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24 <strong>Libertà</strong> - 25 Gennaio 2009<br />
<strong>il</strong> libro raccoglie articoli<br />
che l’autore ha pubblicato<br />
dal 1985 al 2005 sui<br />
tre quotidiani nazionali<br />
L’Osservatore Romano,<br />
avvenire e Corriere della<br />
sera. <strong>il</strong> titolo allude alle<br />
continue sollecitazioni in<br />
materia di bioetica dettate<br />
dai più noti fatti di cronaca,<br />
r<strong>il</strong>etti alla luce della<br />
storia che vede questa<br />
disciplina in continua<br />
crescita ed evoluzione.<br />
e. SGReCCia, La bioetica nel<br />
quotidiano, Ed. Vita e Pensiero,<br />
M<strong>il</strong>ano 2006, pp. 237.<br />
vita DiOCESana<br />
a proposito della vicenda di Maria Grazia Pavin<br />
uN DIrITTo o uN DovErE?<br />
Germano foddai<br />
La tragica vicenda già diffusa dai quotidiani<br />
locali e nazionali, apre una seria riflessione<br />
riguardo alla tutela del malato, alla sua cura e<br />
all’accompagnamento nella malattia, non solo<br />
nell’imminenza della morte, che talvolta diventa<br />
antagonista e compagna della vita.<br />
amare <strong>il</strong> dolore e la sofferenza resta uno<br />
degli aspetti più anticristiani di una distorta<br />
concezione di sacrificio. L’esempio dei martiri,<br />
invece, testimonia l’adesione totale ad un<br />
valore così caro da non intimorire <strong>il</strong> credente<br />
davanti all’esperienza della sofferenza, accolta,<br />
affrontata e vinta. non è insolito trovare nella<br />
quotidianità esempi di tanti che riescono a sacrificare<br />
la vita per amore di un loro caro: cosa<br />
non farà una madre per proteggere <strong>il</strong> proprio figlio?<br />
nell’amicizia, in cui non c’è un legame di<br />
sangue, accade lo stesso. La donazione d’amore<br />
non è una ricerca del dolore, ma implica<br />
che questo venga affrontato, perché <strong>il</strong> valore in<br />
gioco è talmente alto (la vita della persona che<br />
si ama) da motivare una scelta più forte. Traiamo<br />
spunto da questo tragico caso che interessa<br />
la nostra terra, per ribadire che la Chiesa non<br />
esprime condanne, ma sollecita ad una riflessione<br />
circa <strong>il</strong> valore della vita che resta oggettivamente<br />
condiviso, come la recente campagna<br />
contro la pena di morte ha dimostrato.<br />
La complessità della vicenda pone la nostra<br />
attenzione su quanto gli ammalati abbiano necessità<br />
di una presenza professionale e umana<br />
insieme, assidua e comprensiva, che li aiuti a<br />
districarsi tra l’essere ammalato e la percezione<br />
d’essere inut<strong>il</strong>i al mondo, agli altri e a se stessi.<br />
non ci è dato sapere se lo stato psichico in cui<br />
si trovava la Pavin fosse cosciente o alterato a tal<br />
punto da non renderla pienamente consapevole<br />
di ciò che le stesse per accadere: chi può chiarire<br />
a riguardo, chiarisca. non ci è dato sapere se<br />
un’ammalata ricoverata in rianimazione, a causa<br />
di gravi ustioni su oltre l’80% del suo corpo, in<br />
prognosi riservata, forse sedata, potesse essere<br />
in grado di effettuare una scelta libera e consapevole<br />
di rifiuto, in base all’articolo 32 della Costituzione,<br />
del ricorso all’intervento chirurgico<br />
‘salvavita’. <strong>il</strong> parere dei periti che hanno assunto<br />
la responsab<strong>il</strong>ità di esaminare la capacità della<br />
Pavin di intendere e di volere ci dovrebbe rassicurare<br />
sul fatto che si sia espressa con lucidità.<br />
esiste oggi un problema sulla concezione della<br />
vita e del suo senso, della persona e della sua<br />
dignità, che ha radici nella concezione antropologica<br />
che legge positivamente l’uomo solo se<br />
dotato di integrità psicofisica e capacità produttiva:<br />
quasi che l’ombra di un triste passato non<br />
troppo lontano stia progressivamente assumendo<br />
una chiara connotazione di ‘soluzione finale’<br />
al problema del dolore e dell’esistenza.<br />
alcune dottrine ut<strong>il</strong>itaristiche, sott<strong>il</strong>mente<br />
inf<strong>il</strong>tratesi negli ambiti sanitari, proiettano un<br />
modello di uomo più forte, meno soggetto alle<br />
necessità di cure, meno dispendioso a causa dei<br />
costi di degenza e di applicazione delle terapie,