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PArTIrE DAI PovErI,<br />

CosTruIrE LA PACE<br />

“S<br />

MOnDOCaRitaS<br />

Sardara: 22 a Marcia della Pace<br />

Gianfranco addis<br />

olo combattendo <strong>il</strong> mondo delle povertà è<br />

possib<strong>il</strong>e costruire la pace”. Lo afferma <strong>il</strong><br />

Papa nel Messaggio per la Giornata Mondiale<br />

della Pace, lo afferma la XXii Marcia della Pace<br />

svolta a sardara <strong>il</strong> 30 dicembre scorso, promossa<br />

dalla Caritas diocesana di ales-Terralba, dal<br />

Comune di sardara e da sardegna solidale, alla<br />

quale hanno partecipato migliaia di persone<br />

che hanno voluto lanciare un appello agli amministratori<br />

della cosa pubblica e a tutti coloro<br />

che hanno responsab<strong>il</strong>ità decisionali. Le disuguaglianze<br />

si accentuano con l’arricchimento di<br />

pochi e <strong>il</strong> contestuale impoverimento di tanti, si<br />

legge nell’appello pubblico degli organizzatori,<br />

non per fatalità contingenti ma per gli evidenti<br />

frutti degli attuali sistemi economici e politici<br />

che non ricercano <strong>il</strong> bene comune ma gli interessi<br />

particolari. Le disparità portano a povertà,<br />

non solo materiali, che offendono la dignità<br />

originaria delle persone e non consentono <strong>il</strong><br />

vero progresso dell’intera comunità mondiale.<br />

<strong>il</strong> comitato promotore chiede concretamente la<br />

costruzione della pace sollecitando la comunità<br />

internazionale a realizzare gli “obiettivi di sv<strong>il</strong>uppo<br />

del M<strong>il</strong>lennio”, così come stipulato nella<br />

dichiarazione firmata dagli stati membri delle<br />

nazioni unite nel 2000, ed esortando le istituzioni<br />

europee a dar vita a politiche omogenee<br />

d’inclusione e coesione sociale che portino, in<br />

particolare, entro <strong>il</strong> 2010 alla piena occupazione<br />

secondo quanto stab<strong>il</strong>ito dal Trattato di Lisbona<br />

del 2000. è necessario dotarsi di strumenti,<br />

come l’osservatorio sulle povertà, che siano<br />

in grado di identificare i fenomeni di povertà,<br />

esclusione e vulnerab<strong>il</strong>ità sociale, individuando<br />

i bisogni prioritari su cui intervenire, facendo<br />

assumere la responsab<strong>il</strong>ità di ripartire dai poveri<br />

per arrivare all’equità sociale attraverso piani<br />

strategici di lotta alla povertà.<br />

alla presenza di mons. vittorio nozza, direttore<br />

di Caritas italiana e relatore ufficiale della<br />

giornata, si è ribadita la proposta di applicare<br />

<strong>il</strong> principio di universalismo selettivo creando<br />

una rete di servizi invece di fare meri trasferimenti<br />

monetari; di adottare misure trasversali<br />

che sostengano anzitutto i nuclei fam<strong>il</strong>iari<br />

anziché politiche categoriali o interventi<br />

prevalentemente mirati all’individuo;<br />

di rendere operative le misure di<br />

reddito minimo di inserimento che promuovano<br />

le persone sottoposte ad un percorso di<br />

accompagnamento nelle reti di cittadinanza. è<br />

necessario l’impegno serio per uno sv<strong>il</strong>uppo<br />

economico che consenta la crescita dell’occupazione<br />

stab<strong>il</strong>e e rispettosa dell’integrità e<br />

dell’incolumità dei lavoratori, in particolare<br />

giovani e donne e di quanti hanno perso <strong>il</strong> lavoro<br />

in età adulta.<br />

Facendo propri gli appelli del Papa “la marcia<br />

per la pace”, ha detto mons. nozza, “concorre<br />

a r<strong>il</strong>anciare l’iniziativa per chiedere ai governi<br />

e a tutti coloro che hanno responsab<strong>il</strong>ità, le<br />

risorse umane, tecniche e finanziarie per eliminare<br />

la povertà e porre la solidarietà alla base<br />

dello sv<strong>il</strong>uppo”, una solidarietà globale!<br />

Per questo “le considerazioni di carattere<br />

esclusivamente tecnico o economico non debbono<br />

prevalere sui doveri di giustizia verso quanti<br />

soffrono la fame. Mettere i poveri al primo posto<br />

significa passare decisamente a quella solidarietà<br />

globale che già Giovanni Paolo II aveva<br />

indicato come necessaria, concertando le potenzialità<br />

del mercato con quelle della società civ<strong>il</strong>e,<br />

nel costante rispetto della legalità e tendendo<br />

sempre al bene comune” (Benedetto Xvi).<br />

<strong>Libertà</strong> - 25 Gennaio 2009<br />

immagine del corteo guidato da S.Ecc. Mons. Giovanni Dettori, vesovo di ales-terralba.<br />

27<br />

foto: http://www.guspini.net

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