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2009 - Anno III N.7 - Forno

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Gennaio <strong>2009</strong><br />

Via Dante: un pass per scaricare la spesa<br />

Comandante PM Vincenzo Strippoli<br />

MASSA - Anziani in difficoltà:<br />

“Abitiamo in via Dante – spiega Mario<br />

Abiuso -, in pieno centro storico e zona<br />

a traffico limitato. Non possiamo portare<br />

la spesa a casa, con l’auto, perché ci è<br />

stato negato un pass.<br />

Non vogliamo entrare tutti i giorni nella<br />

ztl, ma almeno una volta la settimana,<br />

il sabato, per scaricare la spesa.<br />

Abbiamo chiesto un’autorizzazione per<br />

il tempo necessario allo scarico, ma ci<br />

è stata negata. Non voglio far polemiche,<br />

ma in tutte le città civili, con ztl, i<br />

residenti hanno a disposizione anche un<br />

parcheggio”.<br />

In molte città, infatti, non serve nemmeno<br />

il permesso: sono stabiliti orari per carico<br />

e scarico merci.<br />

Ma la nostra “Massa” ha regolamenti del<br />

tutto particolari, che non conciliano con le<br />

esigenze dei cittadini, almeno non di tutti.<br />

“Sono stato ricevuto dall’assessore alla<br />

mobilità Loreno Vivoli – spiega con<br />

amarezza il signor Mario – il quale ha<br />

prestato attenzione alla mia richiesta,<br />

dicendomi che si sarebbe interessato. Mia<br />

moglie, per poter lasciare la spesa sul<br />

portone, è entrata ed un vigile le ha fatto la<br />

multa di 70 euro”.<br />

La famiglia Abiuso abita da tempo in via<br />

Dante e fino ad oggi non ha avuto esigenza<br />

di ricorrere ad un pass. Purtroppo, con<br />

l’avanzare degli anni, vengono meno le<br />

forze fisiche per cui, portare la spesa<br />

settimanale a casa è diventato un grosso<br />

problema. Abbiamo sentito nel merito il<br />

comandante della Polizia Municipale<br />

Vincenzo Strippoli: “Abbiamo dovuto<br />

mettere un freno al rilascio delle<br />

autorizzazioni – ha esordito - un anno fa<br />

erano stati rilasciati circa un centinaio di<br />

passi per carico e scarico e via Dante era<br />

di nuovo trafficata, con lamentele e<br />

malumori di residenti, cittadini,<br />

Antica statua inedita<br />

MASSA - Presso una storica abitazione<br />

privata in Massa ( oggi Carletti ) è<br />

presente una statua a misura d’uomo<br />

assolutamente inedita, certamente degna<br />

di alcune attenzioni. Anche il luogo che<br />

la conserva ha una sua specifica e<br />

significativa storia che merita di essere<br />

brevemente ricordata; si tratta infatti<br />

dell’abitazione che fu proprietà della<br />

ricca famiglia dei stampatori Frediani,<br />

nell’ottocento passata ad un’altra delle<br />

maggiori e facoltose famiglie, operanti<br />

anche nel commercio del marmo, gli<br />

Ascoli, e divenuta “ poi celebre “ per<br />

aver ospitato Giovanni Pascoli, allora<br />

docente presso il Liceo cittadino. Una<br />

abitazione che accoglie vari e antichi<br />

manufatti artigianali in marmo di qualche<br />

pregio, rivelatori di un interesse “<br />

borghese “ per la produzione locale di<br />

tali opere, tra i quali brilla la statua<br />

sopradetta; anche se la tipologia del<br />

soggetto rappresentato indica con<br />

certezza quasi assoluta la provenienza<br />

da una committenza di tipo religioso.<br />

Si tratta di una figura stante, in marmo<br />

“ ordinario “ di sapore pienamente<br />

naturalistico. Un personaggio maschile<br />

totalmente vestito di abiti “ moderni “<br />

non aristocratici e certamente di non<br />

comune iconografia per la statuaria del<br />

tempo. Un’ampia tunica aperta sul petto<br />

nudo e fissata in vita da una cintola; “<br />

calzoni “ di stoffa legati sotto il<br />

ginocchio da nastri, alti stivali ai piedi.<br />

Una sorta di ampio mantello è disteso<br />

