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la questione della nobiltà della lingua nel De Vulgari Eloquentia di

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<strong>nobiltà</strong> del <strong>la</strong>tino. A conclusione del percorso con cui il Convivio<br />

introduce i lettori al<strong>la</strong> sua mensa filosofica, l'iniziale celebrazione del<br />

<strong>la</strong>tino si capovolge in un inno al volgare esaltato come <strong>la</strong> nuova fonte<br />

<strong>di</strong> luce del<strong>la</strong> cultura nascente:<br />

Così rivolgendo li occhi a <strong>di</strong>etro, […] puotesi vedere questo pane,<br />

col quale si deono mangiare le infrascritte canzoni, essere<br />

sufficientemente purgato da le macule, e da l’essere <strong>di</strong> biado […].<br />

Questo sarà quello pano orzato del quale si satolleranno a migliaia, e<br />

a me ne soperchieranno le sporte piene. Questo sarà luce nuova, sole<br />

nuovo, lo quale surgerà là dove l’usato tramonterà, e darà lume a<br />

coloro che sono in tenebre e in oscuritade per lo usato sole che a loro<br />

non luce. (Convivio I, xiii, 11 – 12)<br />

La transustanziazione del volgare da umile pane <strong>di</strong> biado a pane<br />

orzato in grado <strong>di</strong> saziare migliaia <strong>di</strong> convitati, in analogia con il<br />

miracolo evangelico del<strong>la</strong> moltiplicazione dei pani, sfocia in un<br />

climax dai toni messianici. L’inferiore capacità semantica del volgare<br />

rispetto al <strong>la</strong>tino, non va assunta come un dato aprioristico avulso<br />

dal<strong>la</strong> storia: il primo è una <strong>lingua</strong> giovane, ancora in attesa <strong>di</strong> una<br />

prova decisiva in cui si parrà <strong>la</strong> sua nobilitade; il secondo gode <strong>di</strong> una<br />

tra<strong>di</strong>zione pluriseco<strong>la</strong>re. Dichiarandosi amico del volgare, e volendo<br />

<strong>di</strong>fenderne il valore contro quei detrattori, che magari preferiscono<br />

scrivere in <strong>lingua</strong> d’oc privilegiando l’altrui volgare al proprio, Dante<br />

si accinge ad accogliere i nobili convitati del banchetto filosofico<br />

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