2009 - Anno III N.7 - Forno

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16 La Parola al Cittadino CARRARA - Il coro Monte Sagro lancia un appello: il coro più rappresentativo della città, che vanta un medagliere inviadiabile, non riesce ad accogliere nuove leve, mentre vorrebbe accrescersi e trasmettere ai giovani la passione che lo ha sempre animato. Da almeno un anno non si presenta nessuno per far parte del gruppo, eppure fuori fanno a gara per averlo ospite nelle più importanti manifestazioni, una quarantina di Cori di tutta Italia hanno in repertorio almeno un canto di Alessandro Buggiani (il maestro direttore del coro ndr). Ma come nacque il nostro fantastico coro? Un gruppo di amici, amanti della montagna, si riunisce per cantare in Coro nel 1963. Attraverso le basi tecniche e musicali del Maestro Enrico Salines (il primo Direttore), il Coro poté raggiungere una vasta conoscenza sia nel canto popolare sia in quello lirico e religioso; le armonizzazioni di Enrico Salines e Marco Meccheri (il secondo Direttore) di brani popolari italiani vivono tuttora all'interno dello stesso. Dal 1993 - anno in cui inizia la direzione del M° Alessandro Buggiani - la scelta artistica del “Monte Sagro” si è rivolta alla ricerca e alla realizzazione di un repertorio corale originale, frutto della riflessione e dell’esperienza sul canto tradizionale, che lo sta distinguendo e distaccando da formazioni di simile nascita. Una strada verso la quale si spendono le energie più grandi, data la difficoltà insita in un cammino simile e la preparazione che occorre nel presentare al pubblico canti non conosciuti che devono "arrivare" con grande convinzione ed energia. Il Coro si è aggiudicato molti premi: 1° Premio al II Concorso Regionale di Canto Popolare svoltosi a Firenze nel 1996), organizzato dall'Associazione Cori della Toscana e Fe.N.I.A.R.Co, "La Soldanella D'oro" al 5° Concorso Nazionale di Canto Popolare "Soldanella" ottenendo anche il primo premio speciale della Guria per la migliore composizione inedita, 1° classificato della propria categoria al "4° Concorso Nazionale Emergenza povertà: cresce il numero degli indigenti A disposizione un banco alimentare CARRARA – Aumentano in modo esponenziale i poveri nel Comune di Carrara. Siamo nel 2009 in una città come la nostra, che non fa certo parte del terzo mondo. Nessuno, nonostante il caro-vita, potrebbe immaginare che il vicino di casa o l’amico più stretto si rivolga alla mensa dei poveri per poter mangiare. Ed invece è proprio così. Sono dati davvero preoccupanti quelli dichiarati dal segretario sociale del Comune, ma anche quelli del parroco di Marina. Sono aumentate a vista d’occhio le persone che si rivolgono alla mensa dei poveri: i pasti elargiti dal 2004 al 2008 sono saliti da quattordici mila a diciotto mila. "Non sono extracomunitari quelli che si rivolgono a noi – dichiarano dalla chiesa della Santissima Annunziata – la maggior parte delle persone che usufruiscono della mensa sono proprio i carraresi. Il 2008 si è chiuso con un aumento di 195 unità, che si vanno ad aggiungere al centinaio di famiglie che già da tempo usufruiscono del sostegno comunale: buoni pasto e pacchi alimentari. Per far fronte all’emergenza povertà il Rotary Club ha istituito un banco alimentare per chi non ha più soldi. Così, anche a Carrara, i nuovi poveri, e tutte le persone che non riescono ad arrivare a fine mese, avranno un altro punto di riferimento sicuro per mettere la famiglia a cena. Allo Stadio, dietro il punto informazioni, il Gruppo consorti del Rotary ha inaugurato nei giorni scorsi lo sportello del banco alimentare: un punto dove i generosi potranno portare offerte di pacchi spesa e generi alimentari e i più bisognosi potranno trovare la certezza di un pranzo. È stata la presidentessa delle signore del Rotary, Rina Mazzi, insieme il sindaco Angelo Zubbani a tagliare il nastro della nuova sede, aperta secondo una nuova sinergia fra "la politica del fare", come ha voluto precisare la dirigente dei Servizi sociali Daniela Tommasini, e la concretezza di Cori Provincia e Città di Biella" (Ottobre 2002) ex-aequo con la sezione femminile dell’Associazione Corale “Sette