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L’annO Di San PaOLO<br />
IL CAPo E LE mEmbrA:<br />
uN soLo CorPo<br />
Salvatore alberto Panimolle<br />
La frase interrogativa rivolta dal signore al<br />
persecutore della sua Chiesa, quando lo<br />
folgorò sulla via per Damasco: “Saulo, Saulo,<br />
perché mi perseguiti?” (At 9,4), con la seguente<br />
d<strong>il</strong>ucidazione: “Io sono Gesù che tu perseguiti”<br />
(v. 5), certamente riecheggia la dottrina ecclesiologica<br />
del nuovo Testamento, che insegna<br />
la profonda unità tra <strong>il</strong> Cristo signore e i suoi<br />
discepoli, sino a formare una cosa sola a livello<br />
soprannaturale.<br />
L’ecclesiologia di san Paolo si rivela molto<br />
eloquente in merito, perché insegna che <strong>il</strong> signore<br />
Gesù con i suoi seguaci forma un solo<br />
corpo, del quale <strong>il</strong> Cristo è la testa o capo e i cristiani<br />
sono le membra. nella parenesi della Lettera<br />
ai romani questo apostolo delle genti motiva<br />
la necessità dell’um<strong>il</strong>tà e dell’amore fraterno<br />
nella comunità ecclesiale con la ragione che i<br />
credenti formano un solo corpo con <strong>il</strong> signore<br />
Gesù: “Poiché, come in un solo corpo abbiamo<br />
molte membra e queste membra non hanno tutte<br />
la stessa funzione, così anche noi, pur essendo<br />
molti, siamo un solo corpo in Cristo e ciascuno<br />
per la sua parte siamo membra gli uni degli altri”<br />
(Rm 12,4s). nella catechesi della Prima Lettera<br />
ai Corinzi, san Paolo si mostra ancora più espli-<br />
Roma. bas<strong>il</strong>ica di San Paolo fuori le mura. vista del quadriportico.<br />
cito ed eloquente su tale unità tra<br />
<strong>il</strong> Cristo e i suoi seguaci, perché<br />
sottolinea che <strong>il</strong> signore è la testa<br />
e i cristiani sono le membra di questo corpo,<br />
che è la Chiesa, dai teologi chiamato ‘mistico’.<br />
veramente nel nuovo Testamento non troviamo<br />
questo aggettivo; esso serve a indicare<br />
<strong>il</strong> carattere soprannaturale e l’unità metafisica<br />
fra <strong>il</strong> nuovo popolo di Dio e <strong>il</strong> suo redentore<br />
e salvatore. or bene <strong>il</strong> nostro apostolo e teologo,<br />
scrivendo ai suoi figli di Corinto, allorché<br />
<strong>il</strong>lustra <strong>il</strong> valore dei carismi, mette in risalto la<br />
finalità di tali doni, favorire la crescita armonica<br />
e l’unità della Chiesa: “Come infatti <strong>il</strong> corpo, pur<br />
essendo uno, ha molte membra e tutte le membra,<br />
pur essendo molte, sono un corpo solo, così<br />
anche Cristo. E in realtà noi tutti siamo stati<br />
battezzarti in un solo Spirito per formare un solo<br />
corpo, giudei o greci, schiavi o liberi; e tutti ci siamo<br />
abbeverati a un solo Spirito. Ora <strong>il</strong> corpo non<br />
risulta di un membro solo, ma di molte membra…Ora<br />
voi siete corpo di Cristo e sue membra,<br />
ciascuno per la sua parte» (1Cor 12,12-14.27).<br />
La Chiesa quindi è <strong>il</strong> corpo del signore Gesù,<br />
forma un’unica realtà con <strong>il</strong> Cristo a livello soprannaturale.<br />
Quindi chi perseguita i cristiani,<br />
perseguita <strong>il</strong> Cristo in persona. Per antitesi, chi<br />
onora e favorisce la Chiesa cattolica, presta servizio<br />
al Figlio di Dio e coopera alla realizzazione<br />
del suo piano salvifico nel mondo.<br />
(segue nel prossimo numero)<br />
<strong>Libertà</strong> - 25 Gennaio 2009<br />
nell’atmosfera festosa<br />
della Chiesa che celebra<br />
l’anno paolino, padre<br />
Giuseppe buono fa risuonare<br />
la voce dell’apostolo<br />
con strumenti nuovi:<br />
"Presento l’identità missionaria<br />
di Paolo facendo<br />
parlare lui; r<strong>il</strong>eggo <strong>il</strong> suo<br />
pensiero e la sua prassi<br />
evangelizzatrice” per offrire<br />
agli apostoli di oggi<br />
un quandro con <strong>il</strong> quale<br />
confrontarsi.<br />
G. BUono, Identità di un missionario,<br />
Editrice Missionaria<br />
Italiana, Bologna 2008, pp. 91.<br />
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