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2009 - Anno III N.7 - Forno

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Gennaio <strong>2009</strong><br />

NON TUTTI SANNO CHE<br />

MASSA CARRARA - La recente situazione<br />

di crisi internazionale e locale ha enfatizzato<br />

il sostanziale cambiamento già consumato<br />

nei rapporti tra istituti di credito ed imprese.<br />

Il sistema di valutazione del credito bancario<br />

conosciuto con il nome di “Basilea 2“ che,<br />

ormai, tutti abbiamo imparato a conoscere,<br />

se correttamente applicato, dovrebbe<br />

permettere di liberare risorse a favore delle<br />

imprese virtuose.<br />

Il presupposto si origina dal fatto che ogni<br />

banca deve stanziare delle riserve di liquidità<br />

proporzionali ai rischi che si assume nel<br />

concedere credito. Basso rischio vorrà dire<br />

accantonamento ridotto, maggior<br />

disponibilità di liquidità per altre iniziative<br />

e costo dell’operazione più basso.<br />

Il rischio oggi è rappresentato dal “Rating”<br />

temine anglosassone che individua e<br />

riassume la pagella di ogni impresa calcolata<br />

secondo metodologie approvate dalla Banca<br />

d’Italia suscettibili di variazioni da istituto<br />

ad istituto, metodologie originate<br />

internamente (cosiddetto I.R.B. acronimo<br />

di Internal Rate Based) o, in alternativa,<br />

affidate all’esterno. In sostanza ogni istituto<br />

di credito valuta le aziende clienti sulla base<br />

di una serie di dati che si possono ricondurre<br />

a quattro macroclassi : i dati economicofinanziari<br />

storici rappresentati nei bilanci e<br />

nelle situazioni di periodo; i dati andamentali<br />

ovvero come l’azienda si comporta nei<br />

confronti delle banche, se rispetta le<br />

scadenze, riceve o produce molti insoluti;<br />

l’andamento del settore in cui opera ed,<br />

infine, la qualità della gestione e la solidità<br />

della compagine sociale. In particolare,<br />

l’elemento che fa la differenza nella<br />

valutazione delle singole posizioni di rischio<br />

è proprio il dato andamentale, ovvero, il<br />

profilo di comportamento del singolo cliente<br />

rispetto alla banca stessa o al sistema<br />

bancario in generale.<br />

La regolarità dei pagamenti, la corretta<br />

gestione dello scoperto di conto, la<br />

corrispondenza tra operazione societaria e<br />

lo strumento di finanziamento sottostante<br />

sono gli elementi cardine per la formazione<br />

del rating per le piccole e medie imprese<br />

Spesso si tratta di un fattore erroneamente<br />

poco considerato, ma sarebbe opportuno<br />

che diventasse parte integrante della gestione<br />

della tesoreria di ogni azienda per permettere<br />

l’ottimizzazione dello scambio dei flussi<br />

informativi con le banche consentendo, al<br />

tempo stesso, un adeguato controllo da<br />

parte dell’imprenditore sulla liquidità,<br />

sull’indebitamento, sui saldi dei conti in<br />

Imprese<br />

e banche<br />

cambiano<br />

i rapporti<br />

generale. Diventa fondamentale nei rapporti<br />

imprese–istituti bancari il ruolo del<br />

professionista di fiducia per garantire un’<br />

impostazione tecnicamente<br />

adeguata,completa, affidabile nel contenuto,<br />

chiara nella rappresentazione.<br />

L’approccio non si deve limitare a dati<br />

esclusivamente di natura contabile ma deve<br />

estendersi ad aspetti strategici realisticamente<br />

e prudenzialmente pianificati per il futuro,<br />

sia nel breve, sia nel medio periodo, sulla<br />

base degli andamenti storici, dei punti di<br />

forza e di debolezza. Gli obiettivi devono<br />

essere costantemente monitorati per<br />

analizzare in modo dinamico gli scostamenti<br />

tra previsione e realtà e per valutare le<br />

