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SETTEMBRE <strong>2010</strong><br />
RECENSIONI<br />
questo sulla base delle quattro dimensioni<br />
fondamentali della persona:<br />
il suo “ essere”, il suo “ essere-da”,<br />
il suo “ essere-con”, il suo “ essereper”.<br />
Rispettivamente rappresentano<br />
la sua identità, il suo essere generato<br />
da qualcuno, il suo trovarsi in relazione<br />
con gli altri e il suo naturale<br />
tendere a dei fini che conferiscano<br />
un senso alla sua vita. la questione<br />
educativa coinvolge tutte e quattro<br />
le dimensioni. un intervento educativo<br />
che sia efficace non può non tener<br />
conto della natura della persona<br />
umana.<br />
All’interno di ognuno di questi<br />
ambiti, un posto centrale ha il concetto<br />
di “cura”, non intesa nel senso<br />
di terapia o nell’accezione pedagogica.<br />
Per “cura” si intende invece l’atteggiamento<br />
dell’“aver a cuore” che<br />
nasce dal riconoscimento del valore<br />
della cosa e dalla consapevolezza<br />
della sua fragilità. si parla quindi di<br />
cura di sé e del proprio io a scapito<br />
dell’ego, cura delle proprie origini e<br />
della tradizione, cura dell’altro e delle<br />
relazioni, cura della propria vita,<br />
del senso che le si vuol dare e dei<br />
propri progetti.<br />
Tra le questioni affrontate:<br />
l’io e l’egoismo, la riscoperta della<br />
propria identità come cura di sé, il<br />
rapporto con la famiglia e i vari volti<br />
dell’io. sono oggetto di riflessione<br />
anche il rapporto della persona con la<br />
cultura del suo tempo e la tradizione,<br />
il valore dell’autorità, il senso della<br />
narrazione nei vari ambiti della vita.<br />
interessanti gli spunti offerti dalla<br />
trattazione del tema sul rapporto con<br />
l’altro, sui modelli di relazione sociale<br />
e la distinzione tra coesistenza, coordinazione<br />
e cooperazione; ci si chiede<br />
anche cosa significhi conversare<br />
ed imparare ad aver cura dell’altro<br />
in famiglia, a scuola, nella comunità<br />
ecclesiale sapendo andare oltre le<br />
maschere. nell’ultima parte relativa<br />
all’essere-per si riflette sul senso<br />
che l’uomo dà alla propria vita oggi, sul<br />
nuovo politeismo e sul senso di relatività<br />
che contrasta quello di verità. ci<br />
si sofferma dunque su cosa significhi<br />
educare alla cura del senso e sull’importanza<br />
ad aprirsi all’“oltre”.<br />
la domanda: «È ancora possibile<br />
educare?» si risolve alla fine con una<br />
risposta che suona come un’invitante<br />
provocazione.<br />
Maria Terlizzi<br />
nicola Giordano<br />
Ti cHiAmeRò mAdRe.<br />
PensieRi su mARiA<br />
vivere in, Roma-monopoli <strong>2010</strong><br />
pp. 116 - e 4,00<br />
PROFILO DELL’OPERA<br />
Breve compendio di mariologia, come guida ad<br />
entrare nel segreto della impareggiabile donna<br />
del creato.<br />
Figlia dell’onnipotente signore, madre della divina sapienza fattasi carne,<br />
sposa dello spirito santo, amore sconfinato.<br />
Per l’umanità maria è modello e guida, maestra di vita contemplativa,<br />
vergine sacerdotale.<br />
AUTORE<br />
nicola Giordano. Ha insegnato lettere classiche nel Pontificio seminario<br />
Regionale Pio iX di molfetta e in licei statali, spiritualità e Patrologia<br />
presso il seminario Regionale di molfetta, la facoltà di Teologia<br />
ecumenico-patristica s. nicola di Bari e la facoltà teologica dell’italia<br />
meridionale, sezione s. Tommaso d’Aquino di napoli. Fondatore del movimento<br />
di spiritualità vivere in e dell’istituto secolare “Jesus victima”.<br />
direttore della casa editrice “viverein” e dell’omonimo bimestrale di<br />
spiritualità, cultura, Attualità, informazione.<br />
Fra le sue opere: stabilirsi nell’amore (1995), la famiglia icona della<br />
Trinità (1997), dire Padre (1-12) (1998-1999), verso il Padre (2001 3 ),<br />
Quel Gesù che mi ha sedotto (2002), Farsi eucaristia (2004 2 ), eucaristia:<br />
mito o mistero? (2005), dialogo con l’Amato (2006), il dio ignoto<br />
(2008), conoscere Paolo, incontrare cristo (2009), Alla scuola dell’evangelista<br />
luca (2009).<br />
michele urrasio<br />
“le RAdici del senTimenTo”<br />
Prefazione di Andrea Battistini<br />
nota critica di Giorgio Bàrberi squarotti<br />
Bastogi editrice italiana, Foggia, 2012<br />
è sempre un alone di mistero, un che di arcano nella poesia di<br />
c’ urrasio, tutta impiantata su un linguaggio metaforico, allusivo.<br />
Balenii, memorie, ricordi che si accendono a rivivere nell’anima e nel<br />
cuore; immagini ancora vibranti di vita pur dopo la morte, incantesimi,<br />
amarezze, scogli spinosi…<br />
Forte in lui la passione per il viaggio “stretto al fremere delle memorie”<br />
e così, “viandante senza meta”, riapproda nella sua “terra primitiva,<br />
a cercare sillabe di conforto”.<br />
Per quanto tesa a ritessere l’amaro del passato, la poesia di urrasio<br />
spesso si fa lieve, leggera come farfalla, espressa in soavi similitudini o<br />
metafore diafane come il vento. ecco, vento è una parola chiave, consueta<br />
nel vocabolario poetico urrasiano; ad essa ne seguono altre, in ordine<br />
di apparizione, come silenzio, solitudine, pietre, luce, rifugio, approdo…<br />
“il volo degli anni” viene inseguito dal poeta “lungo il pendio” di una<br />
“ripa scoscesa” ora che “il vento degli entusiasmi” è frenato dall’”incedere<br />
che scioglie lento / in ansia di infinito i fremiti / arditi, celati in fondo