14.06.2013 Views

scarica il PDF - Libertà

scarica il PDF - Libertà

scarica il PDF - Libertà

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

30 <strong>Libertà</strong> - 25 Gennaio 2009 StORiE aLtRE<br />

uN INsoLITo ANgELo CusToDE<br />

Strada per Wamba (Kenya).<br />

anna Maria Piredda<br />

Wamba (Kenya) - era <strong>il</strong> maggio 1976. Mi<br />

trovavo ad othaya (nyeri). avevo appena<br />

preso la patente di guida, nonostante la mia<br />

forte avversione iniziale. <strong>il</strong> mio lavoro specifico<br />

era quello di visitare le scuole primarie per<br />

la formazione professionale degli insegnanti e<br />

quelle secondarie per la formazione religiosa<br />

ed umana degli studenti.<br />

Dopo due settimane dall’aver superato l’esame,<br />

un mattino, uno dei tanti, mi diressi con<br />

la mia Walkswagen, un maggiolino, verso una<br />

delle numerose (erano cinquantadue) scuole<br />

elementari: si trovava in un posto quanto mai<br />

infelice e la strada o meglio la mulattiera che vi<br />

portava era ripida ed impervia.<br />

Tentai, fiduciosa, di salire la ripidissima collina<br />

sul cui lato destro s’apriva un profondo<br />

precipizio. Mi tenni più che potevo vicino alla<br />

collina ed affrontai una curva ad angolo acuto<br />

verso la sinistra (qui si guida a sinistra!). La<br />

mia scarsa maestria e la poca sicurezza nella<br />

guida non mi permisero di effettuare bene la<br />

manovra, per cui mi ritrovai in un baleno con<br />

una ruota della macchina nel vuoto e le altre<br />

tre a mala pena sulla mulattiera. Guardai dal finestrino,<br />

angosciata e terrorizzata, <strong>il</strong> profondo<br />

precipizio sulla destra: la ruota per aria e fare<br />

retromarcia era impossib<strong>il</strong>e.<br />

ero sola. nel circondario sopra quel cucuzzolo<br />

non c’era un’anima viva. Misi <strong>il</strong> freno a<br />

mano, tirandolo più che potevo e facendomi<br />

sott<strong>il</strong>e e più leggera (!) che potevo. Trattenendo<br />

<strong>il</strong> fiato sgusciai con la massima cautela dalla<br />

portiera opposta al volante.<br />

era freddo quel mattino lassù, ma io sentivo<br />

tanto caldo… Guardai l’automob<strong>il</strong>e, <strong>il</strong> precipizio,<br />

la salita, la curva acuta… “Ora -pensai-<br />

cosa faccio? Lascio la macchina qui e vado a<br />

casa a piedi?”. C’erano venti ch<strong>il</strong>ometri di distanza,<br />

oltre al pericolo di imbattermi in qualche<br />

animale feroce. “Vado nella scuola verso cui<br />

sono diretta e chiedo aiuto?”. impossib<strong>il</strong>e: distava<br />

una decina di ch<strong>il</strong>ometri. La paura mi aveva<br />

seccato le labbra da cui non riuscivo a far uscire<br />

un sib<strong>il</strong>o di preghiera. ero lì pietrificata.<br />

ad un certo punto tra le piante fitte di fronte<br />

alla famosa e tremenda curva, spuntò un ragazzo<br />

sui dodici anni o anche meno: era scalzo e<br />

indossava la divisa della scuola elementare.<br />

Però non aveva in mano alcun libro o borsa,<br />

non aveva niente! Mi si accostò con un sorriso<br />

e mi chiese se potesse aiutarmi. La difficoltà in<br />

cui mi trovavo era evidente… Lo guardai con<br />

uno sguardo alquanto deluso e gli risposi che<br />

purtroppo non avrebbe potuto aiutarmi.<br />

Mi disse, invece, deciso: “Sì che posso aiutarti,<br />

mi puoi dare la chiave della macchina?”.<br />

“Ma tu, non hai la patente -gli risposi immediatamente-<br />

sei piccolo e poi non sai guidare tu!”.<br />

replicò e insistette perché gli dessi le chiavi.<br />

sentii d’un tratto che avrei dovuto dargliele e<br />

gliele diedi. Mi scostai ed accelerai <strong>il</strong> passo portandomi<br />

oltre la brutta curva.<br />

Che cosa fece io non lo so, so che portò la<br />

macchina in salvo oltre la curva, sul rett<strong>il</strong>ineo.<br />

ero senza parole, cercai di balbettare ed esprimere<br />

la mia profonda riconoscenza e stupore<br />

mentre mi porgeva gent<strong>il</strong>mente le chiavi e spariva<br />

d’improvviso davanti ai miei occhi.<br />

Grazie signore, grazie mio angelo custode<br />

per la protezione, cura ed aiuto.<br />

era un angelo anche <strong>il</strong> bambino?

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!