la questione della nobiltà della lingua nel De Vulgari Eloquentia di
la questione della nobiltà della lingua nel De Vulgari Eloquentia di
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linguistica saussuriana. È a questo livello dell'analisi, all'altezza dei<br />
capitoli quarto e quinto del primo libro del <strong>De</strong> vulgari eloquentia, che<br />
Dante affronta <strong>la</strong> <strong>questione</strong> dell'origine del <strong>lingua</strong>ggio, e lo fa<br />
formu<strong>la</strong>ndo una teoria innovativa, e<strong>la</strong>borata attraverso un commento<br />
al libro del<strong>la</strong> Genesi che non trova precedenti <strong>nel</strong><strong>la</strong> letteratura<br />
esameronale. Il problema viene impostato attraverso il metodo<br />
sco<strong>la</strong>stico del<strong>la</strong> quaestio <strong>di</strong>sputata ed è artico<strong>la</strong>to in sei punti. Occorre<br />
chiarire chi sia stato il primo par<strong>la</strong>nte <strong>nel</strong><strong>la</strong> storia dell'umanità, che<br />
cosa <strong>di</strong>sse, a chi dove e quando parlò, e in quale <strong>lingua</strong> si espresse (<strong>De</strong><br />
vulgari eloquentia I, iv, 1). Benché il primo atto linguistico attestato<br />
dal<strong>la</strong> Genesi sia il <strong>di</strong>alogo intercorso tra Eva e il serpente tentatore,<br />
Dante sostiene che sia più razionale credere che un così eccellente atto<br />
del genere umano quale dev'essere il primiloquium, sia stato proferito<br />
dall'essere umano p<strong>la</strong>smato dal<strong>la</strong> mano <strong>di</strong> Dio, piuttosto che dal<strong>la</strong><br />
donna indotta in tentazione: “Rationabiliter ergo cre<strong>di</strong>mus ipsi Ade<br />
prius datum fuisse loqui ab Eo qui statim ipsum p<strong>la</strong>smaverat” (<strong>De</strong><br />
vulgari eloquentia I, iv, 3). In Adamo l'intera specie umana è nata al<br />
<strong>lingua</strong>ggio, prima del<strong>la</strong> cacciata dall'Eden, al <strong>di</strong> qua del<strong>la</strong> Storia e del<br />
dolore. Non c'è dubbio pertanto che <strong>la</strong> prima paro<strong>la</strong> proferita da<br />
Adamo, l'evento linguistico che costituisce il nobilissimo actus<br />
locutionis da cui ha tratto origine il <strong>lingua</strong>ggio umano <strong>nel</strong><strong>la</strong><br />
<strong>di</strong>mensione del<strong>la</strong> parole, sia stato l'esc<strong>la</strong>mazione gioiosa del Nome <strong>di</strong><br />
Dio. Allo stesso modo per cui, dopo <strong>la</strong> cacciata dal para<strong>di</strong>so terrestre,<br />
ogni essere umano accede al <strong>lingua</strong>ggio con un grido <strong>di</strong> dolore (“[…]<br />
post prevaricationem humani generis quilibet exor<strong>di</strong>um sue locutionis<br />
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