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Lungo il percorso<br />
siamo stati<br />
a c c o m p a g n a t i<br />
dalle suggestioni<br />
di dolcissime<br />
musiche corali<br />
prepolifoniche e<br />
gregoriane, mentre<br />
dalle pareti<br />
spiccavano riproduzioni<br />
di opere<br />
rappresentanti la<br />
vicenda storica di Chiesa del Santo Volto di Manoppello (Abruzzo)<br />
Gesù, dalla nascita<br />
fino alla passione.<br />
Prima di entrare nel Duomo abbiamo sostato nel padiglione<br />
della Prelettura davanti ad un percorso con immagini e spiegazioni<br />
che preparano alla visione del Telo.<br />
L’emozione cresceva.<br />
ed eccoci varcare la soglia della Cattedrale: nella penombra<br />
del Suo interno una folla oceanica si dirige lentamente verso<br />
l’Altare Maggiore dove, al cospetto della Sindone, si può sostare<br />
una manciata di secondi, questo è il tempo accordato ai visitatori,<br />
che, però, diventa interminabile perché di fronte a questa<br />
Presenza, viene meno la dimensione spazio-temporale.<br />
In questi interminabili secondi si torna indietro di duemila<br />
anni, è un richiamo forte a Gerusalemme, davanti al Sepolcro<br />
vuoto “…ed entrò nel Sepolcro e vide le bende per terra e il<br />
Sudario che gli era stato posto sul capo non per terra con le<br />
bende ma piegato in un luogo a parte ... …… allora entrò anche<br />
l’altro Discepolo che era giunto per primo al Sepolcro, e vide e<br />
credette..” (Giovanni 20,6-9).<br />
Una voce femminile declama discreta la preghiera al Crocifisso<br />
formulata per l’evento dal Cardinale Poletto.<br />
Tutto intorno è silenzio e adorazione.<br />
Ognuno di noi si accosta al Mistero in maniera personale,<br />
diretta.<br />
Non ci sono più intermediari, non servono più.<br />
Il nostro cuore L’ha riconosciuto.<br />
Col beneplacito dell’arcivescovo e dell’assistente mons. De Toma,<br />
al fine di mantenere vivo in diocesi l’interesse per la Sacra Sindone<br />
e la diffusione del suo messaggio, che è la conoscenza e<br />
l’amore a Cristo, sono programmate giornate nella chiesa di San<br />
Domenico in Trani, dove sono in ostensione permanente le copie<br />
fotografiche autentiche della Sindone:<br />
- 27 novembre (viglia di Avvento) S. Messa presieduta da mons.<br />
Pichierri per chi ha partecipato al pellegrinaggio a Torino, con<br />
invito esteso ai devoti e simpatizzanti.<br />
- 11 dicembre: concerto della Orchestra provinciale di Bari ‘in<br />
onore della Sindone’.<br />
- Particolari celebrazioni in Quaresima.<br />
- 4 maggio (giorno successivo alla festa della Croce di Colonna),<br />
celebrazione della festa liturgica della Sindone, come fissata<br />
dal Papa Giulio II fin dal 1506.<br />
- Inoltre conferenze con proiezioni nell’ora di religione nelle scuole<br />
superiori.<br />
(per informazioni, dimonaco.g@libero.it - tel: 333.3351010)<br />
Per tutti noi credenti<br />
è l’immagine<br />
del nostro Dio, morto<br />
e risorto, messaggio<br />
di speranza.<br />
Benedetto XVI<br />
parlando della Sindone<br />
durante un suo<br />
intervento al meeting<br />
di Rimini del<br />
2002 (quando era<br />
ancora il Cardinale<br />
Ratzinger) ebbe<br />
ad esprimere così il<br />
suo pensiero: “Colui che<br />
è la Bellezza stessa si è<br />
lasciato colpire in volto<br />
e coronare di spine. La<br />
Sacra Sindone di Torino<br />
può farci immaginare<br />
tutto questo in maniera<br />
toccante. Ma proprio in<br />
questo volto così sfigurato<br />
appare l’autentica,<br />
estrema bellezza: la<br />
bellezza dell’amore che<br />
arriva “sino alla fine” e<br />
che, appunto in questo<br />
si rivela più forte della<br />
menzogna e della violenza.”.<br />
Nella suggestiva<br />
cornice della Reggia di<br />
Venaria, alle porte di Torino,<br />
si è concluso il nostro<br />
pellegrinaggio.<br />
“Gesù. Il Corpo. Il<br />
Volto nell’Arte”: questo<br />
il titolo della mostra<br />
ospitata nelle scuderie<br />
Iuvarriane, dove abbiamo<br />
potuto ammirare i<br />
circa 150 capolavori dei<br />
massimi maestri rinascimentali<br />
e non.<br />
VITA ECCLESIALE<br />
Nonostante tutto<br />
Debole<br />
è la parola<br />
al Tuo cospetto<br />
e ingiusta<br />
parla da Sola<br />
questa Immagine.<br />
E noi,<br />
attoniti<br />
davanti<br />
a tanto scempio.<br />
Senza respiro<br />
Senza pensieri.<br />
Smarriti.<br />
Tutta la disperazione<br />
del mondo<br />
è impressa<br />
in queste carni lacere.<br />
Oh, Immagine<br />
indifesa<br />
di un grande Amore:<br />
assegno in bianco<br />
che ci hai riscattati<br />
alle suggestioni del male<br />
strappandoci all’oscurità.<br />
Sgomenti.<br />
Non osiamo pensare<br />
come<br />
Tu abbia potuto<br />
ancora,<br />
prenderci per mano<br />
per conservarci<br />
nel tuo Amore.<br />
Nonostante<br />
tutto.<br />
Rosangela Borgia<br />
Una rassegna strettamente correlata all’Ostensione ed organizzata<br />
con l’intento di mostrare le varie raffigurazioni di Cristo<br />
nell’arte occidentale, dal paleocristiano al barocco, e sulla<br />
evidenza del legame tra le due identità, quella umana e quella<br />
divina, così come traspaiono dal Sacro Telo Sindonico.<br />
Sulla strada del ritorno, prima di rientrare nel rumore dei nostri<br />
quotidiani, è stata oltremodo gradita la sosta a Giulianova<br />
presso il Santuario della Madonna dello Splendore, dove abbiamo<br />
partecipato alla S. Messa.<br />
Una sosta che ha soddisfatto il desiderio diffuso di raccoglimento,<br />
di elaborazione delle emozioni provate durante questo<br />
pellegrinare verso il nostro interiore, dove ognuno di noi ha riposto<br />
i frutti dell’incontro con quel “segno” benedetto e con tutto<br />
ciò a cui esso ci rimanda: pensare alla Sindone porta a pensare<br />
al Cristo Gesù e al suo Mistero nel momento della Sua massima<br />
esperienza: la morte e la Sua Resurrezione.<br />
Rosangela Borgia<br />
SETTEMBRE <strong>2010</strong> 33