motivazioni che li hanno determinati.<br />

Le ripercussioni in positivo di un approccio<br />

scientifico di questo genere dovrebbero<br />

essere tangibili, anche ma non solo, sul<br />

piano delle condizioni applicate. La trattativa<br />

sulle modalità di affidamento e sui tassi non<br />

si limita ad aspetti soggettivi, legati alla<br />

capacità commerciale dell’imprenditore ed<br />

al “buon cuore” del direttore di banca, bensì<br />

si basa sull’esatta individuazione della classe<br />

di rischio ponderata da elementi di tipo<br />

specifico di ogni singola banca quali, ad<br />

esempio, il radicamento sul territorio, la<br />

politica commerciale perseguita ed i diversi<br />

modelli di rating adottati. Le eventuali<br />

rimostranze dell’imprenditore in merito alle<br />

condizioni subite dovranno sempre trovare<br />

giustificazione nella non corrispondenza al<br />

rischio che lo stesso rappresenta per la banca.<br />

Non viene meno, ma assume una importanza<br />

diversa dal tradizionale intendimento degli<br />

imprenditori vecchio stampo, il ruolo delle<br />

garanzie.<br />

La presenza di determinate garanzie opera<br />

sul fronte del cosiddetto Credit risk<br />

mitigation comportando sia per la banca,<br />

sia per l’impresa, un sicuro beneficio in<br />

termini di costo senza però ovviare, in<br />

termini di rating, alle eventuali carenze sul<br />

fronte andamentale e di risultato economico.<br />

In conclusione, i rapporti impresa-banca,<br />

soprattutto in realtà territoriali di ridotte<br />

dimensioni come la nostra ed in periodi di<br />

contrazione economico finanziaria come<br />

quello attuale, dovranno essere trasparenti<br />

e scaturire da elementi tecnici<br />

professionalmente pianificati e non da<br />

risvolti di tipo soggettivo, personalistico<br />

spesso improvvisati al momento del bisogno.<br />

Il tutto crisi finanziaria permettendo.<br />

Ermanno Cervone<br />

Dottore Commercialista<br />

“All’interno di un supermercato (zona box<br />

pubblicitario) mi hanno offerto la carta a rate,<br />

sono convenienti?.”<br />

D.R.<br />

Le carte revolving consentono di acquistare subito<br />

e pagare dopo, si può scegliere, in molti casi,<br />

anche il valore della rata mensile.<br />

Le carte revolving non sono molto diffuse in<br />

Italia e vengono usate relativamente poco.<br />

Secondo i dati più recenti diffusi dall’Abi, quelle<br />

in circolazione sono 4,3 milioni, a fronte dei 29<br />

milioni di carte di debito. In base ai dati<br />

dell’Osservatorio Assofin sul credito al consumo,<br />

il valore delle operazioni con carte revolving nei<br />

L'Avvocato risponde<br />

Egregio Avvocato, le scrivo per esporle un mio<br />

problema. Da oltre 30 anni io e mio fratello,<br />

abbiamo ricevuto in eredità un terreno. Su quel<br />

terreno abbiamo costruito una villetta dove sia<br />

io che lui abitiamo (nessuno di noi è coniugato).<br />

Ora i rapporti tra di noi si sono deteriorati e<br />

ed io avrei deciso di dividere casa e terreno. E’<br />

possibile questo ? E come debbo fare? Grazie<br />

per ogni consiglio che vorrà darmi. B.N. Massa<br />

Gentile lettore, la legge consente a tutti coloro<br />

che sono proprietari di un bene “in comunione”<br />

(come lei con suo fratello) di dividersi, un po’<br />

come succede nel caso di separazione fra i<br />

coniugi. Le possibili strade da percorrere sono<br />

due. 1) Lei e suo fratello, raggiungete un accordo<br />

sulle modalità di divisione del bene , consultate<br />

un Notaio di vostra fiducia che predisporrà su<br />

Vostra indicazione un atto pubblico di divisione.<br />

In quest’atto,ovviamente dovrà essere specificato<br />

esattamente quali parti del terreno e della casa<br />

