />

Maria Bisceglie<br />

Componente Commissione laicato<br />

za’ è troppo ghiotto e ‘intrigante’, per<br />

poter coinvolgere anche quelle persone<br />

scarsamente interessate alle ‘cose<br />

di chiesa’ e farle sedere al tavolo di<br />

una comune riflessione su come progettare<br />

e costruire nella solidarietà la<br />

città dell’uomo a misura d’uomo.<br />

In secondo luogo si è dato atto che<br />

uno scarsissimo numero di sacerdoti<br />

diocesano ha partecipato ai lavori e<br />

che addirittura in qualche caso si è<br />

convocato il consiglio pastorale proprio<br />

durante i giorni di Convegno;<br />

inoltre, si è rilevato che qualche aggregazione<br />

laicale ha deciso di svolgere<br />

attività associativa in coincidenza proprio<br />

con l’appuntamento diocesano e<br />

che i laici di diverse parrocchie non<br />

erano a conoscenza del Convegno.<br />

SETTEMBRE <strong>2010</strong> 25

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