Torri” di Settimo Torinese, "La Soldanella D'argento" al 7° Concorso Nazionale di Canto Popolare "Soldanella" (Giugno 2004), ottenendo anche il premio speciale della Guria per la migliore composizione inedita, "La Soldanella D'oro" al 9° Concorso Nazionale di Canto Popolare tipica femminile, che questa volta è andata oltre le consuete donazioni e manifestazioni di solidarietà. Il lunedì mattina e il giovedì pomeriggio, per cominciare, i volontari dell’Associaizone "Vivere i quartieri", che collabora all’iniziativa, saranno dietro il banco per distribuire la spesa alle 200 famiglie inviate dai servizi sociali. Rina Mazzi ha illustrato gli scopi delle mogli del Rotary: "Quest’anno - ha spiegato - abbiamo avuto la sponda della politica e dei servizi sociali che ci hanno consentito di organizzare un servizio prezioso specialmente in un momento come questo". "In un momento - ha dichiarato Zubbani - in cui assitiamo alla perdita di molti posti di lavoro, iniziative come questa sono determinanti. La mensa della Caritas ha raddoppiato i suoi clienti da 14 a 18 mila, con un’importante presenza di carraresi che sono la metà". Eleonora Prayer Coro Monte Sagro CARRARA - Arriva la tanichetta per gli oli da cucina usati. E' tra i nuovi progetti dell'Amia, che tra qualche mese diventerà realtà. Se consideriamo che gli oli da cucina vengono spesso gettati nei lavandini o nei bagni, abbiamo solo da guadagnarci. Anche perché spesso non lo sappiamo, ma potrebbe proprio essere l'olio della nostra frittura ad aver intasato lo scarico. Inoltre gli oli aderiscono alle tubazioni e le impermeabilizzano, inquinano l'ambiente e provocano disagi per tutti: due cucchiai di un qualsiasi olio utilizzato inquinano un metro cubo di terreno, un litro di olio rende non potabile un milione di litri d’acqua, quantità sufficiente per il consumo di acqua di Gennaio 2009 Coro Monte Sagro: nessuno è profeta in patria "Soldanella" (Giugno 2008). Alessandro Buggiani si è aggiudicato nel 1996 il 2° premio (1° non assegnato) al IX Concorso Internazionale di Trento nella categoria elaborazione/armonizzazione con il canto "La guerriera" e gli è stata consegnata la Targa "Città di Trento". Nel 2000, al 5° Concorso Nazionale di Canto Popolare "Soldanella" premio per la migliore composizione inedita con "Prima o poi li mangerò!", Nel 2003 è stato insignito del premio "Venendo giù dai monti", Nel giugno 2004 ha ricevuto il Premio speciale della Giuria per la composizione inedita "Porta, maniglia e voce" all'interno del 7° Concorso Nazionale di Canto Popolare "Soldanella" organizzato dal Coro, Soldanella di Brentonico. Nel luglio 2004 gli è stato consegnato, nel corso della Rassegna "Note dentro le Mura" a Carpineti , il Premio Nazionale "Mario Fontanesi " istituito dal Coro Matildico ValDolo di Toano. A nulla è valso il tentativo di proporre corsi corali gratuiti per voci maschili e femminili, proporre concerti nei luoghi più disparati. La coralità pare poco interessante nei nostri luoghi. L' amministrazione comunale che, a differenza dei cittadini, lo sostiene, ha saputo recepire la necessità del Coro di avere una sede dove poter svolgere tutta la propria attività culturale e sociale, ha sostenuto il coro nelle uscite con alcuni suoi membri, ha partecipato attivamente nell' organizzazione di quelli che sono il fiore all'occhiello dell' attività del Coro Monte Sagro: la Rassegna Corale Città di Carrara e il Concerto di Natale. Cristina Guala L'olio da cucina si ricicla una persona per 14 anni, provocano un cattivo funzionamento dei depuratori, favoriscono la diffusione di antipatici insetti e scarafaggi, oltre che l’emanazione di cattivi odori che possono arrivare anche nelle nostre cucine. L’AMIA, ce lo conferma il presidente Gianenrico Spediacci, estenderà la raccolta porta a porta, distribuendo anche la nuova tanichetta per la raccolta dell’olio da cucina esausto, mentre i ristoranti provvedono già autonomamente. Se intanto vogliamo aiutare l'ambiente potremmo, nell'attesa di avere la tanica, raffreddare l’olio cotto, raccoglierlo in modo autonomo, ad esempio in bottiglie di plastica, e portarlo alla Ricicleria di Avenza come un qualsiasi rifiuto urbano. C.G.
