cecchetti il socialismo magico - Slsi.It
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CAPITOLO IV - GIACOMO NOVENTA E ADRIANO OLIVETTI 91<br />
dalla presenza di personaggi come Martino, che rappresentano<br />
simbolicamente la cultura olivettiana, presentata<br />
come una alternativa alla cultura azionistica, ma ad essa<br />
geneticamente non estranea.<br />
Infatti nelle pagine dell’Orologio che ricordano l’infanzia<br />
torinese di Carlo Levi, nel personaggio della sigaraia<br />
Teresa, in quello della pietosa partigiana Maria, agisce,<br />
secondo Noventa, un sentimento non proustiano (e<br />
non gobettiano, non debenedettiano) del tempo. Levi,<br />
quando è in stato di grazia, sostiene Noventa, non tenta<br />
l’inut<strong>il</strong>e recupero del tempo perduto, ma avverte <strong>il</strong> tempo<br />
come un insieme indistinto di eventi scandito dal senso<br />
ciclico dell’apocalisse. L’essenza di questa concezione<br />
del tempo è la catastrofe, la consapevolezza che esistono<br />
grandi fasi di civ<strong>il</strong>tà che debbono dolorosamente<br />
chiudersi perché ne nascano altre di maggiore intensità<br />
spirituale. Questo senso del tempo è segnato, per Levi,<br />
soprattutto da un passaggio biografico. Quello dall’infanzia<br />
torinese, la Torino operaia e industriale moderna<br />
di Einaudi, Gramsci, Gobetti – che è sentita come <strong>il</strong> simbolo<br />
personale di una più grande Lucania – al tempo frazionato<br />
e prometeico della vita adulta e dei doveri civ<strong>il</strong>i.<br />
In realtà <strong>il</strong> vero tempo, <strong>il</strong> tempo dei vivi e dei ribelli,<br />
del mondo sotterraneo dell’<strong>It</strong>alia miserab<strong>il</strong>e e più autentica,<br />
è <strong>il</strong> tempo apocalittico di personaggi come Martino<br />
e come Teresa. Il tempo della sigaraia Teresa, «lanciato<br />
nel gran mondo, nel turbine delle forze oscure e meravigliose<br />
che avvolgono le cose e le muovono e le trascinano»,<br />
è legato all’esperienza della catastrofe come essenza<br />
reale e profonda delle cose. Nella miseria, nell’ab-