orizzontalmente tra il gomito del braccio<br />

destro, alzato e con la mano aperta come<br />

in gesto di pace, e scende anteriormente<br />

cingendo di stoffa i fianchi, lì trattenuto<br />

dalla mano sinistra, e poi fin quasi a<br />

terra dietro la gamba del medesimo lato,<br />

mentre un ampio lembo ricade dal<br />

gomito posteriormente in ampie pieghe<br />

fino all’altezza della gamba destra.<br />

Abbiamo detto di una immagine non<br />

comune. Chi potrebbe essere dunque il<br />

personaggio, degno di statua,<br />

rappresentato? Se, come credo l’opera<br />

può essere ricondotta al XVII secolo,<br />

l’iconografia del tempo in fondo non si<br />

discosta quasi mai dai soggetti di<br />

riferimento mitologico, ritrattistico o<br />

sacrale, e scartate evidentemente le<br />

prime due ipotesi, resta probabile solo<br />

la terza ipotesi. Una tradizionale<br />

identificazione in San Isidoro, appare<br />

logica, considerando le vesti quasi<br />

“ rustiche “ che possono richiamare, per<br />

quanto in forma assai curata, le tipologie<br />

agricole del tempo e sopratutto per<br />

l’evidente rapporto con le raffigurazioni<br />

tradizionali del Santo. Come è noto tra<br />

i diversi Isidoro della nomenclatura<br />

cattolica, esiste un Isidoro agricoltore<br />

di origine spagnola, patrono di Madrid,<br />

lavoratore dei campi e vissuto a cavallo<br />

dei due primi secoli del secondo<br />

millennio e canonizzato nel 1622. La<br />

sua iconografia si sviluppò soprattutto<br />

in ambito spagnolo nei secoli seguenti<br />

alla sua morte, e specificatamente nella<br />

capitale che accoglie anche la tomba,<br />

sempre con attributi di tipo rurale. Poi<br />

si allargò alle altre aree europee,<br />

soprattutto nel nord, ma anche nella<br />

Francia meridionale, quale protettore<br />

delle attività agricole. Spesso si tratta<br />

di immagini popolaresche connesse a<br />

culti popolari, e non mi risultano in Italia<br />

esiti di autori di pregio. Ma la statua di<br />

Massa mostra caratteristiche di qualità<br />

che rimandano ad un autore sicuramente<br />

non dilettantesco. Ed insolito è quel<br />

ampio mantello che si dipana attorno<br />

alla figura, esso rivela la conoscenza<br />

Scorcio di via Dante<br />

commercianti e pure della Chiesa.<br />

La verità è che chi aveva il pass ha<br />

approfittato della situazione”. Dunque,<br />

taglio decisivo per i pass: “Siamo stati<br />

costretti ad una drastica riduzione per<br />

ristabilire l’ordine”. E la coppia di<br />

anziani che chiede la possibilità di<br />

scaricare la spesa? “E’ un caso che non<br />

conosco – conclude il comandante – ma<br />

che verificherò al più presto”.<br />

dello scultore della statuaria antica; quasi<br />

una sorta di riminiscenza della toga<br />

classica proposta per dare comunque più<br />

“ prestigio” iconico al personaggio. Nel<br />

seicento in territorio apuano sono molti<br />

gli artefici carraresi che avrebbero potuto<br />

essere autori dell’opera, ma<br />

specificatamente a Massa,non mi<br />

sovvengono altri nomi se non quello di<br />

Felice Palma. Nessun documento giunge<br />

ad oggi per orientarci in tale possibile<br />

attribuzione, ma quel movimento che<br />

percorre il corpo marmoreo e la postura<br />

della mano sinistra, il drappo posto<br />

orizzontalmente e medialmente alla<br />

figura, le qualità delle pieghe del<br />

panneggio mi sembrano tutti elementi<br />

La Parola al Cittadino 25<br />

Una enorme questione<br />

locale e nazionale:<br />

il grande problema<br />

delle famiglie con disabili<br />

Quello della vita adulta ed autonoma al di fuori della<br />

famiglia di origine è un tema molto sentito da parte delle<br />

persone con disabilità e dei loro famigliari. Innegabilmente<br />