Gennaio 2009 Il Pensiero Spazio giovani Ora, quando penso agli immigrati che sbarcano a Lampedusa, vedo le loro facce. Vedo Mohammed e i suoi amici che mi insegnano l’ alfabeto arabo. Siamo andati al campo profughi di Marina di Carrara per proporre il nostro piccolo spettacolo che avevamo preparato durante l’ estate, e siamo stati presi dalla loro semplicità, dalle loro storie. Io e un gruppo di amici dell’ ambito parrocchiale ci siamo presentati a loro una domenica di settembre con le nostre chitarre, il nostro balletto da ragazzi occidentali e loro si sono aperti a noi con i loro volti segnati e le loro “avventure”. Sono circa un centinaio e vengono dal Darfur, dall’ Eritrea, dalla Somalia e sono quei numeri che sentiamo al telegiornale, sono le ombre nere che affollano i gommoni a largo delle coste siciliane, alcuni di loro sono laureati e professori che ti Di sicuro qualche amante dei Modena City Ramblers starà canticchiando tra sé e sé la canzone a cui ho rubato, o meglio, preso in prestito, il titolo per questo articolo. E, di sicuro, non capirà perché da una frase del genere, simbolo di speranza, di voglia di cambiare il mondo, di migliorarlo.. finirò a parlare di GdR. GdR, sì, Giochi di Ruolo. Perché è questo che sta cambiando il mondo, a braccetto con la tecnologia. Parlo infatti di giochi virtuali grazie ai raccontano con un inglese veloce ed estremamente corretto, fissandoti negli occhi, di quando hanno pensato che la loro unica opportunità era quel canotto e quando, come dice Mohammed “I gave my life to God”, ho abbandonato la mia anima a Dio e gli ho detto di fare ciò che voleva, oppure, “in the desert there’s no road, the desert is like the sea”, nel deserto non ci sono strade, il deserto è come il mare: e come rispondere noi a simili affermazioni? La nostra risposta è stato l’ impegno di parlarne, di portare testimonianza di loro, dire che sono loro la realtà, certo esistono le eccezioni ma la loro accoglienza (perché in quella occasione la minoranza eravamo noi) è stata più emozionante e sincera di quello che si poteva immaginare. Siamo tornati da loro alcune settimane dopo, ci siamo seduti a fare “lezione di italiano”…noi, studenti italiani privi di congiuntivo, a fare lezione di italiano! Ci siamo presentati, ripresentati, abbiamo ripetuto con loro i pronomi personali, con degli uomini di 18 o 25 anni che ne dimostrano almeno 35, uomini che ti portano orgogliosi il loro quaderno scritto in caratteri incerti come quelli di un bambino, e ti chiedono di indicargli su una cartina fatta da loro, dove siano Roma, Milano, Torino e si lanciano in una discussione calcistica sul campionato italiano. Poi è stato il nostro turno, abbiamo ripetuto noi i pronomi personali in arabo, il verbo essere, e tra risate generali ci siamo salutati con la promessa di tornare per passare un altro pomeriggio con loro stavolta, magari, a fare sport. Loro sono qui, e noi dobbiamo essere con loro. quali, comodamente seduti davanti allo schermo di un pc, è possibile diventare per qualche ora (o per tutto il giorno) elfi maghi o orchi guerrieri. Facciamo un passo indietro: il GdR è un gioco in cui ognuno sceglie un personaggio da interpretare, ne inventa il passato (Back Ground, BG) e, in base a questo, lo fa agire per proseguire la sua storia. E per fare questo, qualche sagace lettore potrebbe obiettare, non serve un pc. Infatti noi tutti abbiamo “giocato di ruolo”, Irene Bertelloni VB Liceo Classico Rossi anche più di una volta, nella nostra vita. Tornate per un momento all’asilo. Le femminucce, eccole lì, non le vedete giocare “alle mamme”? “alle maestre”? E i maschietti, tutti intenti a spararsi in un immaginario Far West, non ve li ricordate? Ecco, ora non potete che darmi ragione, avete “giocato di ruolo” anche voi, da bambini. Ma c’è una differenza fondamentale tra i GdR della nostra infanzia e quelli della nostra adolescenza (o dell’età adulta di molte persone). Da bambini interpretavamo personaggi adulti, con un lavoro e un compito: le mamme e le maestre erano per noi punti di riferimento da imitare, che magari speravamo “da grandi” di