spetteranno a ciascuno, e se dovranno essere<br />

pagati “conguagli” in denaro ( se per ipotesi uno<br />

dei due dovesse avere assegnata una parte di<br />

terreno più grande o migliore). Una volta<br />

sottoscritto l’atto davanti al Notaio,atto che sarà<br />

poi trascritto alla conservatoria dei Registri<br />

immobiliari, ognuno di voi diventerà proprietario<br />

esclusivo di una parte del terreno e della casa.<br />

2) In mancanza di accordo, non resta che<br />

intraprendere la via Giudiziale al fine di ottenere<br />

la divisione dei beni rivolgendosi ad un giudice.<br />

Sarà questi a stabilire, di norma dopo<br />

l’espletamento di idonea perizia di stima, come<br />

La Parola al Cittadino 29<br />

Il Promotore<br />

Finanziario informa<br />

primi dieci mesi del 2008 è stato pari a 8,1 miliardi<br />

di euro (in crescita del 7,4% sul 2007) a fronte<br />

dei 18,2 miliardi dei prestiti finalizzati. Questo<br />

probabilmente è un bene perché prima di<br />

“strisciarle” è opportuno conoscerne le<br />

caratteristiche.<br />

Perchè a differenza delle carte di debito o di<br />

quelle di credito a saldo(il cui rimborso delle<br />

spese del mese,in media avviene il 10-15 del<br />

mese successivo in un’unica soluzione), con le<br />

revolving si entra nel settore del credito al<br />

consumo. Le carte revolving in particolare, si<br />

distinguono per un tasso di interesse applicato<br />

alle somme dilazionate mediamente più alto di<br />

quello dei prestiti personali. Pagare interessi del<br />

17-20 per cento non è inconsueto, il bene lo<br />

pagheremo decisamente di più del suo reale costo.<br />

E’ opportuno,quindi,leggere bene le condizioni<br />

contrattuali prima di utilizzarle.<br />

Meglio scegliere una carta che consente di variare<br />

l’importo del rimborso mensile fino ad arrivare<br />

anche al 100 per cento del saldo o del fido<br />

concesso. Così l’acquisto fatto,volendo,lo si paga<br />

in soli 3-4 mesi,usufruendo dei vantaggi del<br />

pagamento rateale e al contempo limitando gli<br />

effetti del tasso di interesse.<br />

Insomma a volte il conto delle revolving può<br />

essere salato, usarle con parsimonia penso sia un<br />

buon consiglio.<br />

Dr. Pierpaolo Bertilorenzi<br />

dividere i beni. Nell’ipotesi che non fosse<br />

possibile dividere, per la natura del bene stesso,<br />

la proprietà, il Giudice potrebbe anche ordinare<br />

la vendita del bene all’asta pubblica al fine di<br />

dividerne poi il ricavato tra i comproprietari. Va<br />

da se che, quest’ultima soluzione è certamente<br />

la più onerosa, sia sotto il profilo dei tempi che<br />

dei costi. Pertanto la soluzione migliore è sempre<br />

quella di superare dissapori e rancori e trovare<br />

un accordo.<br />

Avv. Stefano Beretti<br />

ALICE NET underground è l’unico vero<br />

INTERNET POINT presente nel centro<br />

di Massa. Il Punto Internet si propone al<br />

mondo della scuola, del lavoro e del tempo<br />

libero come Centro esclusivo I.C.T.<br />

(Information Communication Technology)<br />

offrendo assistenza, consulenza e attività<br />

connesse. Il Centro dispone di 12 postazioni fisse di Personal<br />

Computer interconnesse mediante rete locale a banda larga,<br />

in grado di garantire velocità e continuità di navigazione a<br />

chiunque desideri riservatezza, confort e assistenza. L’Internet<br />

Point dispone inoltre di servizi accessori quali stampa,<br />

acquisizione d’immagini (scanner), masterizzazione, fax e<br />

ascolto file audio, web-cam e telefonia voip. Il Centro è<br />

anche aula didattico-formativa per attività di alfabetizzazione<br />

informatica di gruppo, con possibilità (su richiesta) di corsi<br />

individuali e personalizzati.

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