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Tutte le ricette del Libro di Alessandro Circiello - INformaCIBO

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Esaltare i sapori<br />

Le mie tecniche <strong>di</strong> cucina<br />

La cottura è un argomento <strong>del</strong>icato e centra<strong>le</strong> in cucina. Nella cucina classica<br />

gli chef quasi <strong>di</strong>stillavano gli umori dei cibi con cotture lunghissime,<br />

estenuanti e <strong>le</strong> salse non erano altro che un concentrato <strong>di</strong> sapori, che spesso<br />

si estraeva dagli scarti. Lo stesso accadeva per i bro<strong>di</strong>, che si ottenevano<br />

recuperando tutto ciò che sarebbe altrimenti andato a ma<strong>le</strong>. Le cotture erano<br />

molto lunghe perché la filosofia dominante era che l’arte culinaria fosse<br />

una ri-creazione degli ingre<strong>di</strong>enti, che dovevano risultare irriconoscibili<br />

sia nell’aspetto che nel sapore: non a caso il grande cuoco era soprattutto<br />

un grande saucier, un mago dei con<strong>di</strong>menti, ovvero dei nascon<strong>di</strong>menti che<br />

trasformano i prodotti naturali in prodotti culturali.<br />

Nella mia cucina, invece, la cottura perde questo ruolo centra<strong>le</strong> che<br />

viene occupato da altri e<strong>le</strong>menti, primo tra tutti la personalità degli<br />

ingre<strong>di</strong>enti.<br />

Senza buoni prodotti, non c’è buona cucina: i prodotti devono essere<br />

sani, coltivati o al<strong>le</strong>vati nella maniera giusta, preparati secondo <strong>le</strong> tecniche<br />

più accurate e rispettose per la salute <strong>del</strong>l’in<strong>di</strong>viduo e <strong>del</strong>l’ambiente.<br />

Il prodotto è già <strong>di</strong> per sé espressione <strong>di</strong> cultura gastronomica.<br />

Le varietà <strong>di</strong> frutta, verdura, <strong>le</strong>gumi che compaiono sul<strong>le</strong> nostre tavo<strong>le</strong><br />

sono il risultato <strong>di</strong> secolari incroci; lo stesso va<strong>le</strong> per i bovini, gli ovini,<br />

il pollame, il pesce. Perciò la cottura non deve essere eccessiva, non deve<br />

trasformare ma rispettare, non deve <strong>di</strong>struggere il sapore primario ma<br />

metterlo in rilievo.<br />

Il tartufo per esempio, anche quello nero, non va cotto ma solo scaldato,<br />

in modo che possa sprigionare tutti i suoi aromi.<br />

I vegetali si possono mangiare cru<strong>di</strong>, perciò basta scottarli. Per quanto<br />

riguarda la cottura a vapore nei ristoranti non ha avuto molto successo,<br />

invece lo meriterebbe la cottura con il vapore affumicato, che aromatizza<br />

<strong>del</strong>icatamente gli ingre<strong>di</strong>enti. Per esempio il ramoscello <strong>del</strong> rosmarino<br />

dà risultati sorprendenti con il branzino; i riccioli <strong>di</strong> <strong>le</strong>gno <strong>di</strong> pero,<br />

bagnati con l’aceto <strong>di</strong> me<strong>le</strong>, regalano finezza al tonno fresco; il <strong>le</strong>gno <strong>di</strong><br />

abete con il mie<strong>le</strong> è ecceziona<strong>le</strong> con l’agnello.<br />

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