eguagliare. E le aspettative, la voglia di crescere e scoprire, si riflettevano nei nostri giochi di bimbi. I ragazzi (e, ripeto, spesso anche gli adulti) non giocano più a fare i grandi, o almeno non i grandi di razza umana. Un’intera società parallela si è sviluppata accanto a noi, una società popolata da elfi, fate, folletti, orchi e creature fantastiche ognuna con caratteristiche fisiche, abilità razziali (skills) e indoli ben definite. Ogni creatura ha una sua storia, verosimile e lineare, ma completamente distaccata da quella che è la vita reale. Sembra che, crescendo, il bambino abbia perso la fiducia nell’adulto che lo spingeva a giocare da piccolo e si sia a poco a poco convinto che la società reale non è quella che gli interessa. I ragazzi sono spinti a rifugiarsi in qualcosa di diverso, accattivante, che forse li stimola più di quanto non facciano le piccole sfide quotidiane che ognuno di noi è costretto ad affrontare. Ovviamente non parlo di tutti i ragazzi che giocano, quando dico che hanno perso la curiosità verso il futuro e la voglia di costruirsi il proprio con le maniche rimboccate. Tanti di loro, anzi, tanti di noi non sono così. La Parola al Cittadino 17 Da questo mese una nuova rubrica ci accompagnerà. Una rubrica fresca, dedicata alle scuole del territorio, dove gli studenti possono trovare un confronto aperto ed un dialogo con la città Esperienza al campo profughi: conoscenza e solidarietà Livia Chiani IIC - Liceo Classico Rossi ANOTHER WORLD IS POSSIBLE! ..Sì ma.. Abitato da chi? Esperienza al campo profughi Anche a me piace giocare e diventare, un’ora ogni tanto, un’elfa alchimista che vive nel medioevo, ma semplicemente come svago, come modo per staccarmi ogni tanto dai problemi reali. Ma in realtà non mancano di certo i momenti per confrontarsi su temi d’attualità: ogni GdR virtuale ha una bacheca suddivisa in due parti principale: la parte ON (on game), dedicata a problematiche strettamente legate al gioco, e la parte OFF (off game), spazio aperto a ogni discussione possibile , in cui ogni giocatore può tornare se stesso e confrontarsi con persone di ogni parte del paese su temi interessanti e lontani dal GdR. Tante volte mi è capitato di parlare, o meglio, chattare, con ragazzi di Roma o Napoli, specialmente in questo periodo di agitazioni studentesche. E così anche il GdR diventa un modo per coordinare la lotta di questo caldo autunno… Tornando alla “vita ON” dei GdR virtuali, in cui ogni personaggio (pg) deve scrivere la sua azione e mandarla in una sorta di chat, è interessante notare l’aiuto che il GdR dà a migliorare l’ortografia e la sintassi con cui scriviamo: i gestori dei Giochi sono severissimi, non ammettono errori o linguaggio abbreviato da sms! Tra tanti fattori positivi, l’unico problema consiste in quelle persone che vivono “solo” per il gioco, non usandolo come svago ma come impegno fisso. Io credo che ognuno di noi debba impegnarsi per costruire il proprio futuro e cambiare il mondo sempre in meglio verso l’altro possibile di cui si parlava. E ogni modo può essere buono, anche il gioco può servire. Ma chi passa ore al computer a muovere un personaggio immaginario cosa crede, che “l’altro mondo possibile” sia abitato da elfi e folletti? Valentina Consolo I B Liceo Classico Rossi Il liceo classico Pellegrino Rossi… riscopre il fondo antico della biblioteca d’istituto MASSA - Il Liceo Classico Pellegrino Rossi riscopre il Fondo Antico della Biblioteca dell’Istituto. . E così nei giorni scorsi è stata organizzata anche una visita guidata al Fondo Antico della biblioteca del Liceo Rossi. La manifestazione, voluta dal Preside Luigi Bianchi, è iniziata con una breve conversazione sul Fondo della docente di Storia dell’Arte, Luisa Passeggia, responsabile del progetto della Biblioteca insieme alle Professoresse Anna Paola Tavarellli e Carla Marchini, seguita da una esposizione di alcuni dei testi più pregiati del Fondo. Agli intervenuti è stato donato un Cd illustrativo della parte più antica del Fondo realizzato dagli studenti del Liceo. Eleonora Prayer
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