questo argomento suscita nelle famiglie una certa<br />

preoccupazione: il pensiero va al “dopo di noi” ed al<br />

futuro dei propri cari quando la famiglia non sarà più in<br />

grado di farsene carico. La sfida della vita autonoma<br />

rappresenta, però, anche altro: è l’opportunità di crescere,<br />

cimentarsi in nuovi contesti, instaurare nuove relazioni.<br />

Certamente la persona con disabilità necessiterà di un<br />

sostegno, ma ciò non toglie che possa avvertire il desiderio<br />

e – spesso - anche l’esigenza di sperimentare occasioni<br />

di vita adulta ed indipendente. Naturalmente si tratta di<br />

un percorso che richiede tempo ed impegno. E’,<br />

innanzitutto, importante capire qual è la soluzione adatta<br />

al proprio caro. Oggi il panorama delle soluzioni<br />

residenziali comprende, oltre alle forme più tradizionali<br />

(Comunità Socio Sanitaria, Residenza Sanitaria Disabili,<br />

Pronto Intervento ecc.), soluzioni più flessibili come micro<br />

- comunità, condomini solidali e via dicendo. Non vi sono<br />

soluzioni migliori delle altre, a priori; tutto dipende dalle<br />

caratteristiche della singola persona. Per questo è<br />

importante farsi aiutare da operatori esperti che possano<br />

orientare i familiari nella scelta e valutare con “occhio<br />

professionale” le autonomie della persona. Altrettanto<br />

importante è, poi, fare vivere in prima persona momenti<br />

di sperimentazione di vita autonoma. Spesso, infatti, la<br />

persona disabile, messa di fronte a nuovi stimoli, rivela<br />

capacità e potenzialità inaspettate. E’, poi, fondamentale<br />

accompagnare le famiglie ad affrontare questo percorso<br />

nella maniera più serena possibile, aiutarle ad elaborare<br />

paure e timori, favorire un confronto fra familiari che<br />

affrontano esperienze simili. Occorre organizzare, anche<br />

a livello delle singole comunità locali, a questo proposito<br />

un percorso sensibile e virtuoso (oltrechè fattibile e<br />

realistico) di informazione, formazione e sostegno rivolto<br />

alle famiglie per cominciare a pensare insieme alla vita<br />

autonoma ed indipendente dei propri cari. Parallelamente,<br />

è necessario, tuttavia pensare anche alla sostenibilità<br />

economica ed alla ricerca di spazi per costruire soluzioni<br />

residenziali. Le varie associazioni pro – disabili sparse<br />

in Italia sono spesso in contatto con gli assessori competenti<br />

per l’assegnazione di spazi all’interno dei piani integrati<br />

di edilizia comunale. Occorre, poi, per coinvolgere gli<br />

altri enti competenti affinché facciano la loro parte ai fini<br />

di raggiungere la sostenibilità economica. Nel frattempo<br />

prosegue anche il lavoro con le altre associazioni,<br />

cooperative ed istituzioni che operano nel settore.<br />

L’obiettivo è quello di mettere in comune le proprie risorse<br />

e creare collaborazioni che portino a risultati più efficaci.<br />

G. C. Colosso<br />

non distanti da quelli della Vergine col Bambino<br />

che fu ai Cappuccini della città toscana. La statua<br />

presenta “ rifacimenti “ posticci nel naso ed in<br />

alcune dita; abbiamo già accennato alla sua<br />

probabile provenienza da un istituto religioso,<br />

nell’ambito della città di Massa, in relazione al<br />

culto agricolo cui essa è connessa, potremmo<br />

orientarci verso una delle tre Pievi storiche del<br />

territorio. Ma considerando la troppo antica<br />

perdita di quella di San Lorenzo, al contrario la<br />

persistenza, anche nell’arredo artistico, di quella<br />

di S. Vitale, resta come possibile, per quanto<br />

sinora ignorata dagli autori, una provenienza<br />

dallo spoglio totale della Pieve di S. Pietro,<br />

avvenuto come è noto agli inizio dell’ottocento.<br />

Silvano Soldano

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